Point of view Alyce
Mi preparo in fretta, perchè ovviamente anche stamattina sono in ritardo, mia mamma vuole portarmi anche oggi in macchina, sia per il poco tempo che mi rimane, che per sentirsi piú sicura ora che Matthew ha deciso di ricominciare a rovinare le nostre vite.
Mi metto un paio di jeans lunghi, cosi' la professoressa non potrá dirmi nulla, una maglietta a mezzemaniche ed un cardigan, entrambe di un colore che da sul blu.
Entro in classe solo dopo aver chiesto a mia mamma di inviarmi un messaggio quando arriva.. Ed un po' questa cosa fa ridere, normalmente è la mamma che lo chiede alla figlia.
Entro in classe e fortunatamente l'insegnante non c'è ancora, mi siedo vicino a Giada, che sembra particolarmente triste: cosa le sará successo?
"Ehi..Tutto bene? Ti vedo un po'.. Non so."
Mi guarda, ha due occhiaie che a momenti le contornano pure la bocca, pallida come un cadavere.
"Sto bene." Dice lei, senza pensarci troppo.
"See.. Okay."
"Alyce, sto bene, ho solo dormito poco stanotte."
Faccio finta di credergli, ma vedo che Cristian e Marco mi stanno guardando, perchè anche loro sono preoccupati..Ma fosse anche l'ultima cosa che faccio, scopriró cos' ha la ragazza allegra che conosco io.
"Professoressa, posso andare in bagno?" La stessa professoressa di ieri, quella che mi ha fatto uscire dalla classe per gli indumenti, mi guarda con aria minacciosa.
"Lawer, ci rendiamo conto che siamo alla prima ora?"
"Si professoressa, ma sto male."
"Signorina sappilo che non ti conviene metterti contro di me. Vai. Ma che non succeda piú."
Esco dalla classe,mentre trattengo all'interno della mia testa una serie di insulti che non finiscono piú.
Chiudo la porta, non devo andare in bagno, devo andare al bar ad insultare il piccolo senza voce, scendo le scale e lo vedo li' a pulire il bancone, all'improvviso alza la testa, mi vede e mi guarda, due occhi verdi dritti nei miei, abbassa la testa ed il sorriso che spontaneamente mi era apparso sul volto svanisce.
Perchè cazzo sorridevo?
Mi avvicino al bar, non c'è nessuno e mi chiedo se mi parlerà oppure no.
"Ciao." Dico, ma tenendo gli occhi bassi, verso il bancone, perchè ho capito che se lo guardo negli occhi, rischio che la mia rabbia svanisca nel nulla e che quindi io non riesca a dirgli cosa esattamente io pensi.
Fa un cenno con la testa come risposta, quindi adesso non parla neanche più con me? Prendo coraggio e alzo lo sguardo.
"Ho bisogno di parlarti." A questo punto è lui a guardarmi ed io,stupidamente devio lo sguardo, lo posso immagginare sorridere capendo che mi fa un effetto decisamente strano.
"Dimmi." Dice lui.
"No, è una cosa seria ed ora devo tornare in classe. Ci vediamo all'uscita?"
Scuote la testa per dirmi di no, ed io sono delusa, non che ci tenga particolarmente ad uscire con lui, però che diamine! Un minimo di gentilezza.
"Facciamo che ci vediamo sul lungo mare, non voglio vedere gli sguardi della gente qui a scuola."
Certo..Il lungo mare è solo lunghissimo, su quale punto del lungo mare andare lo tiro ad indovinare?E poi che sguardi della gente? Ma quante paranoie si fanno qui in Italia? Mamma mia.
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Si comincia da capo. [In revisione]
Chick-LitRiccardo..Come mai con me parli?" Fa un mezzo sorriso sonoro, si prende anche lui una sigaretta dalla tasca, l'accende e solo dopo aver fatto una boccata e espirato che mi dice: "Quando ti ho vista, lì al bar, con quei capelli azzurri, ho capito." "...