25. Nel Castello Di Notte

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Narratore pov.

Leo <una lettera da papà?>,

Le chiese curioso.

Lirya <strano vero? Ma non sei curioso quanto me di scoprire che c'è scritto>

Leo <curiosissimo, forza aprila!>

E Lirya non se lo fece ripetere due volte, ed aprí la lettera, ma restò quasi senza fiato quando iniziò a leggerla...

Lirya <Ciao figlioli, come state? Sono papà...
Lo so, sono pessimo con le lettere, ma dopo anni di depressione sono riuscito a farlo.
Io vi amo, vi amo davvero tanto e mi mancate così tanto...Come va? Sapete, sono così triste a sapere che qualcun'altro sta prendendo il mio posto con voi, ma sono sicuro che chiunque sia, sia una bravissima persona, o almeno, lo spero.
Non so da che punto iniziare, la verità è che mi mancate così tanto e che mi sento un idiota ad essermi perso tutto di voi, la vostra prima parola, sapete, avrei tanto voluto sentirvi dire Papà, sarei scoppiato sicuramente a piangere e lo avrebbe fatto anche vostra madre, che vi amava così tanto...>,

Mentre Lirya leggeva la lettera a voce alta, il suo tono di voce, si fece via via sempre più triste, ma poco dopo non le controllò, che dal suo viso le uscirono delle lacrime, la piccola Black si era commossa, suo padre aveva scritto delle cose importanti e sapere che anche suo padre stava male, per non averli mai potuti vivere, faceva star male anche lei.
Lirya era sempre stata una ragazzina forte, dal carratere temerario, ed un po' ribelle, che sembrava davvero non aver paura di nulla, ma quando si trattava dei suoi genitori, diventava improvvisamente debole, quasi come se il non averli conosciuti affatto, fosse la sua più grande debolezza.
Leo dal canto suo, non aveva paura di mostrare le sue debolezze, sapeva che tutto ciò era perfettamente normale e non aveva paura di mostrarsi, vedendola piangere però, la capí al volo, gli prese la lettera dalle mani e sedendosi con lei su una panchina, l'abbracciò, continuando a leggere lui la lettera per la sorella.
Ed era anche inevitabile che ottennero proprio tutti gli sguardi su di loro, ma a Leo non importava, tutto ciò che gli importava di più, era tranquillizzare sua sorella.
Harry, Hermione ed il resto del golden trio, arrivò in loro soccorso, Leo lasciò la lettera anche ad Harry, alla fine anche lui voleva vederla.

"Perché piange?", si chiese Draco, era passato di lì appunto per raggiungere la classe di babbanologia, quando aveva beccato Lirya abbracciata a suo fratello che piangeva.
L'impulso di andare li e consolarla era tanto, ma era rimasto come al solito fisso a guardarla, non capiva che ci fosse ma c'era qualcosa in Lirya che lo colpiva ancor più di tutte.
Magari era il suo carattere, ma restava il fatto che li fermo, a fissarla non ci restò poi molto, Merula accortasi di come il suo Draco guardava quella Grifondoro, lo prese per il braccio e lo trascinò via, lui non poté fare ammeno però di darle un ultima occhiata, prima di essere trascinato via da Merula, lo sguardo di Draco però cadde su quello di Lirya, la beccò a sorridere, Harry era riuscito a farla di nuovo sorridere, ed il fatto che il cuore del giovane Malfoy saltò mezzo battito, non appena la vide sorridere, non sembrava di buon auspicio.

Draco <potresti fare piano almeno!>,

Urlò dietro a Merula, quasi gli stava staccando un braccio.

E Merula purtroppo non poteva neppure contare su Pansy, che era anche lei rimasta imbambolata a fissare Leo.

Pansy <così temerario, non ha paura di nulla, neppure di mostrare le sue debolezze...E fantasticooo>,

Restò amaliata a fissare Leo, che era accanto all sorella, che la stava ancora consolando un pochetto.

Merula <ma che avete tutti oggi? Prima Draco e poi tu! Perché tutti c'è l'avete con quel miscuglio di Corvonero e Grifondoro...Noi stiamo bene dove stiamo!>

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