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Nemmeno il tempo di entrare in ufficio che Mae ha subito iniziato a riempirmi di domande, tutte quelle che sono rimaste in sospeso due giorni fa, dopo l'incontro in ufficio con Niall ed il suo team.
-scusa, ieri è stata una giornata terribile, sono tornata a casa alle undici di sera e sono andata diretta a letto- si, forse avevo evitato i messaggi della mia collega, ma solo perchè l'avrei rivista oggi ed avremmo parlato di persona.
-voglio sapere ogni cosa, sto morendo dalla curiosità- dice lei, con in mano la sua abituale tazza di caffè.
-lo so che vuoi sapere- dico ridendo, poi mi guardo intorno, stranamente nella stanza siamo solamente noi due. Controllo l'orologio ma il nostro orario di lavoro ancora non è iniziato. -eravamo amici, per un semplice motivo. Sono nata a Doncaster, in Inghilterra ed il mio vicino di casa era Louis- gli occhi di Mae si spalancano, così come anche la sua bocca
-Louis dei one direction?-
-si, esatto. Eravamo migliori amici ed ovviamente ho conosciuto anche il resto dei ragazzi-
-cioè tu hai conosciuto tutti i One Direction e lo dici così? Come se niente fosse? Tu sei la preferita di Dio- se le dicessi che ieri ero a cena a casa di Harry Styles, probabilmente la mia collega sarebbe collassata qui, nell'area comune.
-e come dovrei dirtelo?- dico ridendo -cinque anni fa sono andata in tour con loro, ho seguito la leg americana, poi avevo trovato un lavoro qui a Los Angeles e mi sono trasferita mentre loro hanno continuato a girare per il mondo, poi ci siamo persi di vista- e direi che mi fermo qui a raccontare la mia storia.
-oh mio dio, non ci credo. Tu hai praticamente vissuto il sogno di tutti- la mia collega è incredula, sinceramente raccontarlo ad alta voce è davvero strano. Dire di essere amica dei One Direction e conoscere uno di loro da quando sei nata, sembrava qualcosa di irreale.

Durante la mattinata, ci era arrivata una mail da parte del team di Niall, in cui c'erano scritte le modifiche da fare per il progetto, così io, Mitch e Mae, ci eravamo messi subito al lavoro per concludere il prima possibile il tutto e continuare a lavorare sugli altri progetti che ci sono stati assegnati.
All'ora di pranzo, io ed i miei due colleghi siamo usciti a mangiare ed a noi si è aggiunto anche Jack. L'ora di pranzo, ovvero la pausa, mi serviva per staccare un po' dal lavoro e distrarmi ma con il mio responsabile, oggi, non abbiamo fatto altro che parlare di progetti e mi sembrava di essere rimasta in ufficio.
Nella strada di ritorno verso la Capitol, camminavo al fianco di Mae, mentre Jack e Mitch erano avanti a noi di qualche metro parlando di sport.
-Mae, riguardo a quello che ti ho detto stamattina, puoi non parlarne con nessuno? So che probabilmente nessuno ti crederebbe se glielo dicessi ma...-
-si, tranquilla. Muta come un pesce- mi sorride
-grazie- anche io sorrido in risposta e proseguiamo la camminata in silenzio.

Sono felice che questa giornata lavorativa sia andata nel verso giusto, senza problemi e soprattutto senza scleri di Jack.
Dopo essere andata a prendere Margot all'asilo, abbiamo fatto una passeggiata al parco e giocato insieme nell'area dedicata ai bambini.
Tornate a casa, abbiamo deciso di fare un bagno in piscina, in questi giorni il caldo qui a Los Angeles era veramente insopportabile e sicuramente stare in acqua avrebbe alleviato un po' la sensazione del caldo.
-tuffati tranquilla, la mamma ti prende- avevo già le mie braccia allungate verso mia figlia e lei dopo essersi tappata il naso si era lanciata in acqua e subito l'avevo presa facendola riemergere.
-ancora!- aveva urlato felice, attaccandosi al bordo. Abbiamo passati circa quindici minuti così, con lei che si tuffava ed io che la prendevo.
Finito il nostro bagno in piscina, ci siamo fatte entrambe la doccia e cambiate, indossando vestiti comodi per stare in casa.
Mentre Margot stava guardando in tv il suo cartone preferito, io mi ero persa nei social, più precisamente in un'intervista che Niall aveva rilasciato stamattina.
Cosa avevo capito della sua intervista? Assolutamente nulla. Il motivo? Semplicissimo.
Mi ero persa nella bellezza dei suoi occhi e nella sua risata. Quella risata che avrei riconosciuto anche a chilometri di distanza, quella risata che mi faceva stare bene, non nego che mi manca.
Mi manca sentire Niall ridere, mi manca il vecchio Niall, mi manca ogni cosa di lui.

Chicago | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora