Point of view Alyce.
Sto dormendo in camera mia, sapendo che nella stanza sotto,lui tentava invanamente di dormire.
Non ho potuto fare a meno di ripensare a tutto quello che era successo nel pomeriggio, tutto era partito da un semplice 'ti devo parlare' ed ora lui è sotto che dorme, sempre che ci stia riuscendo.
Schiaccio il tasto del bloccoschermo sul telefono, oggi non andro' a scuola perchè non ho fatto il compito di punizione,dovrò solo spiegare tutto a mia madre e farle chiamare la professoressa, anche se la verità è questa lei deve pensare e sapere che io stia male, altrimenti aumenterà la mia punizione, l'orologio digitale segna le 03:54 del mattino, ma sono piena di pensieri: Riccardo, Matthew, Cristian e Giada, la scuola.. Sono troppo nervosa, qui serve nicotina. Mi alzo dal letto e scendo al piano di sotto, dopo aver preso una sigaretta dentro la mia borsa, apro la porta del terrazzo e mi siedo su uno sdraio. Anche se la stagione è ancora calda, questi pantaloncini e canottiera del pigiama lasciano che io senta un po' di frescolino, perché comunque sono quasi le 4 del mattino, è inevitabile.
Accendo la mia sigaretta e guardo il cielo, fisso le stelle, pensa quanto noi le vediamo piccole ed in realtà sono gigantesche, ad un certo punto sento la porta a scorsoio apririsi e mi volto immediatamente, Riccardo è in piedi appoggiato allo stipite:
"Cosa guardi?" Mi chiede mentre si fa spazio per sedersi accanto a me sullo stesso sdraio.
"Il cielo. È scuro."
"Mi sono sempre visto come un cielo sai?" Riccardo è una persona incredibilmente matura, solo che non lo può dimostrare, perchè non parla con le persone e vorrei capire perchè invece con me lo fa.
"Cioè?"
"Be' prima di tutto è immenso, ed io ho un cuore che è enorme, sono troppo buono, l'ho sempre detto." Lo dice quasi come se fosse un difetto.
"E poi è scuro e la mia vita è sempre stata scura e buia, ma ogni tanto ha dei punti luce, come le stelle nel cielo."
Wow. Questa frase mi ha decisamente spiazzato, è stupenda, un ottimo aforisma da tenere come stile di vita.
"Complimenti."
Mi guarda sorridendo...Ma potrebbe anche ridere a trentordici denti, non inganna con quei due occhi tristi che si ritrova.
Faccio un altro tiro dalla mia sigaretta e prendo coraggio:
"Riccardo..Come mai con me parli?"
Fa un mezzo sorriso sonoro, si prende anche lui una sigaretta dalla tasca, l'accende e solo dopo aver fatto una boccata e espirato che mi dice:
"Quando ti ho vista, lì al bar, con quei capelli azzurri, ho capito."
"Cos hai capito?"
"Che tu potevi essere un' altro mio punto luce, un'altra stella del mio cielo."
Okay, se la frase di prima mi aveva lasciato spiazzata, questa mi ha quasi uccisa, cosa intende esattamente? Ha riconosciuta una brava persona ? Una brava amica? Una brava fidanzata?
"Riccardo io.."
"Lo so non capisci.. Ma col tempo capirai Alyce."
Spegne la sua sigaretta ormai finita, la butta nel posacenere, mi da un bacio sulla fronte e se ne torna in camera, lasciandomi in mezzo al nulla, come se fossi l'unica stella in mezzo ad un intero cielo..***
Camera mia è troppo grande, l'ho sempre detto che questa casa è troppo grande.
Sono le 7:30 del mattino e sono stanca, ho dormito pochissimo, scendo giù in cucina e spiego a mia madre il problema con la professoressa: mi insulta per come le ho risposto, pero' mi para il culo e chiama la scuola:
"Buongiorno sono la mamma di Alyce Lawer , dovrei parlare con la Guglielmini."
Sento dall' altro lato della cornetta dei rumori perchè stanno portando il telefono alla zoccola.
"Buongiorno" riprende mia madre. "Ho visto il compito di punizione di Alyce, solo che oggi deve andare a fare delle commissioni per il trasferimento e non può venire a scuola."
"Non si preoccupi, accetto la scusa, ma non le credo. Arrivederci."
Mia mamma indignata stacca il telefono, mi guarda e poi sbotta:
"Adesso ho capito perchè le hai risposto cosi."
Mia mamma è gentile, sempre con tutti, è la donna più forte che io abbia conosciuto, la classica donna con "le palle", aiuta sempre tutti, non ha nemmeno fatto troppe storie quando gli ho chiesto se Riccardo potesse restare un paio di giorni. Non so come farei io senza di lei.
" Vado a lavoro amore, ci sentiamo dopo."
Annuisco e lei se ne va, lasciandomi mentre mangio i miei biscotti pucciati nel latte.
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Si comincia da capo. [In revisione]
Chick-LitRiccardo..Come mai con me parli?" Fa un mezzo sorriso sonoro, si prende anche lui una sigaretta dalla tasca, l'accende e solo dopo aver fatto una boccata e espirato che mi dice: "Quando ti ho vista, lì al bar, con quei capelli azzurri, ho capito." "...