It's not gonna working

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Fortunatamente ci misi poco ad addormentarmi, nonostante fossi assillata da troppi pensieri.
Ero preoccupata per JJ, dovevo evitarlo in tutti i modi ed avevo anche un buon pretesto per farlo siccome non si era fatto sentire.
Ciò che mi preoccupava maggiormente era che una volta allontanato, lui l'avrebbe presa male e sarebbe tornato a stare con una ragazza al giorno ed era la cosa che avrei sopportato meno.

Quella mattina mi alzai presto e con una stanchezza addosso che non avevo mai avuto.
I miei non erano in casa, quindi scesi per fare colazione e bevvi qualcosa come 3 tazze di caffè.
Non decisi immediatamente cosa fare, di sicuro non sarei rimasta a casa, ma non sarei neanche corsa dai Pogues viste le minacce di mio padre.
Alla fine optai per raggiungere il bar di Figure eight più vicino a casa mia e rimanerci per un tempo indeterminato.
Passò un po' di tempo, osservavo ogni persona che entrava e usciva, mi chiedevo se fossero felici, se la loro vita fosse completa e poi pensavo alla mia; a quanto i miei genitori me l'abbiano rovinata privandomi di vedere il ragazzo che la completava.

Ero completamente imbambolata e assolta nei miei pensieri, quando sentii delle mani appoggiarsi sulle mie spalle.
Mi alzai di scatto pensando ad un aggressore, ma quando mi girai, mi accorsi che si trattava di Jonh B e proprio per questo iniziai a colpirgli il petto ripetutamente.
"Sei per caso fuori di testa?" Gli urlai vedendolo compiaciuto della mia reazione.
"Amy respira era solo uno scherzo" rispose calmo.
"Si scusa, ma non mi capita tutti i giorni che qualcuno mi colga di sorpresa da dietro"
Mi incamminai per la via seguita da Jonh B che mi affiancò sorridendo.

Passammo svariato tempo in silenzio.
"Cosa ci facevi qui da sola? Va tutto bene Amy?" Chiese voltando la testa verso di me e rompendo il silenzio.
"Beh dire di sì sarebbe bello" sospirai per poi spostare lo sguardo su di lui.
"Mh, ti va di..." continuò.
"É complicato" mi sedetti su una panchina aspettando che lui facesse lo stesso, ma decise di rimanere in piedi davanti a me.
"Vedi ci sono una serie di situazioni abbastanza brutte che mi tormentano" buttai fuori, attirando la sua attenzione e suscitando in lui un'espressione rattristita.
"Scommetto che una di queste riguarda la tua famiglia" annuii, in silenzio.
"E una seconda potrebbe riguardare un certo ragazzo biondo, il cui nome inizia con la J e finisce con la J" continuò fingendosi indifferente.
Alle sue parole mi rannicchiai sulla panchina, facendogli intendere che non si sbagliava.
"Lo hai sentito?" Chiesi immediatamente con un filo di speranza.
"No speravo lo avessi fatto tu" ribadì assumendo un espressione sorpresa.

"Devo raggiungere casa sua, devo parlargli assolutamente" mi alzai di scatto.
"Se vuoi ti acc-"
"No Jonh B devo andare da sola, dì agli altri che arriverò più tardi" lo abbracciai e iniziai a correre sfrenatamente verso il cut.
Jonh B non rispose, lo avevo scioccato secondo me, e mi sarei fatta perdonare, ma adesso dovevo trovare, controvoglia, un modo per allontanare JJ.

"JJ sei a casa?" Varcai la soglia di casa sperando di non trovare nessun ospite.
Sbucò dalla sua camera quasi intimorito e corse ad abbracciarmi.
"JJ mi stavo preoccupando, ti ho mandato un sacco di messaggi, senza risposta" mi staccai da lui fingendomi offesa e arrabbiata anche se in realtà ero solo sollevata, dal momento che stava bene e non aveva alcun tipo di livido.
"Lo so mi dispiace" abbassò lo sguardo.
"Non ti sei fatto vivo e mi hai mentito, di nuovo".
"Mi hai detto che ci saremmo visti, ma niente" continuai a fingere, lui rimase in silenzio e mi fece molto male vederlo così, sapere che avrebbe avuto un buon motivo per mentirmi e che io non lo avrei dovuto perdonare mi distruggeva.
"Scusami ok? Mio padre mi ha mandato fuori città per risolvere dei suoi problemi e non volevo dirtelo per non coinvolgerti." alzò un po' la voce, molto comprensibile da parte sua.
Avrei voluto dirgli che era ok, ma non potevo.
"Ok, ma avresti almeno dovuto dirmi che stavi bene"
Non rispose, mi guardava solo con gli occhi più dispiaciuti che avevo mai visto.
"Non può funzionare" sputai fuori come se non avessi detto abbastanza.
JJ alzò lo sguardo di scatto per guardarmi dritta negli occhi.
"No Amy aspetta" si scompigliò i capelli preso dal nervosismo ed io sull'orlo del pianto distolsi lo sguardo.
"Puoi ripetere?"
Probabilmente non credette a quello che dissi.
"Ho detto che tra noi due non potrà funzionare" vidi i suoi occhi inumidirsi e sentii anche i miei fare la stessa cosa.

My love for you would never die (AGGIUNTA DI DETTAGLI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora