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Si, Margot é mia figlia. La persona che amo di più al mondo, la persona che mi fa affrontare le giornate.
Margot é la mia vita e senza di lei sarei nulla.
Lei é anche il motivo per il quale mi sono allontanata da tutti cinque anni fa.
Ho scoperto di essere incinta un mese dopo essermi trasferita a Los Angeles per lavorare, lasciando il tour con i ragazzi.
Mi sono allontanata perché avevo paura, paura del loro giudizio, che mi avrebbero dato dell'immatura ed ingenua, che a diciannove anni non avrei potuto essere una buona madre.
Ho avuto paura quando ho visto le due linee sul primo test di gravidanza e la scritta incinta sul secondo, ma non c'é stato momento di dubbio, non avrei mai abortito.

Ero spaventata dalla reazione che avrebbero potuto avere i ragazzi, per questo ho deciso di non dirglielo e di sparire. Sono stata stupida e codarda.
L'unica persona che l'ha saputo e che mi ha aiutata, é stata Anne. Quante volte é partita dall'Inghilterra per venire da me, quante volte mi ha incoraggiata e supportata, mi ha fatto letteralmente da madre e non la ringrazierò mai abbastanza per tutto questo. Non la ringrazierò abbastanza nemmeno per continuare a tenere il segreto, per non averne parlato con Harry o Gemma e so che le sto chiedendo tantissimo, ma non sono ancora pronta per la verità.

Non sono pronta nemmeno per dire la verità a mia figlia, non riesco a dirle chi suo padre sia. Ma sto iniziando ad esaurire le scuse e lei sta diventando sempre più grande e fa sempre più domande.
Un'alta cosa che mi ha messo paura, é stato pensare a come dirlo a Louis, so che se gli avessi detto con cui avevo avuto rapporti, probabilmente non mi avrebbe mai più parlato e per questo ho voluto evitare.

Essere una madre single, giovane e sola non é stato semplicissimo, soprattutto all'inizio, quando Margot necessitava di attenzioni continue e quando la sentivo piangere, senza riuscire a farla smettere, mi sentivo semplicemente inadatta, una madre fallita, che non riusciva a prendersi cura di sua figlia.
Non sono una madre modello e nemmeno sarò una madre perfetta, ma solo vedere la felicità negli occhi di mia figlia ogni volta che mi vede, mi riempie il cuore di gioia, mi fa capire che forse non sono così male.
Voglio il meglio per Margot, voglio farle avere un'infanzia magnifica, diversa dalla mia, voglio essere per lei una madre migliore di quella che ho avuto io e mi sto impegnando al massimo.

——

Finalmente Los Angeles, finalmente mi sento tranquilla, senza pensare al mio patrigno. Siamo io e mia figlia in una nuova città, pronte per un nuovo capitolo della nostra vita.
Quando ho scoperto di essere incinta, ed ho deciso di sparire, mi é capitata un'occasione che non ho potuto rifiutare.
Al lavoro cercavano delle persone da trasferire nella nuova sede di Chicago, in collaborazione con un'altra azienda e così mi sono offerta volontaria. Così nessuno mi avrebbe trovata.
Hanno accettato la mia candidatura, quindi mi sono trasferita, ho lavorato, portato a termine la mia gravidanza, fatto nascere Margot e sono tornata al lavoro.
Fortunatamente ho trovato delle persone meravigliose al lavoro, il nostro quadretto era fantastico: io, Tara, Jenny e Lenny. Io e Lenny storno stati trasferiti da Los Angeles, mentre Tara e Jennifer sono state assunte poco dopo a Chicago.
Mi sono trovata benissimo con loro dall'inizio, Lenny é stato super carino con me, durante la mia gravidanza, si é sempre preoccupato ed ha fatto si che mi trovassi sempre a mio agio. Addirittura mi ha anche aiutata ad arredare casa, é stato davvero premuroso.
Mi dispiace di aver lasciato i miei amici e spero qui, di legare con qualcuno.
Arrivare a lavorare per la Capitol, non é cosa da poco, ed anche se il contratto durerà solo sei mesi, sarò contenta lo stesso.

-mamma, ma adesso che ci siamo trasferite, zia Anne ci troverà lo stesso?-
-amore, certo che zia Anne ci trova, non preoccuparti- dico sorridendo a Margot, mentre le accarezzo i capelli.
Uscite dall'aeroporto, saliamo sul primo taxi disponibile, dico l'indirizzo e poco dopo partiamo.
Quelli della Capitol mi hanno mandato una mail con l'organizzazione dei prossimi giorni. Oggi, totale relax, domani ho un appuntamento per visionare l'asilo per Margot e nel pomeriggio mi aspettano in sede. Tra due giorni dovrei iniziare a lavorare. Sono un po' nervosa, ad essere sincera. Questo è un grande passo per me, soprattutto essere stata notata da un'azienda enorme come la loro.
Guardo Margot seduta affianco a me, il suo braccio intorno alla mia vita, la sua testa sul mio petto ed il mio braccio a stringerla. Non riesco a credere che tra qualche mese compirà cinque anni... È già passato così tanto tempo...
Spesso guardo mia figlia e penso a quanto io sia fortunata ad averla, a quanto mi abbia resa migliore, tornassi indietro, rifarei tutto da capo, senza ombra di dubbio. L'unica cosa che cambierei è il non allontanare i ragazzi da me.
Mi mancano, mi mancano terribilmente, non lo nego. Penso a loro ogni giorno, ogni sera prima di addormentarmi penso a dove potremmo essere ora, se non fossi andata via, a quante altre esperienze avremmo fatto insieme...
Parlando del diavolo.... spostando lo sguardo da Margot a fuori dal finestrino, noto un banner di Harry, con la data dei suoi concerti qui a Los Angeles, forse potrei andarci, anche solo vederlo da lontano, forse alleggerirebbe, di poco, il peso che ho sul cuore.

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Hello!
Nuovo capitolo, piano piano ci addentriamo nella storia!
Spero vi piaccia
A presto, Ale

Chicago | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora