15.

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-Mia figlia dov'è?- chiedo preoccupata.
-è con Harry, stai tranquilla. Sta bene, non le hanno fatto niente- Louis mi accarezza i capelli. Ti prego non piangere Lou o il mio cuore si spezzerà.
-JD, ti prego aiutami- dice Louis. Guardo oltre le sue spalle, notando la sua guardia del corpo. Louis si accerta che io sia ben protetta nel lenzuolo prima che JD mi prenda in braccio.
Usciamo da quel posto, vengo adagiata sul sedile posteriore dell'auto di Louis, che fa il giro dall'altra parte e sale sedendosi vicino a me. Mi tira fra le sue braccia, facendomi appoggiare la testa sulle sue gambe.
-stiamo andando in ospedale-
-cosa? No- dico
-si Lily, lo denunciamo. E non me ne fotte un cazzo. Questo è troppo. Ci penso io a proteggervi- e quest'ultima frase mi fa scoppiare in lacrime. Con tutte le lacrime che ho pianto in questi ultimi giorni, avrei potuto sicuramente far rientrare l'emergenza idrogeologica.

Sono rimasta tutta notte in ospedale, mi hanno tenuta qui per accertamenti, visto che le mie condizioni non erano e non sono al massimo.
Non volevo denunciare James, ho visto cosa è capace di fare e non si fermerà. Ho paura della sua prossima mossa.
Giro la testa verso la porta, Louis è appena entrato, diretto verso di me. Appoggia una borsa sulla poltrona e prende la mia mano nella sua, stringendola.
-come stai, Sun?- chiede accarezzandomi i capelli.
-sono stata meglio- sorrido debolmente
-ti ho portato una borsa con dei vestiti. Tra poco possiamo andare-
-come sta Margot?-
-sta bene, ha dormito tutto il tempo, ora Anne le ha preparato la colazione. Ti aspetta a casa-
-mi dispiace- dico guardando Louis negli occhi
-piccola mia, per cosa?-
-per essere tornata ed avervi messo il questa situazione. È solo colpa mia. Sono un cazzo di disastro-
-Lily, non dirlo nemmeno per scherzo. Sono qui, mi prenderò cura di voi, come ho sempre cercato di fare con te quando eravamo a Doncaster. A me dispiace vederti così, sapere che quell'essere ti ha messo le mani addosso. Non oso immaginare quello che hai passato e mi dispiace così tanto, davvero-
-non piangere Lou, ti prego...- poggio una mano sulla sua guancia e lui ci si appoggia sopra, qualche lacrima scappa dai suoi meravigliosi occhi azzurri, e mi distrugge vederlo così. Tutto per colpa mia.
Forse non avrei dovuto cercarlo, era meglio se continuavo a vivere la mia vita, senza di lui, senza i ragazzi. Da quando li ho rivisti è successo di tutto e non so quanto ancora riuscirò a resistere.
Quello che è successo stanotte, sarà sicuramente una cosa che non riuscirò più a togliermi dalla testa. -...la colpa è solo mia-
-non dirlo un'altra volta- i suoi occhi puntati nei miei -la colpa è di quello stronzo. Fine. È lui che dovrebbe essere rinchiuso da qualche parte. È lui quello che deve soffrire, non tu. Ti prego, ti prego, ti prego, non darti la colpa- non è così facile, non incolparsi.

Appena apro la porta di casa, i miei occhi cercano subito Margot, che è seduta al tavolo a fare colazione insieme ad Anne.
-mamma!-
-amore mio!- la stringo forte a me, non la voglio lasciare mai più. -come stai?- la guardo negli occhi, accarezzandole la testa
-sto bene mamma. Andiamo all'asilo?- guardo Anne che annuisce. L'asilo è un posto sicuro e nonostante io voglia stare con mia figlia, forse è meglio se la porto lì, ho bisogno di riprendermi.
-si, andiamo-
-hey Margot, ti va se all'asilo ti porta la zia Anne?- è proprio Anne a chiederglielo e lei ovviamente esulta contenta. Si alza dalla sedia e va verso la sua camera a prendere il suo zainetto e torna da noi.
-grazie- dico alla donna seduta ancora al tavolo.
-non preoccuparti. Tu pensa a riprenderti- mi sorride.
-riprendermi... devo andare al lavoro-
-tu non andrai al lavoro oggi- interviene Louis
-ho un progetto importante da seguire- dico. Sono arrivata qui da poco e non posso già assentarmi, non dopo questo progetto che mi è stato assegnato insieme ai miei colleghi.
-fanculo a Niall ed il suo progetto. Tu oggi stai a casa- la modalità protettiva di Louis si è attivata.
-che cosa c'entra Niall?- Harry è confuso, così come Anne
-al lavoro mi hanno assegnato un progetto per lui, insieme ad altri colleghi-
-bhe se ci sono altri colleghi nel progetto, se ne occuperanno loro- dice Anne, alzandosi dal tavolo e raggiungendo Margot, vicino alla porta.
-si ma...-
-vedo che la tua testardaggine non l'hai persa negli anni- dice Louis interrompendomi -niente ma, oggi stai a casa, dobbiamo risolvere un po' di cose-
-si, Louis ha ragione- interviene Harry
-grazie dolcezza-

Alla fine sono rimasta a casa, obbligata da Louis. Ho mandato un messaggio al mio responsabile, Jack ed anche uno di scuse ai miei colleghi per non esserci oggi. Chiedendogli poi di aggiornarmi così che domani, da casa, avrei iniziato la mia parte.
-lascerai questa casa. Non è sicura Lily-
-non posso, non posso permettermi un altro appartamento-
-ti ho per caso detto di cercarti un altro appartamento? Non mi sembra. Starai da me.-
-no.. non posso accettare-
-Lily, forse non hai capito, non ti sto facendo una proposta, ho già deciso che starete da me. La casa è grande, io sono quasi sempre da solo. La sicurezza è al top, quindi per favore, iniziamo a raccogliere le tue cose-
-Lou, davvero questo è troppo. Non voglio creare ancora problemi-
-guardami- Louis poggia le sue mani sulle mie spalle, costringendomi a guardarlo -uno, non sei un problema. Non pensarlo nemmeno. Due, abbiamo visto cosa è capace di fare questo stronzo ed è troppo. Tre, facciamo un patto: starete da me fino a quando le acque non si saranno calmate, se poi non vuoi rimanere da me, ti aiuterò a cercare una nuova casa. E non dirmi che è troppo. Perchè farei qualsiasi cosa per te, mia cara Lily Moore- sorrido, per poi abbracciare Louis. Il bene che voglio a quest'uomo è indescrivibile.
-grazie per essere la mia famiglia-
-sarò sempre la tua famiglia-

Sono a casa di Louis, abbiamo finito di portare qui le miei cose. Inutile dire quanto sia meravigliosa la sua casa, è un sogno.
Passo la mia mano lungo i libri nella libreria, la mia attenzione finisce poi sulle foto, poggiate su un piccolo ripiano attaccato al muro. La maggior parte delle foto sono con la sua famiglia, altre solo con le sue sorelle ed i gemelli Ernest e Doris.
Alcune foto con i ragazzi, altre foto con suo figlio Freddie ed infine alcune foto con me. Quando eravamo piccoli, quando ci abbracciavamo, una foto di tutta la famiglia Tomlinson insieme a me, sorrido, altre foto in cui siamo più grandi, nel tour bus o sul palco di un concerto durante le prove. E poi l'ultima foto che abbiamo scattato insieme, io e lui nel mio appartamento qui a Los Angeles, quasi sei anni fa.
-non c'è stato giorno in cui io non ti abbia pensato- Louis appare alle mie spalle, si avvicina a me, portando un braccio intorno alla mia vita -non c'è stato giorno in cui io non abbia sperato. Non ti ho mai dimenticata, ti ho cercata, ho fatto qualsiasi cosa in mio potere per trovarti ma eri come sparita nel nulla. Ma ora sei qui, di nuovo fra le mie braccia e non ti lascerò più andare. Promettimi una cosa Lily-
-cosa?-
-promettimi che qualsiasi cosa me ne parlerai, anche se non sono qui con te. Ti prego di non escludermi più dalla tua vita, di non scappare di nuovo. Non potrei sopportarlo-
-Lou, non scappo più, te lo prometto- sorrido e finiamo per abbracciarci. -non sai quanto mi siano mancati i tuoi abbracci-
-anche a me è mancato stringerti fra le mie braccia, ti voglio bene Lily-
-ti voglio bene anche io Lou-

———
Hello!
Nuovo capitolo!
Spero vi piaccia, alla prossima, Ale x

Chicago | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora