Capitolo 16

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Il rientro da Londra è stato molto duro. Avrei voluto fermare il tempo. Abbiamo passato tre giorni bellissimi. A parte il primo giorno un po' burrascoso, gli altri ci siamo divertiti molto. Abbiamo visitato tantissimi posti, siamo andati in giro per locali, ho avuto modo di conoscere molti lati di Erik.

Devo dire che anche nella vita privata è molto autoritario, è sempre lui a prendere in mano le situazioni. Ho capito che gli piace avere il controllo. I suoi amici sono veramente simpatici, lo prendevano sempre in giro. Ho scoperto che è un po' permaloso, il che ha reso le conversazioni ancora più interessanti. Erik ha passato tutto il tempo con me, abbiamo parlato e adesso posso dire di conoscerlo un po' di più. Mi chiedo solo se tutto questo durerà. Magari si stancherà presto di me, come ha sempre fatto con le altre.

La nostra storia – chiamiamola così – non ho ancora ben capito cosa sia. Sì, è affettuoso e passiamo quasi tutte le sere insieme ma non usciamo come una coppia normale. Forse lui non è abituato ad avere una relazione e non capisce che passare del tempo insieme non significa solo casa, letto, lavoro. Forse dovrei parlargli chiaramente. Stasera vorrei fare qualcosa di diverso, magari andare al cinema.

Parlando del diavolo, ecco un suo messaggio:

"Piccola, sono in ritardo, arrivo da te tra 20 minuti".

"Ok. Che ne dici di andare al cinema stasera?".


"Sono stanco, guardiamo un film da te".

Era proprio questo che intendevo, non ha mai voglia di uscire con me. Quando si tratta dei suoi amici però è sempre disponibile. Mi ripeto che non devo rimanerci male ma non è facile stargli dietro; lui decide e io eseguo. Devo assolutamente parlare con lui di questa cosa. Dopo 20 minuti, che sembravano eterni, eccolo che arriva. È ancora vestito da lavoro, sexy come sempre.

Credo che non finirò mai di adularlo, è perfetto.

«Ehi!» dico andandogli in contro.

«Scusa il ritardo ma la riunione sembrava non finire mai». Sembra sfinito. Si vede che è stanco. Mi dà un bacio a stampo e si fionda sul divano. Ma dico io, due coccole no? Per non parlare dei baci passionali... Che fine hanno fatto? Sembra uno di quei mariti noiosi dopo 50 anni di matrimonio! Mi devo essere persa qualche passaggio. C'è qualcosa che non quadra qui.

«Che c'è, piccola?». Ma allora sa che esisto. Pensavo di essere diventata invisibile. Non mi ha neanche guardata.

«Voglio uscire» piagnucolo incrociando le braccia. «Scusa, ma sono stanco». Questo lo avevo già capito.

«Ti prego».

«Un'altra volta». Non ci casco più. Rimanda sempre. «Domani sera?» domando.

«Non posso, vedo i ragazzi». Certo, loro sono più importanti.

«Preferisci i tuoi amici a me?» chiedo triste. Ecco cosa riesce bene a noi ragazze, farvi sentire in colpa.

«Questo non è vero, lo sai che preferisco stare con te, però non posso rifiutare. Non li vedo mai, cerca di capire» dice scattando in piedi. Si avvicina guardandomi in quel modo che mi fa impazzire. Non mi devo far fregare.

«Non esci mai con me». Indietreggio mettendo il broncio.

«Prometto che mi farò perdonare».

Elimina la distanza tra noi in poche falcate. Mi perdo nei suoi occhi azzurri, non ne avrò mai abbastanza. Ecco come finisco nuovamente nella sua rete, maledetto! Ma perché non oppongo resistenza? Dovrei fare l'offesa, invece mi sciolgo tra le sue braccia.

BELLO MA DANNATO AttrazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora