17.

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Due ore e mezza dopo la sveglia suona, allungo il braccio per spegnerla anche se ormai i miei occhi sono aperti da un pezzo.
Mi alzo e vado in bagno, i miei capelli tagliati sono ancora nel lavandino, li guardo pensando alla cazzata che ho fatto qualche ora fa, anche se alla fine non me ne pento così tanto.
Forse é stata una liberazione.
Con la forbice ancora sul lavandino, sistemo meglio il taglio, anche se dovrò passare da un parrucchiere per finirlo bene.
Quando sono soddisfatta, passo ad arricciarli, cosí da far notare meno alcune parti di dislivello. Nel mentre che la piastra si scalda mi lavo la faccia ed inizio a truccarmi. Il livido é quasi giallo ed inizia a confondersi con il colore della mia pelle, quindi posso smettere di mettere chili di correttore sopra.
Faccio una sottile linea di eyeliner, pettino le sopracciglia, metto il mascara ed ho finito. Passo ad acconciare i miei capelli. Alla fine questo taglio non mi sta male, anzi mi piace davvero. Avrei dovuto farlo tempo fa.
Esco dalla camera, lascio dormire Margot ancora un po' mentre scendo di sotto per preparare la colazione.
Louis é già in cucina, sigaretta in una mano e caffè nell'altra.
Quasi si strozza appena mi vede e non mi toglie gli occhi di dosso.
-cosa diamine é successo ai tuoi capelli?-
-tagliati- sorrido. Mi avvicino al mobile prendendo una tazza e riempiendola con del caffè, prendo un muffin e mi siedo difronte a Louis. -stamattina, dopo un brutto sogno-
-é stato coraggioso da parte tua, però devo essere onesto, ti stanno benissimo- Louis sorride -valorizzano ancora di più il tuo viso, i tuoi occhi-
-grazie- sorrido. Continuiamo a fare colazione in silenzio, io sto fissando il dolce preparato ieri, ho bisogno di mangiare ma il mio stomaco è completamente chiuso, pensando all'incontro di questo pomeriggio.
Continuo a muovere le mie gambe su e giù nervosamente, Louis, senza alzare lo sguardo dal suo telefono, ridacchia
-nervosa?-
-potrei vomitare da un momento all'altro-
-non lo farai- è quello che spero. Mi alzo dal tavolo, appoggio di nuovo il muffin nel piatto e lavo la tazza dove ho appena bevuto.
Prendo un pentolino e metto a scaldare il latte per Margot
-vado a svegliarla- dico, Louis annuisce.
Come ogni mattina, rimango abbracciata a mia figlia per qualche minuto, prima di alzarmi dal suo letto. Andiamo in bagno, si lava la faccia, io le pettino e raccolgo i capelli, andiamo di sotto e la lascio insieme a Louis a fare colazione mentre torno al piano di sopra per preparare i vestiti di Margot ed i miei.
Oggi ho scelto una maglietta bianca piena di cuori rossi ed un paio di pantaloncini rossi e le sue immancabili all star bianche.
-posso andare da Louis?- mi chiede, appena l'ho vestita
-si, certo- le dico sorridendo. Le lascio un delicato bacio sulla fronte e lei subito scappa fuori dalla stanza, tornando di sotto.
Dopo aver sistemato il suo letto, esco dalla sua stanza, entrando nella mia. Mi posiziono davanti all'armadio aperto, aspettando l'ispirazione su cosa indossare. Alla fine opto per una maglietta a maniche corte bianca, sotto ad un vestito lilla con i fiorellini, che arriva a metà coscia, abbinato alle mie converse alte bianche. Il lilla è il mio colore preferito e ne sto letteralmente diventando ossessionata. I miei quaderni sono lilla, la cover del mio telefono e del mio ipad sono lilla, la mia borsa è lilla, i miei vestiti sono lilla, così come anche gli accessori.
Mi guardo allo specchio, soddisfatta del mio outfit. Vado in bagno a lavarmi i denti, sistemo nuovamente i miei capelli ed infine metto un rossetto sulle labbra. Prendo un respiro profondo ed esco dal bagno. Dalla camera recupero la mia borsa ed il mio quaderno degli appunti e scendo di sotto. Trovo Louis e Margot in giardino mentre si stanno scattando delle foto con il telefono di Louis.
-vieni anche tu a fare una foto con noi-
-si mamma, vieni qui!- così li raggiungo, mi metto vicino a Louis mentre Margot è davanti a noi.
Scattiamo qualche foto e penso a quanto io sia felice in questo momento nell'aver ritrovato Louis.
-mamma, andiamo?- Ogni giorno, mia figlia non vede l'ora di andare all'asilo ed ogni volta che la vado a riprendere, si lamenta sempre perchè vorrebbe continuare a rimanere lì. Sono contenta che si trovi bene, soprattutto con gli altri bambini.
-si, andiamo- mi alzo da terra ed allungo il braccio per aiutare Louis. Ora siamo uno difronte all'altra.
-sei bellissima. La presentazione andrà bene- Louis sorride. Speravo che la presentazione andasse bene, perchè non volevo fare figuracce.
In risposta incrocio le dita ed abbraccio Louis. Lui ricambia subito l'abbraccio, muovendo su e giù la sua mano sulla mia schiena.
-andrà tutto bene, stai tranquilla-
-andrà tutto bene- ripeto, a me stessa, per convincermi.
Salutiamo Louis ed usciamo di casa, salendo in macchina. Lascio Margot all'asilo e nemmeno il tempo di chiederle un abbraccio che corre già via, andando a giocare con degli altri bambini.
Esco dall'asilo e risalgo in macchina, diretta verso il lavoro, l'ansia si intensifica sempre di più.
Parcheggio ed entro, salendo al quinto piano.
Nell'area comune, Mae ed altri colleghi sono già arrivati, tutti hanno dei bicchieri in mano, al novanta per cento, contenente caffè.
-wow, sei uno schianto oggi- mi dice Mae mentre prende un bicchiere
-niente caffè per me oggi, grazie- le sorrido -e non esagerare- rido -non sono uno schianto-
-ma aspetta... Hai tagliato i capelli?- annuisco -ti stanno benissimo!-
-grazie- sorrido di nuovo -pronta per la presentazione?-
-me la sto facendo sotto- dice lei ridendo ed io la seguo, bhe siamo sulla stessa strada.
-siamo in due-
Rimaniamo ancora un po' nella stanza a parlare, anche insieme a Mitchell ed un altro paio di colleghi, aggiornandoci sui loro progetti, prima di dirigerci verso le nostre scrivanie a preparare la presentazione.
-secondo me è meglio se ognuno di noi spiega la parte di lavoro che ha seguito- dice Mitch
-si, penso sia perfetto- dico. Già farò fatica a spiegare il mio lavoro, figuriamoci se devo spiegare anche quello dei miei colleghi.

Chicago | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora