Devo essere in sala riunioni tra due minuti. Maledizione, sono in ritardo. Dopo tutti questi anni, ancora ho un brutto rapporto con la mia sveglia. Corro per i corridoi degli uffici piombando come una pazza in sala riunioni. Sono già tutti seduti che aspettano, accidenti. Senza proferire parola mi accomodo vicino ai miei colleghi in attesa di sapere quali clienti ci verranno affidati questo mese. È compito nostro recarci al colloquio con i clienti e raccogliere le informazioni di base, in seguito il vero lavoro lo svolgono gli avvocati. Ciò che spero di fare un giorno anch'io. Il signor Wells, nonché il gran capo della baracca, è un sessantenne con il fiuto per gli affari. Tutti lo chiamano "L'uomo nero" ma secondo me è innocuo. Con me è sempre stato gentile, ho ottenuto questo lavoro direttamente da lui, ha voluto credere in me dicendomi che avevo un grande potenziale. Ero rimasta sbalordita per la facilità con cui avevo ottenuto il posto. Ma lui è fatto così, è imprevedibile.
«Questo mese dobbiamo assistere un'azienda molto prestigiosa. Ho scelto personalmente chi avrà questo incarico» comunica. La cosa si fa interessante ma non ci devo contare molto, sono l'ultima arrivata. Tessa, la sua assistente, distribuisce a ognuno di noi una cartellina. Sono troppo curiosa per aspettare, voglio vedere chi sono i miei clienti. Che strano. C'è un unico foglio. Perché tutti hanno tanti fogli e io solo uno?
«Il cliente migliore è tuo, Elisa, non deludermi» mi informa.
Wow, ha scelto me per il suo cliente migliore! Fantastico. Il mio ego sta arrivando alle stelle. E vedere le facce sconvolte dei miei colleghi non fa che aumentarlo. Sicuramente vuole mettermi alla prova per capire realmente quanto sono brava, non voglio deluderlo. Prendo il foglio entusiasta e cerco il nome del cliente. Trovato. Cliente: Truston.
«Cosa?» esclamo ad alta voce, attirando l'attenzione di tutti i presenti.
«Qualche problema, Elisa?» chiede il signor Wells, visibilmente stupito del mio comportamento. No, si figuri. Ho solo come cliente il mio ex ragazzo, che cerco di evitare e dimenticare.
«Mi scusi, sono solo sorpresa. Ho lavorato per un breve periodo in quell'azienda».
«Meglio così, almeno sa con chi ha a che fare». Il suo sembra un avvertimento. Sicuramente sa chi è Erik Truston. Chi non lo conosce, del resto? Ma, dico, con tutti gli studi legali che ci sono proprio a me doveva capitare? La Madre Terra sta scagliando tutta la sua ira su di me, sicuramente. Non c'è altra spiegazione.
Vorrei urlare, vorrei rifiutare, tutto questo non è giusto. Non voglio lavorare per lui. Sono riuscita a sopravvivere al matrimonio di Clara per miracolo, questo è troppo.
Dopo la riunione, mi rifugio nel mio ufficio. Sbatto continuamente la testa sulla scrivania per la frustrazione. Ho cercato di evitarlo per 12 fottuti mesi e adesso devo lavorare per lui? Maledizione. Si può avere più sfortuna? Devo ritornare a parlare con lui, devo stare di nuovo in sua presenza. Come farò a resistere? E se capisse che ne sono ancora innamorata? No, questo non deve accadere né adesso né mai. Se esco viva da questa storia, giuro che mi creo una statua per venerare me stessa.
Un anno che non entro negli uffici di Erik e non ne sentivo la mancanza. Ma a quanto pare il destino mi rema contro.
«Buongiorno, sono Elisa Ston, per conto dello studio Wells. Ho un appuntamento con il signor Truston». Avrei preferito dire: "appuntamento con lo stronzo", ma mi devo trattenere.
«Entri pure, la sta aspettando». Certo che mi aspetta, così potrà divertirsi di nuovo. Un respiro profondo, devo star calma ed essere professionale.
«Buongiorno, Erik» dico appena entrata nel suo ufficio.
«Elisa, è bello rivederti». Sembra entusiasta. Ringrazia il mio capo se rivedi la mia faccia.
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BELLO MA DANNATO Attrazione
RomanceElisa Ston è una ragazza decisa, con la testa ben piantata sulle spalle e un'idea chiara del futuro che vuole per sè: una carriera da avvocato e un compagno gentile che la ami. Ma non ha fatto i conti con Erik Truston. Multimilionario di ventino...