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-fa buon viaggio tesoro- Anne mi abbraccia di nuovo, ho perso il conto di quante volte l'ha fatto nell'ultima ora. Mi mancherà, tanto, non so quanto tempo passerà prima di rivederci ancora.
-grazie Anne- ricambio l'abbraccio -ti voglio bene- le dico sinceramente. Voglio un mondo di bene a questa donna magnifica e non riesco ad immaginarmi senza il suo amore e supporto.
-ti voglio bene anche io, dolcezza. Scrivimi appena arrivi, okay?-
-certo, lo farò, non preoccuparti- ci salutiamo un'ultima volta e dopo un abbraccio infinito, mi dirigo verso il gate, che ha appena ricevuto l'ultima chiamata.

Nove ore più tardi, sono a Chicago. Appena salita sul taxi, ho scritto ad Anne di essere arrivata e lei ha risposto con cinque cuori rossi, e scrivendomi che ora poteva andare a dormire tranquilla. Ho sorriso a quel messaggio.
Venti minuti dopo, sono ferma davanti al vialetto di casa. Pago il tassista e scendo dall'auto, scaricando la mia valigia.
Entro in casa, solo per lasciare tutte le mie cose ed esco di nuovo, dirigendomi velocemente a casa della mia vicina di casa, Clare.

Clare é la mia vicina di casa da qualche anno, ed é l'unica che quando la incontro, uscendo o entrando da casa, mi saluta.
Gli altri vicini invece, stanno tutti per conto loro e davvero faticano a salutarti.
A volte esco con lei, quando non é troppo presa dal lavoro e dai figli, é una ragazza simpaticissima, con cui non ti stanchi mai, perdi la cognizione del tempo, in sua compagnia.
Suono il campanello e qualche secondo piú tardi la porta viene aperta da Chase, il suo compagno, che mi sorride e mi invita ad entrare.
-ciao Lily, come stai? Come é andato il viaggio?-
-ciao Chase, tutto bene e tu? Il viaggio tutto ok-
-io sto bene, grazie. Clare arriva, sta finendo di asciugarsi i capelli-
-oh, okay- sorrido -grazie per aver tenuto Margot questi giorni, spero si sia comportata bene-
-é stata un angelo, non preoccuparti-
-ciao bellezza!- Clare mi viene incontro per abbracciarmi -come stai?-
-ciao Clare, sto bene dai, tu?- le sorrido appena sciolto l'abbraccio
-il solito, i bambini mi fanno impazzire- lancia un'occhiata al suo compagno che annuisce, affermando la cosa -Margot é stata bravissima, quasi come non averla ed i bambini sono impazziti in questi giorni per stare con lei, dovremmo farli giocare insieme più spesso-
-sono contenta che Margot sia stata brava, era la prima volta che la lasciavo sola per così tanto tempo-

Appena tornata a casa, dopo una doccia ed essermi cambiata, ho iniziato a disfare la valigia, non ho portato molto in viaggio, visto che sono stata via tre giorni, ma ho usato tutto ciò che ho messo dentro, sapevo che la felpa, nonostante sia luglio, mi sarebbe servita. Il tempo in Inghilterra é strano oppure lo é qui a Chicago? Appena prendo la felpa dalla valigia, cade un pacchettino bianco sul pavimento. Che roba é? Io non ce l'ho messa. Butto la felpa sul letto e mi appresto a prendere il pacchetto, sopra c'é un messaggio da parte di Anne:

"Mentre sistemavo, ho trovato queste. Spero di aver fatto cosa gradita, nell'aiutarti a ricordare i bei momenti che hai passato con i ragazzi, che sono stati, sono e saranno per sempre la tua famiglia. Una parte importante della tua vita. Non sprecare il tempo, perché scorre veloce e non potrai più riaverlo indietro....
Ti voglio bene,
Anne"

Ancora non ho aperto il pacchetto, ma ho già le lacrime agli occhi, dannazione.
Metto da parte il biglietto e mi appresto ad aprire il piccolo pacchetto di carta bianca, che contiene delle fotografie degli anni passati. Nonostante l'era digitale, ed i telefoni per scattare le foto, io ed i ragazzi abbiamo sempre adorato scattare con macchine fotografiche istantanee, tipo le polaroid e con quelle a rullino. I due a cui piaceva più spesso scattare foto erano Harry e Niall ed adoravo guardarli strizzare l'occhio, mentre l'altro guardava nel mirino.
Abbiamo una foto meravigliosa insieme, un rullino che é stato scattato due volte ed una foto che Harry ha scattato a me, é stata sovrapposta ad una che io ho scattato ai ragazzi, tutti insieme, prima di un concerto.
É una foto bellissima, che racchiudeva la nostra amicizia.
Inizio a guardare le foto che Anne mi ha dato e non riesco a fermare le lacrime che scendono da sole e mi rigano il viso.
Eravamo davvero tutti felici quando stavamo insieme, i problemi, la stanchezza, le giornate no svanivano, ci supportavamo a vicenda.
Le foto ad Orlando, agli Universal Studios e quella felpa verde di Louis che ho tenuto io.
Il laccio é diventato in qualche modo un elastico per i capelli di Harry, mentre la felpa Louis l'ha presta a me quando avevo freddo e non l'ha più rivoluta indietro.
Questo mi porta alla mente la mia scatola, mi alzo da terra ed apro l'armadio, prendendo l'unica scatola di cartone che c'é all'interno, la poggio per terra e mi siedo di nuovo, sul parquet color noce, a gambe incrociate.
La felpa verde pino, con il logo giallo dell'adidas é in cima a tutte le altre cose, la prendo e subito l'annuso, sperando di sentire ancora il profumo di Louis, che però, purtroppo, é svanito.

"...-Louise, non abbiamo nulla per i capelli? Ho bisogno di raccoglierli- dice Harry mentre Louise, la parrucchiera, cerca nella sua borsa un elastico. Harry sbuffa e Louis alza gli occhi al cielo e tira fuori il laccio della sua felpa. Legando insieme le due estremità
-tieni, stupido- dice Louis ad Harry, allungandogli il laccio-elastico. Harry sorride e prende il laccio, per poi raccogliere i capelli e fermarli in una crocchia disordinata.
-grazie nano- i due, sempre amorevoli fra di loro.
-allora ragazzi, tra cinque minuti avete le foto, finite le foto, le interviste, poi incontro con i fans e intervista pubblica. Siete pronti?- dice qualcuno del management. I ragazzi annuiscono, mentre Louise finisce di sistemarli, rendendoli perfetti per le foto.
-allora, come sto?- chiede Liam facendo il vanitoso
-un modello- risponde Niall, sistemandosi il ciuffo biondo. Tutti ridiamo, poi i ragazzi vengono richiamati -fa la brava, ci vediamo tra un po'- Louis mi lascia un delicato bacio sulla fronte, prima di uscire dalla stanza insieme agli altri, lasciandomi lí insieme a Louise e qualche altro membro dello staff.

-finalmente abbiamo il parco per noi. Cioè, capite? Hanno chiuso uno dei parchi divertimento più grande del mondo, solo per noi- dice Liam
-é pazzesco- risponde Louis, guardando in giro -Lily, sali?- mi chiede, indicando le montagne russe. Scuoto la testa
-assolutamente no- dico ridendo. Ho paura delle montagne russe, preferisco delle giostre più tranquille.
-okay- Louis fa spallucce e si incammina verso l'attrazione, dove gli altri hanno già preso posto.
Rido quando alla prima curva sento i ragazzi urlare, così tiro fuori il telefono per registrare il loro arrivo. I loro capelli sono tutti spettinati, all'insù, rido ancora di più vedendoli così.
-non ridere- mi dice Louis -altrimenti ti metto qui sopra e poi vediamo chi ride- e finisce per tirarmi in un abbraccio. -hai freddo?- chiede.
Annuisco -un po'- mi stringo di più a lui ma qualche secondo dopo scioglie il nostro abbraccio ed inizia a togliersi la felpa -no, fermo, lascia stare- cerco di bloccarlo, invano -non puoi stare a maniche corte, dai-
-tu non preoccuparti e copriti- non riesco a replicare, perchè la sua felpa è già passata sulla mia testa, quindi infilo anche le mani e la sistemo meglio sul mio corpo.
-grazie Lou- gli sorrido e lo abbraccio di nuovo
-di nulla tesoro- mi lascia un bacio sui capelli e poi proseguiamo verso la prossima attrazione"

Appoggio la felpa sulle mie gambe mentre inizio a rovistare nella scatola. Ci sono tantissimi braccialetti di carta colorati, quelli che mi mettevano ai concerti, tantissimi pass e tantissime palline da ping pong. Sono tutte quelle che ho tenuto di ricordo, ogni volta che battevo i ragazzi. Ed infine altre foto, tra cui la mia preferita, la giro notando la scritta "forever" e non riesco a non piangere di nuovo mentre passo le mie dita su quella parola.
Per sempre.
Sono stata io a rovinarlo, sono stata io a spezzare la promessa, quindi non dovrei piangere se la colpa é solo mia.
Ma non riesco a non farlo.
Mi asciugo velocemente le lacrime, mentre sistemo la scatola, aggiungendo le foto che mi ha dato Anne e lasciando fuori la mia foto preferita e la felpa.
Forse dovrei incorniciare la foto e metterla sul comodino, per ricordarmi ciò che eravamo, per ricordarmi che ho sbagliato, per ricordarmi che devo darmi una mossa e dire la verità prima che sia troppo tardi.
Cinque anni senza Louis, il mio migliore amico, quasi fratello, sono stati orribili, non posso immaginare di passare il resto della mia vita lontana da lui. Non posso più permettermi di aspettare.

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Ciao!
Eccomi con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia:)

A presto, Ale

Chicago | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora