11. Piccola pazza ♥

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Point of view Alyce.

È passata una settimana dalla telefonata di Matthew, ma non si è mai piú fatto sentire, i miei amici iniziano a chiedersi il motivo per cui mi sono allontanata cosi' tanto nel giro di pochi giorni, ed ogni volta invento una scusa diversa, pero' con Riccardo è piú difficile, lui non crede alle mie bugie, lui mi guarda negli occhi e capisce che nascondo qualcosa di molto piú triste e complicato e che per una ragione a lui sconosciuta non posso dirgli cos è.
Abbiamo girato metá taranto in cerca di un monolocale per lui, ma non riusciamo a trovare nulla che non sia troppo caro, inoltre gli ho detto che puo' stare un mesetto da me, cosi' avrá un intero stipendio in piú.
Non abbiamo mai riparlato del mio sogno e tanto meno di quello strano momento sul balcone di una settimana fa, abbiamo finto che non sia successo nulla, forse cosi' ci conviene, forse perchè è piú o facile o forse solo perchè siamo troppo codardi per affrontare il discorso.
"Ehi Alyce... Stasera vieni a dormire con noi?" Giada è gentile, troppo gentile e piú passa il tempo e piú è difficile mentirle.. Ma io lo faccio per una ragione valida, lo faccio per loro.
"Ehm.. Non posso, mia mamma vuole che sto week-end stia a casa."
Bugiarda.
"Certo.. Be' non potremmo venire noi da te?"
"No, la casa è un casino e non vuole che porto gente a casa."
Bugiarda, bugiarda.
Mi sorride e senza dirmi niente se ne va, quanto ha fatto male il suo silenzio!
Iniziano ad odiarmi, non posso biasimarli.. Mi odierei anche io, ma è esattamente quello che voglio: perderli per metterli al sicuro.

***

Point of view Marco.

Odio questo posto piú di ogni altra cosa al mondo, questa scuola mi sta veramente uccidendo, me ne voglio andare, cambiare, non dover vedere la sua faccia tutti i giorni.. Ogni mattina per entrare in classe lo vedo, ad ogni intervallo, ad ogni uscita: maledette classi vicine!
Esco fuori perchè i miei amici lo fanno e lo vedo, sta appoggiato al muro ed un ragazzo si sta tenendo mettendo un braccio di fianco alla testa di Federico, quest'ultimo ridacchia, cosa pensa di fare di ingelosirmi? A me di lui non frega nulla! Se lo deve ficcare bene bene in testa. Per me lui non è niente.
"Marco tutto bene? Ti vedo assente."
Giada richiama la mia attenzione e mi volto verso di lei, distogliendo lo sguardo da quell'orrida scena di due ragazzi che flirtano, che schifo!
"Si', sono solo spaventato per la prossima ora, non ho studiato molto per la verifica."
Annuisce e inizia a blaterare qualcosa sul fatto che anche lei non ha studiato, ma io non l'ascolto e riporto la mia attenzione su quello schifo di scena..
Il ragazzo che mi da le spalle gli accarezza una guancia e Federico ride.. Sembra felice.. Ed io? Io sento qualcosa nello stomaco...Probabilmente è solo schifo.
Sento che questo ragazzo dice a Federico: "Ci vediamo dopo scuola." gli da un bacio sulla guancia e poi se ne va.. Non riesco a distogliere gli occhi da quella sagoma conosciuta, che fino ad una settimana fa mi chiedeva di amarlo, guardare nella direzione del ragazzone.
Quando il suo amico è ormai invisibile Federico si gira per tornare in classe e solo allora mi vede, mi guarda per un paio di secondi, fa un sorriso fintissimo ed è chiaro cosa nasconde dietro a quel sorriso: "hai avuto la tua possibilitá."
E come fare a dargli torto? Io avrei potuto averlo, ma io non posso essere come lui. Non posso proprio.

La verifica è andata una merda, la testa era altrove, pensava a Federico e a chi fosse l'altro, spero solo che lo tratti bene e che lo renda felice, perchè è davvero una brava persona e si merita il meglio.
Approfitto del cambio d'ora per andare in bagno, quando entro sento la sua voce.. Ma con chi sta parlando? Federico è in bagno e parla..Un pensiero mi passa per la testa.. È qui con lui? Ma capisco di sbagliare quando lo sento dire:
"Si mamma la verifica è andata bene, ora devo tornare in classe. Un bacio."
Mi nascondo nel primo bagno vicino all'entrata, lui esce dal suo, va verso il lavandino e si lava le mani.. Lo guardo, è obbiettivamente un bel ragazzo.. Ho cosi' tanta voglia di abbracciarlo, mi mancano i tempi di quando eravamo amici, poi non so che cazzo mi è preso, l'ho baciato e fanculo tutta la nostra amicizia, ho bisogno di parlargli, devo spiegargli che io ci tengo a lui.. Non in quel modo, ma ci tengo.
Bugiardo.
Cambia strada, si dirige verso la porta di uscita, e quando lo vedo, lo prendo per una manica e lo trascino verso il mio bagno, sento che dice qualcosa tipo: "Ma che cazz.." e poi chiudo immediatamente la porta, se qualcuno ci vedesse adesso potrebbe pensare cose che non sono vere.
"Marco che cazzo vuoi?" Lo guardo, perchè tutte le parole che avevo da dirgli immediatamente se ne sono andate a fanculo, insieme a tutta la mia sicurezza.
Non gli rispondo lo guardo, mentre lui mi guarda, facendo una faccia che mi dovrebbe spronare a dirgli cosa voglio:
"È il tuo ragazzo?" È l'unica cosa che mi viene in mente, niente frasi poetiche, sagge o sincere. Solo questa maledetta frase che è l'unica che non avrei mai voluto dire.
"Ma vaffanculo." Tenta di aprire la porta, ma lo blocco, richiudendola e prendendo lui per il bavero della camicetta che ovviamente indossa, lo spingo al muro e mi metto davanti al suo viso, faccia a faccia, occhi a occhi, labbra a labbra:
"Ti ho fatto una domanda." Dico, premendo il mio petto contro il suo e non lasciando il bavero.
"Ed io ti ho risposto." Prova a spostarsi di nuovo, lo spingo nuovamente contro il muro..Fisso i suoi occhi, sono rabbioso, è cosi' cambiato nei miei confronti..Non deve, non puo'.. Mi sta fissando, senza essere dispiaciuto o triste, ma con aria di sfida.. Sai che c'è Fede? Vinco io.
Lo bacio. Un bacio di quelli che ti toglie il fiato, mi batte il cuore forte, non mi era mai capitato, con nessuna e poi è arrivato lui. Si stacca quasi subito dalle mie labbra ma tiene il contatto con il mio petto:
"È cambiato qualcosa o sei sempre etero al 100%?"
"Fede..Io non sono gay."
Mi guarda, non so come sia possibile, ma velocissimamente gli scende una lacrima.
"Sei uno stronzo." Mi spinge e sta volta lo lascio andare, mentre io rimango ancora in bagno, toccandomi le labbra e capendo sempre di piú che sono un fifone.

Si comincia da capo. [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora