Capitolo 37

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«Che cazzo succede qui?» urla qualcuno svegliandomi dal mio sonno profondo.

Aspetta... quella voce mi sembra familiare. È Erik. Strofino gli occhi per guardare meglio e lo vedo in piedi con le braccia sui fianchi che mi fissa con rabbia. Lui è qui, nel mio salotto. Ma come ha fatto a entrare? Mi accorgo di essermi addormentata sul divano e non sono sola. Vicino a me c'è Lucas, che sembra frastornato quanto me. Ieri sera ci siamo addormentati, eravamo troppo stanchi e nessuno dei due si è mosso da qui. Aspetta, non dirmi che Erik si è fatto qualche idea strana! La sua mente diabolica può arrivare a tanto? Spero di no. Vorrebbe dire che ha una così bassa considerazione di me. La sua espressione non lascia dubbi sta pensando male di noi.

«Ciao, Erik. Sono contenta che ci hai scoperto, non sapevo come dirtelo» dico cercando di sembrare seria ma dentro sto morendo dalla voglia di ridere. Mi volto verso Lucas che mi fa l'occhiolino. Ha capito a che gioco sto giocando.

«Non ti arrabbiare fratello ma la tua ragazza preferisce me» esclama alzando le mani. In un'unica mossa, si avvicina leggermente mettendomi il braccio sulle spalle. Erik resta pietrificato, è incredulo e triste. Forse questa cosa è stata troppo crudele da parte mia. Io e Lucas ci guardiamo per un attimo e scoppiamo a ridere. Vedere Erik in quello stato non ha prezzo.

«Credi veramente che ti tradirei con tuo fratello?» chiedo incrociando le braccia.

«Tu. Metti giù le mani dalla mia ragazza» ringhia rivolgendosi a suo fratello. Poverino mi dispiace così tanto che si trovi in mezzo a questa follia. Si avvicina a passo svelto fiondandosi sulla mia bocca, incurante della presenza di suo fratello.

«Mi sei mancata» sussurra sulle mie labbra. Anche a me è mancato tanto. Prima che la mia mente venga offuscata dall'amore che provo per lui devo parlargli.

«Io e te dobbiamo chiarire alcune cose» dico allontanandomi controvoglia.

«Lucas, puoi lasciarci soli qualche minuto?» domando rivolgendomi a suo fratello. È visibilmente preoccupato ma non dice niente.

Aspetto che Lucas si allontani e riporto lo sguardo su Erik.

«Arrivo subito al sodo. Non ti permettere mai più di darmi degli ordini. Non sono il tuo cagnolino. Fino a oggi ti ho lasciato fare ma non ho più intenzione di farmi trattare in questo modo da te. "Elisa fai questo", "Elisa fai quello" e se non lo faccio ti arrabbi».

«Vedi, piccola, io non permetto a nessuno di parlarmi così. E ti consiglio di non farlo più. So cosa è meglio per te, tu ti comporti in modo irresponsabile, ed è dimostrato» dice in un tono minaccioso da mettere i brividi. Come fa a essere così freddo? In un attimo passa dall'essere dolce a essere di ghiaccio. Stavolta non l'avrà vinta, basta. Ho sempre avuto il sospetto che controllasse la mia vita, che prendesse lui le decisioni per me, mi sono chiesta più volte se fossero semplici paranoie. Una domanda frulla nella mia mente da quando siamo ritornati insieme ed è ora di farla, spero di sbagliarmi di grosso.

«Hai sempre manipolato tutto ciò che mi riguarda?» chiedo.

«Che importanza ha?».

«Rispondi a questa dannata domanda!» urlo. Sto per dare di matto, lo so già. Ti prego, di' no, di' no.

«Può essere» risponde facendo spallucce. Lo dice come se non fosse niente di importante.

«Hai manipolato tutto? Intendo, dalla sera che ci siamo visti alla sfilata. Hai sempre deciso tu?». Non c'è bisogno che risponda, ho già capito. Le mie certezze sono crollate come un muro. Mi sembrava troppo bello il lavoro e la facilità con cui lo avevo ottenuto, poi casualmente avevo dovuto seguire lui come cliente. E poi la borsa di studio, miracolosamente assegnata a me. Perché non ci sono arrivata prima? Lui controlla tutto di me, tutto. Non può essere, come ho fatto a essere così stupida da credere che ero stata fortunata? Non c'entra un bel niente la fortuna, c'è sempre stato lui dietro a tutto.

BELLO MA DANNATO AttrazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora