Point of view Alyce.
Kyle vive qui da due giorni, ma qualcosa dentro di me non va, non so tutto è al proprio posto, ma oggi nulla mi sembra andare.. È tornato quel periodo forse?
Il periodo che mi capita spesso, quello in cui penso che non valgo niente, che nessuno mi ama, che io non sono nessuna, quello in cui penso perennemente al togliermi la vita.
Ma forse no, forse è solo una giornata no, capitano no?"Buongiorno piccola pazza." Kyle si sveglia come al solito ogni volta che mi sveglio.
"Giorno." Rispondo fredda..
Mi guarda un po' torvo sa che sto male, ma non gli do retta e proseguo verso il bagno, forse una doccia risolverá tutto, lavando via tutto il malumore che ho.
Mi infilo nel piattodoccia e chiudo le due ante trasparenti che non fanno uscire l'acqua e poi apro il getto, lasciandola cadere prima sui capelli, e poi sulle spalle, poi sul seno, sullo stomaco e le gambe, fino ad arrivare ai piedi, mi passo le mani sulla faccia e non mi rendo conto che sto piangendo. Perché? Bo. Non lo so. Ma sto piangendo.
Quando indosso l'asciugamano, arrotolandolo di fianco al seno, mi guardo allo specchio e vedo tutti i miei difetti: Dio, sono sempre stata cosi' brutta?
Metto un po' di mascara per coprire gli occhi rossi e poi mi indosso un sorriso, anche se devo essere sincera, non mi sta molto bene."Ehi, ehi, ehi.. Cosa sono quegli occhi rossi?"
Kyle si accorge sempre di quando sto male.
"È lo shampoo di merda, mi è entrato nell'occhio."
"Si certo.. Senti, è due giorni che siamo qui e ancora io e te non abbiamo parlato.. Stasera usciamo e stiamo soli per un po', okay?"
Annuisco, e poi esco dalla stanza dopo avergli dato un bacio sulla guancia.Come al solito Ricky mi da un passaggio a scuola, tanto lui deve andare nello stesso posto, solo per lavorarci, cerchiamo parcheggio e lo troviamo abbastanza vicino all'entrata.. Mi sto abituando a questa situazione, a questa strana amicizia che è nata.
"Alyce devo dirti una cosa."
"Dimmi."
"Penso che andro' via da casa tua."
"Cosa? No! Perchè?" Ecco, come al solito anche sta volta, un'altra persona a cui tengo e a cui voglio bene, se ne va.
"Andro' da mio cugino, abita qui vicino..Almeno tu e Kyle avrete piú intimitá."
"No Ricky.. Devo ancora andare da tua madre tra l'altro."
Mi guarda e poi si gira verso il suo finestrino.
"Ci sono già andato."
"Ma che cazzo? Quando?"
"Ieri notte, ho tirato un paio di sassi contro la finestra, nascondendomi, si è facciata quindi è viva e mi basta sapere questo."
Sono felice di sapere che sia venuto a conoscenza di cio' che voleva e che abbia avuto risposte alle sue domande, ma non doveva andare cosi', dovevamo farlo insieme, dovevo essere io ad aiutare lui, dovevo essere io a bussare alla porta.
"Perché cazzo non me l'hai detto?"
"Innanzi tutto stai calma. Non è colpa mia se ormai i tuoi ormoni hanno preso sopravvento e pensano soltanto a Kyle."
Sono basita, non mi aspettavo che lui potessi dirmi queste cose, non con questa espressione,non questo tono, istintivamente gli tiro un schiaffo sulla guancia che viene seguito da "sei uno stronzo", poi esco dalla macchina ed entro in classe dda sola.***
Sono passate le sei ore di lezione.. Ma chi ha ascolato? Non ho fatto altro che deprimermi e pensare a quanto Riky sia stato cattivo nei miei confronti, a questa strana vita che non vorrei mi appartenesse, a cercare di deviare gli sguardi di quelli che fino alla settimana fa erano i miei unici amici in questa città e pensando a Kyle che stasera vuole parlare.
Scendo le scale della scuola.
Vedo Riccardo, gli passo avanti, non andro' a casa con lui, prenderò il pullman, mentre mi dirigo verso la fermata, mi tirano per un braccio e mi giro di colpo, mi ritrovo davanti tre persone: Giada, Cristian e Marco.
" Ciao." Dicono quasi in coro.
"Ciao." Rispondo.
"Ora tu ci dici perché ti sei allontanata.. E ci dici la veritá, avevamo in mente un piano per sapere cosa ti fosse passato per la testa ma nulla, non ci siamo riusciti, quindi ce lo dici tu."
Sbuffo.
"Lasciatemi."
Provo a girarmi, ma dinuovo mi strattonano, li guardo torvi e loro capiscono che non è giornata, mi lasciano il braccio e me ne vado.
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Si comincia da capo. [In revisione]
Chick-LitRiccardo..Come mai con me parli?" Fa un mezzo sorriso sonoro, si prende anche lui una sigaretta dalla tasca, l'accende e solo dopo aver fatto una boccata e espirato che mi dice: "Quando ti ho vista, lì al bar, con quei capelli azzurri, ho capito." "...