Point of view Alyce.
Sono disperata, non ho niente da mettermi per andare a ballare e voglio essere carina, perchè dopo un ora di fatica sono riuscita a convincere Riccardo a venire con noi, ora la mia preoccupazione è che ballando possa farsi male alla schiena, ma lui ha detto che ci è abituato e che quello è proprio la cosa che gli importa di meno.
"Non voglio parlare con i tuoi amici, non è per loro, ma non sono un tipo molto sociale io." Ha detto.
Non so perchè ma io invece ho la sensazione che stasera si divertirá.
Guardo ancora e ancora nella cabina armadio, Giada ha detto che andiamo in una discoteca dove bisogna essere eleganti , percio' guardo tutti i vestitini ed eccone uno che finalmente attrae la mia attenzione: un vestitino bianco, con una sola spallina, che va stretto fino alla vita e da li' si allarga, stile abito di Marylin Monroe, e sul fondo una fascia azzurra. Non è troppo corto perció può andar bene.
Mi volto verso le scarpe e ovviamente prendo quelle nere, tacco 15 con 5 di plató, insieme dovrebbero stare bene.
Un toc-toc echeccia nella stanza.
"Chi è?"
"Riccardo, posso entrare?"
"Direi di no. Sono in mutande."
"Allora entro."
Abbassa la maniglia ed io urlo. Ovviamente non apre la porta, ma giuro che uscirei e gli ficcherei il tacco dentro al cranio.
"Cosa vuoi?" Dico acida.
"Caffè."
Pfff, mi metto una vestaglia addoso e apro la porta, lui si mette a ridere ed io a questo punto ho superato il limite massimo del disagio.
"Fottiti."
Prendo il caffe' e gli sbatto la porta in faccia.
Torno in camera,appoggio il bicchierino vuoto sul comodino, prendo i vestiti e vado in bagno, prima mi trucco per evitare che la polverina dell'ombretto azzurro o bianco mi cada sul vesito, aggiungo una linea di eyeliner nero che si inspessisce alla fine dell'occhio e poi la matita anche questa nera, pero' nella parte sotto, il tutto concluso con un rossetto rosso. Risultato? 7.5.
Infilo i collant color carne e poi indosso il vestito, metto le scarpec e poi mi faccio i boccoli ai capelli corti. Ed ecco che sono pronta.. Tutto sommato non sono propro da buttare.
"Alyce sono le dieci, ti muovi?" Riccardo è sempre piú simpatico.***
Point of view Riccardo.
"Alyce sono le dieci, ti muovi?" È inutile, sono tutte uguali, le ragazze ci mettono un'eternitá a prepararsi, ci ho messo di meno io che ho dovuto farmi i capelli con la schiena a pezzi.
"Arrivo, arrivo." sento la sua risposta e poi un rumore di tacchi scendere le scale.
Guardo l'orologio e poi alzo la testa e la vedo. Quel vestitino bianco che le fascia i punti giusti, mettendole in risalto il seno e i fianchi. Quei boccoli che sui capelli corti la rendono con un viso piú vivace.
Dire che è bellissima è riduttivo.
"Non ridi piú?" Mi dice. Ed immaginavo che avrebbe fatto una battuta del genere, ma cio' che non ha capito è che prima ridevo perchè era bella con i capelli arruffati.
"Eh no, adesso no."
Sorride. Il suo sorriso cazzo. Mi fa passare pure il dolore alla schiena.
"Bene..Andiamo?" Chiedo cercando di riprendere il controllo di me stesso e lei annusice.***
Siamo appena arrivati a casa della sua amica ed Alyce la sta chiamando al telefono per dirle di scendere, dopo 10 fottutissimi minuti arriva, anche lei è molto carina, ha un vestito nero a tubino che le fascia i fianchi stretti e le copre il seno.
"Ciao..Piacere Giada." Mi porge la mano appena sale in macchina, ha una bella voce, sembra gentile, mi sforzo di parlare.
"Piacere, Riccardo." E stringo la sua mano, successivamente parto, mentre invidio questa ragazza che in questo momento sta baciando Alyce sulle guance.
La fila è inaspettatamente corta, la security controlla se siamo vestiti eleganti per farci entrare e noto che il suo sguardo si sofferma un po' troppo sul seno di Alyce, mentre lei ingenua si abbassa a prendere la borsetta che le è caduta.
Dentro ci stanno aspettando altri due amici delle ragazze con cui sono,forse ho presente chi sono.
Giada alza le braccia per salutare due ragazzi che sono seduti sui divanetti e questi si alzano per venirci incontro, entrambi le salutano con due baci sulla guancia, ma uno è gia' ubriaco.
"Piacere Cristian." Dice sbiasciando il suo stesso nome.
"Riccardo." Dico.
"Ah, ma allora ce l'hai la lingua."
Conto fino a 10 mentre Alyce gli tira un pugno sulla spalla.
"Scusa amico,non volevo offenderti."
So gia' che questo tizio rovinerá la serata.
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Si comincia da capo. [In revisione]
Literatura FemininaRiccardo..Come mai con me parli?" Fa un mezzo sorriso sonoro, si prende anche lui una sigaretta dalla tasca, l'accende e solo dopo aver fatto una boccata e espirato che mi dice: "Quando ti ho vista, lì al bar, con quei capelli azzurri, ho capito." "...