Point of view Marco.
Da quando ci siamo scambiati quei messaggi io e Fede ci siamo visti tutti i giorni e abbiamo parlato un po' di cosa prova, ma ho capito che non è come prima, è confuso, è innamorato di una persona che non conosce, non posso pretendere che tutto torni com'era, forse un po' me lo merito, avrei dovuto trovare il coraggio di ammettere cosa provavo per lui molto tempo fa, ed invece ho continuato a negare per paura di essere me stesso. Sono un idiota.
"Non riesco a perdonarla Marco, mi ricordo tutto di lei, di quello che mi ha fatto. Come posso perdonarla?"
Fede ha quasi le lacrime agli occhi quando parla di sua madre e mi fa male vederlo così, come d'altronde mi fa male vederlo in un letto di ospedale.
"Forse al posto che perdonarla, potresti provare semplicemente a riallacciare un rapporto, sono convinto che il perdono verrà da solo."
Mi prede la mano e con il pollice mi accarezza il palmo, mentre io con quella libera gli accarezzo la fronte ed è mentre siamo in questo attimo di tenerezza che veniamo interrotti da Lucia, l'infermiera.
"Ops, scusate.. Ma sono sicura che mi perdonerete dopo questa notizia."
"Ci dica." Diciamo all'unisono io e Fede dopo esserci scambiati uno sguardo curioso e confuso.
"Be caro Marco.. Oggi facciamo un controllo generale e se non c'è nessuna complicazione domani sarai dimesso."
Torniamo a guardarci con un sorriso a ventordici denti, non posso crederci, finalmente! Questo significa che sta bene.. Ma è sicuro li fuori con Matthew così imprevedibile?
A proposito di quello stronzo, non mi sono praticamente mai fatto sentire dai miei amici per avere novità, mi odieranno per questo e fanno bene.
Prendo il telefono e chiamo Giada.
"Ehi.."
"Ah, senti un po'.. Allora è vero che chi non muore si rivede o in questo caso si risente."
"Scusami.. Sono stato sempre all'ospedale da quel mio amico che lo psicopatico ha investito."
"Ah.."
C'è una lunga pausa e dopo lei ricomincia a parlare.
"Alyce è stata rapita."
"Cosa? Sei seria? Quando?"
"Ieri.. Ho sentito Riccardo prima, sono andati a Londra..A quanto pare sono lì, siamo preoccupatissimi."
Mi racconta esattamente cos è successo e solo adesso mi rendo conto di quanto io sia stato egoista pensando solo a me e Fede, non preoccupandomi che in realtà Alyce rischia di morire, adesso più che mai.
Raggiungerli adesso non avrebbe senso e mi da fastidio non poter far niente per loro.
"Cazzo.. Sono uno stronzo. Mi dispiace un sacco. Fammi sapere se hai novità va bene?"
"Certo.. A presto."
Le cose si sono di certo rovinate tra noi, me ne rendo conto, mi sono allontanato da tutti, ma non potevo fare altrimenti.. Adesso, cercherò di fare pace con loro, posso farlo solo ora che sono in pace con me stesso.***
Point of view of Riccardo.
"Eliz, quanto manca alla vostra vecchia casa?"
"Pochissimo, basta svoltare a destra ed è la terza sul lato sinistro."
Siamo tutti e 5 stra preoccupati, qui rischiano di morire 2 persone se andasse bene: Alyce e Kyle...Se andasse male potremmo morire tutti. Nessuno dei due se lo merita ed io li salverò, soprattutto a lei, io non so cosa farei senza di lei.. Mi ha aiutato ad uscire dal tunnel della mia vita ed ora lei sta rischiando la sua. Come posso non fare nulla? Devo fare qualcosa.
"È questa?" Chiede Lara, indicando un'enorme villa bianca, a quanto pare anche qui a Londra erano benestanti.
"Si." Risponde Eliz con la voce tremante.. Come potrebbe non averla? Sua figlia è lì dentro..
Attuiamo il nostro piano.***
FASE 1 DEL PIANO: REGGI IL GIOCO.
Eliz prende il telefono e chiama Matthew, bastano pochi squilli perché lui risponda:
"Siamo fuori."
Rimaniamo fuori io, Eliz e Kyle, mentre Stefano e Lara si sono nascosti in posti sconosciuti persino a noi.
Aspettiamo un paio di minuti e poi la porta d'ingresso si apre, lui ci sta di fronte e per la prima volta posso vedere il suo orrendo viso, pieno di rughe in faccia, non troppo alto e molto spettinato, è di certo un uomo bello, ma non un bell'uomo, non ha cuore, non sa amare.
"Mia dolce Elizabeth." Dice Matthew con un tono estremamente dolce, ed è così contraddittorio parlare di lui associandolo alla dolcezza.
"Matthew." Risponde lei tutto ad un tratto sicura di se..Forse è vero quello che dicono, forse davvero le madri ( a parte la mia) hanno una forza nascosta che esce fuori per protezione dei loro figli.. Forse è davvero così.
"Sei sempre più bella.. Ogni giorno di più a quanto vedo."
Scende il primo gradino, poi il secondo e le prende la mano, Serro il pugno, non voglio che provi a baciarla.
"Matthew, questi complimenti mi lusingano.. E a proposito vorrei contrattare su questo."
Una risata maligna parte dal suo stomaco fino a fuoriuscire dalla sua bocca.
"Sempre frettolosa vedo! Aspetta un secondo... Non ho ancora salutato gli altri." Si volta verso Kyle, il suo sguardo non è più dolce, ma di sfida, quasi come se fosse un suo rivale.
"E tu.. Giovane ragazzo? Ora che mi hai davanti non fai più il gradasso come davanti ad un telefonino vero?"
Non so a cosa si riferisca, guardo Eliz, poi Kyle e mi rendo conto che invece loro sanno perfettamente di cosa sta parlando.
"Be.. Il punto è che mi sono reso conto di aver fatto un errore con te, nel senso.. Quel messaggio l'ho scritto di getto, ma in realtà avrei dovuto pensarci, era Alyce ad essere in torto."
Capisco il suo gioco, per quanto mi diano fastidio le sue parole, questo è un pezzo del piano, tenerlo calmo il più possibile, tenerlo lontano da Alyce ed ovviamente non farci uccidere.
"Capisco.. Be' questo non importa.. " Non termina la frase, ma sappiamo tutti come andrebbe a finire: "morirai lo stesso."
I suoi occhi ruotano quasi di 180 gradi e si voltano verso di me.
"E tu invece.. Sei il famoso Riccardo."
"Adirittura famoso?" Chiedo sorridendo, quasi come se le sue parole mi facessero piacere, quando in realtà gradirei notevolmente vomitargli in faccia.
"Si.. Quando Alyce dorme non fa che nominare il nome di sua madre, ed il tuo."
Il cuore salta un battito e questa notizia mi destabilizza un po', rischiando di farmi perdere il controllo e far saltare in aria il piano, l'idea di Alyce che dorme in pericolo, mi fa male. Ma grazie a Dio rinsanisco e lo guardo ammettendo:
"Davvero? Be se ne farà una ragione.. Io una ragazza ce l'ho."
Ahi.. Che dolore! Quanto sto mentendo? Non importa. Questo salverà Alyce.FASE DUE DEL PIANO: ALLONTANARLO IL PIÙ POSSIBILE DALL'ENTRATA.
"Senti.. Alyce non ce la fai ancora vedere vero?" Chiede Eliz quasi fingendo menefreghismo.
"Negativo.. Non è ancora tempo.. Manca una mezz'oretta, tra trenta minuti la vedrete.. Ma ditemi un po'..Al telefono eravate tutti quanti disperati e adesso non ve ne frega più nulla?" È confuso e noi spiazzati, non eravamo preparati a questa domanda e qui torna a farsi sentire la forza di mamma Eliz, che immediatamente inventa una bugia:
"Sai cosa? Il punto è che ci ho riflettuto ed ho pianto troppo.. Se deve succedere succederà, ovvio che mi spiace tanto, ma alla fine forse ce lo meritiamo davvero."
Annuisce ascoltando, quando la guarda sembra che guardi la sua musa ispiratrice, sembra che guardi una dea.
Finalmente dalla strada parte un rumore strano, io, Kyle ed Eliz fingiamo di stupirci, mentre Matthew davvero "curioso" va a vedere cos è e noi lo seguiamo a ruota, facendogli credere che tutto questo è strano anche per noi.
"Non mi dire che sono ancora i signori Stendker che fanno esperimenti." Esclama Eliz, mentre da un'occhiata all'entrata, per vedere se Stefano e Lara sono entrati, ma in realtà stanno ancora uscendo dal cespuglio:
"Possibile! L'altro giorno hanno quasi dato fuoco al loro cane!"
Fa per voltarsi, ma lei lo tira a se e gli chiede :"Tesoro cos è quella cosa lì in fondo?"
La guarda un po' torvo.
"Quello cosa?"
"Quello lì, vicino al marciapiede."
Intanto io continuo a guardare l'ingresso, padre e figlia sono entrati da un pochino perciò lascio terminare il loro discorso e poi chiedo:
"Non possiamo entrare? Fa freddino qui."***
ANGOLO AUTRICE
Il capitolo è brevissimo, ma era un'eternitá che non pubblicavo, perciò ho deciso di darvi la prima metà.
Fatemi sapere se VI piace.
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Si comincia da capo. [In revisione]
ChickLitRiccardo..Come mai con me parli?" Fa un mezzo sorriso sonoro, si prende anche lui una sigaretta dalla tasca, l'accende e solo dopo aver fatto una boccata e espirato che mi dice: "Quando ti ho vista, lì al bar, con quei capelli azzurri, ho capito." "...