Capitolo 31

41.6K 1.7K 63
                                    

«Perché lo fai?» chiede Lucas.

«Perché lo amo e voglio che sia felice». 

«Allora è un uomo fortunato».

Siamo fermi davanti alla porta di Erik da almeno cinque minuti ma nessuno dei due si decide a bussare. Durante il viaggio abbiamo parlato molto, mi ha raccontato della sua vita e io gli ho raccontato di Erik. Ho il sospetto che tra i due ci sia un grosso malinteso. Entrambi hanno sempre voluto conoscersi ma per causa di qualcuno non ci sono mai riusciti. Avrei voluto organizzare il loro incontro in un altro modo ma non abbiamo tempo. Prendo un bel respiro e busso, sicuramente sarà sorpreso di vedermi, mi aspettava domani. La porta si apre. Ho il cuore in gola.

«Sorpresa!» esclamo sorridendo. La sua espressione da felice si trasforma in rabbia. Guarda Lucas in malo modo.

«Lui chi è?» domanda indicandolo. Qui arriva il bello.

«Erik, lui è Lucas» prendo un respiro profondo. «Tuo fratello» concludo.

Si blocca con lo sguardo fisso su Lucas, non riesco a capire se sia contento o no. Lucas gli sorride porgendogli la mano, Erik allunga la sua titubante. Direi che è andata bene, credo che sia ora che mi levi di torno. Il mio scopo l'ho raggiunto.

«Io vado, ci sentiamo dopo, amore» dico. La mano di Lucas mi blocca, impedendomi di andarmene.

«Eh no, cara, adesso tu rimani» ribatte accigliato. Perché mai? Il mio risultato l'ho avuto, adesso tocca a loro, io non c'entro niente.

«La tua qui presente ragazza si è presentata a casa mia dicendomi di muovere il culo per venire a conoscere mio fratello» continua entrando in casa. Ehi, non ho detto solo quello! Perché devono sempre capire solo le ultime parole? Spero che abbia almeno ascoltato tutto il gran discorso che ho fatto. Erik mi guarda sollevando un sopracciglio, poi rivolge uno sguardo a Lucas e si mettono a ridere. Lo confermo, sono proprio fratelli.

«Quando vuole sa essere molto stronza» commenta quello che dovrebbe essere l'amore della mia vita.

«Ehi, io sono ancora qui» protesto. A nessuno dei due sembra interessare questo dettaglio. Si guardano senza parlare. Su, avanti, qualcuno prenda la parola. Ma perché se ne stanno in silenzio? È imbarazzante. Pensano di guardarsi per l'eternità? Va bene, visto che nessuno dei due parla, vorrà dire che lo farò io.

«Amore, Lucas pensa che sei tu che non lo hai mai voluto conoscere. Dice di averti scritto delle lettere e che tu non gli hai mai risposto» dico guardando prima l'uno e poi l'altro. Cerco di decifrare il suo sguardo ma niente. Sembra un pezzo di marmo.

«Non ho mai ricevuto nessuna lettera, pensavo che fossi tu che non volevi conoscermi» si difende Erik. Continuate così, comunicate. Dovevo solo dar loro la spinta. Adesso forse è meglio lasciarli da soli.

«Ragazzi, mentre voi parlate un po' io vado a preparare la cena. Non so voi, ma io ho una gran fame» affermo andando verso la cucina.

«Elisa, io e te dopo dobbiamo parlare» tuona la sua voce. Mi ha chiamato per nome, lo fa solo quando è molto arrabbiato, sto già sudando freddo. So già cosa vorrà dirmi, so che non gli piacciono le bugie.

Sono chiusa in cucina da un'ora, a essere sincera non ci ho messo tutto questo tempo per preparare la cena. Volevo solo che avessero del tempo per parlare. Sicuramente avranno molte cose da dirsi e non mi sembrava giusto essere presente.

«È pronto» avviso. Non ho il coraggio di andare di là, sto ancora pensando a quanto possa essere arrabbiato Erik. I due arrivano con un sorriso stampato in faccia. Questo è un buon segno, vuol dire che si sono accettati a vicenda.

«Lucas mi ha detto che hai fatto qualcosa di poco legale, è vero?» chiede con quello sguardo freddo che odio tanto. Maledizione a Lucas e alla sua linguaccia. C'era bisogno di dirglielo?

«A mali estremi, estremi rimedi» cerco di metterla sul ridere ma lui non sembra per niente divertito, anzi mi sta fulminando.

«Facciamo i conti dopo» ringhia. Una minaccia in piena regola; non è arrabbiato, di più.

Per tutta la serata Erik mi ignora, come se non esistessi, e io me la sto facendo sotto dalla paura. Non credo che mi farebbe mai del male ma quando si arrabbia veramente mi spaventa. Erik ha preparato la camera degli ospiti per Lucas, supplicandolo di rimanere qui, e lui ha accettato con grande piacere.

«Io andrei, si è fatto tardi. Ci vediamo domani, ragazzi». Perché cerco di scappare? Ah, sì, ho una fottuta paura di affrontare l'ira di Erik. Non esagero, quando mi guarda in quel modo mi si gela il sangue.

«Tu non vai da nessuna parte» dice venendo verso di me. A che serve rimandare? Togliamoci questo dente.

«Oh, oh, qualcuno è nei guai» commenta Lucas andandosene in camera. Non è divertente. Per lui magari sì ma non conosce ancora bene Erik.

Dopo avermi trascinata per il braccio e portata in camera sua, chiude a chiave e si volta di scatto a guardarmi.

«Mi hai mentito» ringhia vicino alla mia faccia. Ok, sembra un cane con la rabbia.

«Era per una buona causa» cerco di giustificarmi.

«Non me ne frega un cazzo della causa».

«Scusami tanto se volevo farti conoscere tuo fratello» ribatto acida.

«Io non ti ho chiesto di fare un cazzo» urla scaraventando per terra tutto quello che c'era sul comò. Non l'ho mai visto così violento. Anzi, aspetta, sì che l'ho visto.

«Mi dispiace di averti mentito. Ma non ti chiederò scusa per aver cercato tuo fratello. Scusami se volevo vederti felice, scusami se tu hai una famiglia e non capisci quanto sia importante».

Senza rendermene conto sto urlando anch'io. Mi siedo sul letto con lo sguardo basso, non credevo che sarebbe finita così. Io volevo solo renderlo felice. «Perché non lo capisci? Io ti amo e farei di tutto per vederti felice» dico singhiozzando. Le lacrime scendono come un fiume in piena, non riesco a trattenerle.

Esce dalla camera sbattendo la porta con forza. Perché deve reagire così? Non poteva semplicemente essere felice e lasciar perdere il resto? Non apprezza mai ciò che faccio per lui. Appoggio la testa sul cuscino e cado nella disperazione più totale. Non volevo questo, non volevo che fosse arrabbiato, volevo solo che fosse felice.


BELLO MA DANNATO AttrazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora