Point of view Riccardo.
È tutta colpa mia, se io non avessi fatto quella sfuriata di gelosia, lei non sarebbe mai uscita da casa e quello psicopatico di Matthew non l'avrebbe rapita..
So per certo che non ha perso il cellulare correndo, come faccio a saperlo non lo so,ma so che è così..
"Pronto?" Sento la voce tranquilla dall'altro lato del telefono, tranquilla perché non sa cosa devo dirle.
"Elizabeth, sono Riccardo." Dico, cercando di far sentire il meno possibile la mia agitazione. La mamma di Alyce è quella classica donna che si sente soddisfatta solo lavorando ed infatti lavora quasi 24 ore su 24 e tutto questo lo fa anche per sua figlia, la quale è scomparsa da ben due ore.
"Oh dimmi Riccardo."
"È successa una cosa. Dovresti tornare a casa, ti è possibile?"
La sento biascicare qualche parola, ma tra i rumori delle posate e dei piatti e le parole dei suoi colleghi riesco a capire ben poco.
"Cos è successo Riccardo?"
"Non posso parlartene al telefono."
Il suo sospiro è così forte che riesce a sovrastare tutti i rumori che ci sono in quella sua cucina, credo proprio che abbia capito.
"Arrivo tra mezz'ora, tempo di uscire ed arrivare a casa."
Ha decisamente capito.***
Giada e Cristian sono venuti qui a casa di Alyce, per tenermi compagnia ed aiutarmi ad elaborare un qualsiasi cosa per scoprire dove cazzo quello stronzo l'ha portata. Ho davvero paura. Cosa può averle fatto? Potrebbe averla picchiata, magari addirittura stuprata o forse nulla di tutto ciò.. Ma considerando che l'amico di Marco è andato in ospedale non ho proprio idea di cosa potrebbe fare a lei che è quasi la diretta interessata.
Insieme a noi tre c'è anche la mamma di Alyce, che piange disperata più o meno da quando le ho raccontato la vicenda e non posso biasimarla a differenza mia, lei sa cosa lui potrebbe averle fatto, perchè lei lo conosce, lei sa di che cosa è capace quell'uomo, l'ha vissuto sulla sua pelle, sulle sue ossa e sono cose che gli hanno lasciato il segno: sia dentro di se, che fuori e lo si può notare dalla piccolissima cicatrice che sta sul suo polso.
"Chiamiamo la polizia?" Chiede Giada disperata.. Ed in effetti sarebbe da fare.. Non è proprio una delle situazioni in cui puoi farti giustizia da solo, considerando che non abbiamo nemmeno idea di dove sia.
"No! Nessuno lo faccia! Impazzirebbe il doppio! Ci contatterà lui." Ci informa Elizabeth e lo dice con un filo di voce, non ha più le forze nemmeno per parlare, ha paura per sua figlia, anche io ne ho, tutti ne abbiamo a dire il vero.
"Scusate.. Ma Kyle?" Chiede Cristian.
"Vado a cercarlo. State qui okay?"
Dopo aver visto tutti annuire, mi dirigo verso le scale e le scendo, ma non ho bisogno di uscire dalla porta, lui è lì, mentre si bacia una bionda ragazza che ha al posto del vestito uno straccio (nel senso che il suo vestito copre ben poco.)
Come si permette? Soltanto ieri ha baciato Alyce, la mia Alyce, rubandole il suo primo bacio, facendola credere importante, facendole credere che l'amava e adesso si sta baciando (in modo tutt'altro che casto) questa ragazza, davanti a casa sua.. Che gran pezzo di merda!
"Ehi tu!" Urlo.
Lui si volta, mi vede e lascia sfuggire un "merda."
Probabilmente vedendolo li' con quella cagna gli ho rovinato il suo stupido gioco.. Che poi qual era? Portarsela a letto? Ingenua com è Alyce ci sarebbe pure potuto riuscire.. Ma non adesso non che io l'ho visto mentre la tradiva, mentre tradiva la sua fiducia.
"Già! Ci sei dentro fino al collo. Entra dentro.. Dovresti sapere qualcosa."
"Ehi. Debora, ora devo andare.. Mi faccio sentire io, okay?"
Dice rivolgendosi alla puttanella che si stava baciando appoggiato al cancello della casa della ragazza che ora è sparita. Della ragazza che lui finge di amare, della ragazza che forse io amo veramente.
Una volta entrati in casa va dritto verso la cucina dove vede tutti gli altri, capisce che qualcosa non va come dovrebbe andare e una volta osservato tutti per bene mi dice:
"Ehi.. Ma è mica morto qualcuno?"
Non ci vedo più, un immagine nera mi passa davanti agli occhi e prima che possa capire cosa sto per fare, mi avvicino a lui e gli tiro un pugno dritto sulla mandibola, sento una leggera fitta di dolore alla mano, ma Dio! Che sensazione fantastica vederlo soffrire.
"Sei impazzito?" Urlano tutti quanti.
"Perché l'hai fatto?"
Sembrano tutti sconvolti.
"Volete sapere perché l'ho fatto? Ve lo spiego io. Ieri.. Questo stronzo, ha baciato Alyce.. Per lei era il primo bacio.. E porca troia! Lei ha aspetto quasi 18 anni per darlo alla persona giusta, lui le ha detto che l'amava e lei gli ha creduto... Ma nemmeno 5 minuti fa, quando sono uscito per cercarlo, l'ho beccato davanti al cancello di questa casa a baciarsi con una brutta troia, tradendo Alyce."
A questo punto sono io a scoppiare a piangere, perchè più passa il tempo e più mi rendo conto che lei è sparita davvero, è stata rapita ed è nelle mani di uno psicopatico ed io mi sento così fottutamente inutile perchè non posso fare nulla.
Immediatamente tutti si staccano da lui, è passato dall'essere "il ragazzo picchiato senza motivo" al "stronzo te lo meritavi."
"Penso che i miei fatti personali con Alyce riguardino solo me e lei.. Voi non centrate un cazzo." Dice, tenendosi la mano destra sulla mandibola dove l'ho colpito.
"Hai ancora il coraggio di parlare?" Chiedo e la rabbia sta prendendo il sopravvento, ho voglia di tirargli un altro pugno, ma a sto giro gli farei troppo male, perciò prendo la prima cosa che mi passa il convento ed è così che colpisco il muro dov'è appoggiato il divano.
"Mentre tu eri lí.. A limonare con " Debora", Alyce è stata presa, da Matthew, testa di cazzo."
Mi asciugo il naso con una mano, quella con cui ho tirato i pugni contro le varie persone/oggetti e mi rendo conto che mi fa un sacco male, ma non mi interessa, ho l'occasione di insultarlo senza che nessuno mi venga contro e non la perdo di certo.
"E tu, dovevi stare con lei.. Non con la bionda, hai capito? Tu l'hai lasciata da sola e adesso non si sa dove sia non possiamo chiamare la polizia. Io ti odio stronzo." Poi ripeto le ultime quattro parole, ma questa volta urlandogliele in faccia e lui non ha il coraggio di replicare.
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Si comincia da capo. [In revisione]
ChickLitRiccardo..Come mai con me parli?" Fa un mezzo sorriso sonoro, si prende anche lui una sigaretta dalla tasca, l'accende e solo dopo aver fatto una boccata e espirato che mi dice: "Quando ti ho vista, lì al bar, con quei capelli azzurri, ho capito." "...