Sfrattata

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«Tu non stai bene!» esclama Nikki, con le braccia incrociate sulle gambe, mentre Sarah prepara il tè per tutti.
«È un treno che passa una sola volta. È il mio treno» rispondo nervosa.
«Ma sei deficiente? Licenziarti da un indeterminato, lasciare l’università a pochi esami dalla fine… per entrare in una band metal?». Si, sono deficiente. Me ne rendo conto.
«Prenderei il triplo. Ma non è per soldi che lo faccio» rispondo
«Non è per soldi? Allora è per scoparti quel… coso disgustoso». Scatto in piedi, mi tremano le mani.
«Non parlare male di Till davanti a me!» ringhio
«È un essere schifoso! Ma sai quante se ne è scopate? Potrebbe averti attaccato qualche malattia!» urla.
«È più sano di me e te insieme.» rispondo seccata
«Questo è ciò che ti ha detto prima di scoparti?»
«Nikki…io e Till non abbiamo mai fatto sesso!» esclamo
«Sei una bugiarda» ringhia
«Nikki, non c’eri!» rispondo
«Si, ma una persona ha informato tutta Instagram di quello che hai fatto» risponde quasi sputando le parole
«E che avrei fatto?» chiedo
«Ti sei scopata un produttore, un certo Zoran, poi Richard Kruspe, Paul Landers e anche Till. Quattro in una sera! Ti hanno pagata, per caso?» urla Nikki
«Nikki… ti giuro che non ho fatto sesso con nessuno!» adesso inizio a preoccuparmi seriamente, come diamine sia possibile inventarsi una roba del genere io non lo so.
«Non credo che una modella si metterebbe a mentire nelle storie, Isabelle» risponde Nikki, tradendosi. In meno di mezzo secondo realizzo cos’è accaduto.
«Ti prego, non dirmi che c’entra quella dannata puttana di Olga De Mar!» esclamo, dando un pugno al tavolo
«E se anche fosse?» chiede Nikki
«IO L’AMMAZZO!» urlo
«Isa, calma. Spiega meglio» si intromette Sarah
«Allora… Olga è la ragazza di Richard. È da quando mi sono unita al tour che mi rompe il cazzo». La prossima volta che la becco, non la faccio arrivare al giorno dopo.
«Come mai, se posso chiedere?» chiede Sarah
«Nemmeno mi conosceva e mi ha chiamato cesso, immagina. Non la sopporta nessuno e Richard non trova la forza di lasciarla» spiego
«Perché è sempre colpa degli altri» insinua Nikki
«Non avete nemmeno idea di chi state parlando. Si è fatta scattare un photoshoot ad Auschwitz, quella belva» rispondo, agitata
«Che schifo!» esclama Sarah
«Quel Zoran mi ha… molestata. Se non ci fosse stato Richard avrebbe finito per violentarmi, è intervenuto e mi ha portata in camera di Till. Paul è salito in camera quando Richard è andato via e poi ho dormito con Till. Non ho fatto sesso con nessuno.» rispondo, angosciata.
«Come se io ci credessi» risponde Nikki
«Libera di non credermi, non ho intenzione di pregarti. Io me ne vado. Verso l’affitto fino a fine contratto ma qui non mi rivedete più» dico alzandomi in piedi
«Isa, no!» si dispera Sarah
«È bastato avere un’occasione migliore per distruggere un’amicizia, Nikki. Non accetti che a qualcuno possa andare meglio di te.». Guardo Nikki negli occhi «Finché ero single e al tuo stesso livello lavorativo, tutto perfetto. Adesso sto per avere una relazione con una persona importante ed avere il lavoro della vita e tu, invece di gioire per me, mi accusi di prostituirmi. Fai schifo».
«Avevamo un patto, Isabelle. Niente uomini nelle nostre vite» risponde nervosa «Dovevamo mettere su un progetto insieme, che cristo!»
«E invece io canterò nei Rammstein. Non ti va giù? Problemi tuoi. Che poi non è nemmeno certo, non ho ancora fatto l’audizione.» rispondo
«E già te ne vanti!». E chi se ne vanta?
«I ragazzi mi hanno fatto capire che faranno di tutto per farmi entrare» spiego
«E questa sai come si chiama? Raccomandazione!»
«Si chiama libertà di far entrare qualcuno in un progetto» rettifico
«Se accetti, non parlarmi più». Gli occhi di Nikki saettano.
«No, tu non parlarmi più. Mai più.» Prendo la borsa, lo zaino con i cambi e scendo le scale. Paul sta venendo a prendermi, ha risposto immediatamente al mio messaggio. Sarah mi urla di restare, ma non mi va. Non più. La Jeep di Paul si posteggia sotto il palazzo, entro trafelata in macchina.
«Tesoro, è successo qualcosa?» mi chiede Paul, preoccupato
«Liti con la coinquilina. Ho bisogno di un posto dove dormire stasera» spiego, tremando.
«Ma certo. Non ti preoccupare» dice abbracciandomi. Sento abbaiare e mi accorgo della presenza di Minni nel trasportino.
«Siamo stati dal veterinario, sta bene la principessa. Ora parcheggiamo e portiamo questa signorinella a fare i bisogni» ridacchia Paul
«Che bello! Mi piace» sorrido
«Stasera abbiamo ospiti. Flake viene a cenare da noi, è solo perché sua moglie è partita per un evento.» mi spiega
«E i figli?» chiedo
«Tutti adulti, uno si diploma quest’anno, due ancora al college e gli altri lavorano» risponde
«So poco e nulla delle vostre vite private» rispondo in tono ingenuo
«Richard lo saprai già, hai conosciuto Khira. Merlin lavora come modello e Maxine vive con la madre. Mi manca quella bambina, è molto affettuosa» risponde «I figli di Oliver sono adulti, quelli di Doom sono ancora bambini»
«E Till?» chiedo
«Till non sa esattamente quanti figli ha» risponde in tono dubbio
«In che senso?» chiedo sconvolta
«Ha avuto figli da tantissime fan, molti non li ha nemmeno riconosciuti.» mormora
«Mio dio» esalo
«Lo so. Ma vedi…è fatto così.» risponde
«Non è una giustificazione.» rispondo
«Lo sa. Ma non può farci nulla. C’è chi è dipendente dalle droghe, chi dall’alcool, chi dal sesso» spiega Paul
«Lui da tutto» sbuffo
«Non tocca più le droghe dal Sehnsucht tour. L’alcool è… un altro discorso» sospira
«Dice tanto di disprezzare il padre e poi fa la stessa cosa» obietto
«Non sai quanto se ne vergogna» mi dice a bassa voce, guardandomi negli occhi
«Si impegnasse a smettere allora» sbraito
«Non farla facile» risponde. Prendo il portafogli e tiro fuori una tessera spiegazzata. Alcolisti Anonimi.
«Scusami…» risponde, osservandola.
«Non la faccio facile, la faccio realistica» rispondo con un sorriso.
«Ad ogni modo, di figli riconosciuti ne ha quattro e non fa mancare loro nulla. È un ottimo padre. Migliore di me, sotto ogni aspetto.» sospira
«Ti perdonerà, Emil. Prima o poi» rispondo.
«Prima o poi…» sospira
«Esatto. Prima o poi» gli accarezzo la guancia.
«Lily l’ha presa un po’ meglio, è rimasta a casa mia. Emil vive da solo. Arielle si è portata tutto.» spiega, con voce tremante.
«Mi dispiace…» sussurro
«Ho scelto io di divorziare, è solo colpa mia» scuote la testa
«Eri innamorato» lo giustifico
«Lo so. Evidentemente non sono fatto per essere amato.» sospira, mentre parcheggia accanto ad un appartamento molto grande. Gli accarezzo il braccio, piano piano.
«Adesso passeggiamo un po’, ci prendiamo una cosa al Mc e poi decidiamo cosa far cenare a Flake» mi propone ridendo.
«Ci sto, ci sto» annuisco.
Di ritorno dalla passeggiata, ho finalmente la possibilità di entrare in casa sua. È un bell’appartamento, piccolo rispetto alla villona di Till, ma molto grazioso. Sono estasiata dalla quantità di dischi d’oro e di platino alle pareti. Non appena entriamo, una ragazza mora e minuta viene ad accoglierci.
«Lily, tesoro. Questa è Isabelle» ci presenta
«Sei la ragazza di Till?» mi chiede dubbiosa
«Non stiamo insieme. Almeno, non adesso» rispondo timidamente
«Si ma… mi devi raccontare» mi incalza con un sorriso. Poso le mie cose in camera degli ospiti, mentre mi fa fare il tour della casa con Minni che zampetta allegramente dietro di noi, poi ci sediamo sul divano.
«È nato tutto da un servizio fotografico, non mi aspettavo certo di venire coinvolta» le spiego
«Papà mi ha detto che Till non fa che parlare di te» ridacchia
«Eh, non sei la prima che me lo dice. Imbarazzo totale» rido
«Stai solo…» inizia
«Attenta. Si, lo so» la rassicuro
«Ha fatto soffrire mio padre» replica con voce scura
«Lo so» rispondo.
«Non so, non mi fiderei» mi risponde
«Hai ragione. Di tuo padre invece mi fido ciecamente» sorrido
«E lui di te» mi risponde «E anche mio fratello. Probabilmente ti farebbe il filo se non fosse per…»
«Khira» completo la frase ridendo
«Da quando si è lasciata con Andrea, le sta appiccicato come un moscone » ridacchia
«Ah ma guarda, lo so. Penso che Khira possa ricambiare» rispondo
«Ma di sicuro. È soltanto troppo tonto per rendersene conto» ride
«Ma no!» ridacchio
«Si, che lo è!» ride. Suonano alla porta, è Flake. La serata procede senza intoppi, anche se Lily dopo un po’ va via. Ci mettiamo tutti e tre sul divano a fare zapping in TV.
«Quindi hai deciso?» chiede Flake, con un sorriso incoraggiante
«Diciamo di sì» sussurro «Però vorrei anche laurearmi»
«Ne hai tutto il diritto» aggiunge Paul
«Se ti serve una mano con il pianoforte, sai a chi chiedere
«Beh, si» sorrido
«Anche se temo preferiresti un altro insegnante» ride
«No, preferisco te» rispondo imbarazzata mentre Paul mi abbraccia. È… strano, davvero molto strano, quanto io possa sentirmi a mio agio tra le sue braccia, quasi più che tra quelle di Till.
«Sei una brava ragazza Isa, continua a mantenere questa attitudine» aggiunge Flake.
«Fino a quando non mi fanno incazzare, si intende. E io onestamente mi sento al limite con una certa persona» sbraito
«Lasciami indovinare… Olga?» ridacchia Paul, mentre mi accarezza i capelli
«E chi altri? Insomma… ha scritto quelle cose su Instagram»
«Quali cose?» chiede Flake sbalordito, gli occhi sbarrati
«Non le avete lette?» mi chiedo come sia possibile
«Olga ci esclude dalle storie» spiega Paul
«Oh. Interessante.». Lo immaginavo, sta maledetta puttana.
«Ha scritto qualcosa su di te?» la mano di Paul trema mentre mi fa le carezze.
«Ha detto che al party mi sono scopata Zoran, Richard, te e Till» rispondo nervosamente
«Stai scherzando, spero» commenta Flake togliendosi gli occhiali
«No. È per questo che Nikki, la mia coinquilina, mi ha letteralmente sbattuta fuori di casa» spiego
«Vabbè, io l’ammazzo» Paul si alza di scatto dal divano, con il cellulare in mano, appoggiandoselo all’orecchio.
«Reeshy… possiamo parlare o sei con quella parassita? Si, la chiamo parassita quanto voglio e se mi gira, anche puttana! Lo sai cosa ha combinato? Fammi parlare! Lo sai cosa si è inventata quella cagna randagia? Che Isabelle ha fatto sesso con te, con me, con quel porco di Zoran e anche con Till! Lo sai che adesso si trova a casa mia perché la coinquilina non la vuole più in casa? La tua troia sta creando fin troppi casini, Richard! Troppi per la mia soglia di sopportazione! Devi fare qualcosa!» il tono di Paul è tra l’irato e l’annichilito. Mi dispiace vederlo così.
«Scusate se vi creo sempre problemi» singhiozzo. Flake mi stringe tra le sue braccia ossute, mentre Paul mette giù la chiamata.
«Io non la tollero più» sbraita, mentre mi accarezza i capelli, tornando a sedersi sul divano
«Forse sarebbe meglio se mi allontanassi un po’» dico a bassa voce
«Ma scherzi?» sbarra gli occhi Paul
«No. Mi sta rovinando la vita e la sta rovinando anche a voi» singhiozzo, mentre sento Minni giocare con le mie scarpe
«Tesoro, no. Tu ce la rendi meravigliosa la vita» mi sussurra all’orecchio.
«Non mi pare» singhiozzo
«Isa…non sei tu quella che ci rovina la vita» insiste Flake
«Dobbiamo trovare il modo di allontanare quella medusa» sbotto
«Concordo. Richard deve darsi una svegliata in fretta» sospira Paul.
«Gliela vorresti dare tu la svegliata, eh?» chiede Flake ridacchiando
«Smettila» risponde Paul arrossendo visibilmente
«Io saprei come dargliela la svegliata» sussurro
«Illuminaci» sorride Paul
«Ho… registrato una cosa, in tour. Stava parlando con Ulrike e ha detto delle cose… che se Richard sapesse…» spiego
«Oddio… posso immaginare che genere di cose» commenta Paul a denti stretti
«Però non lo so, scoppierebbe l’inferno per cui sarebbe il caso di… aspettare ancora un po’. Fino a dopo l’audizione» dico piano
«Una volta dentro, scatenerai tutte le furie del mondo contro quella deficiente» ride Flake
«Se riuscirò ad entrare» mormoro.
«Riuscirai. Fidati di noi.» mi sorride Paul.
La notte a casa sua non è nemmeno così male ed adoro il suo letto enorme, tuttavia la nostalgia mi devasta. Mi mancano quelle braccia, quel sorriso da vampiro, quello sguardo innocente e carico di dolore. Mi manca Till, ma devo imparare ad assorbirne la mancanza. Questo sentimento bizzarro sta stravolgendo i miei equilibri fin troppo e non so fino a che punto resterò a galla. Vorrei soltanto che non mi arrecasse più sofferenza di quanta gioia dovrebbe.

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