Promesse, Promesse

31 0 0
                                    

«Till…»
«Ho detto di no!»
«Mi spieghi perché adesso che ho voglia di farlo con te mi rifiuti sempre?»
«Lo sai…»
«Ma succede di sanguinare, mi è già capitato…»
«Stavamo per far ritorno sulla terra ferma!»
«Non sentivo così male…»
«Isa, non ti sei seduta per due giorni»
«E vabbè, non sono abituata, succede…»
«NON SUCCEDE. Sono stato una bestia. Ho fatto schifo.»
«Io però non lo penso»
«Non lo pensi?»
«No. Mi piace.»
«No Isa, non ti piace. Eri tesa, spaventata. Non ti piace. Lo hai fatto solo per farmi contento»
«E quindi? Un compromesso»
«No.»
«Till, voglio farlo. Ti prego. Domani torneremo a Berlino, ci saranno le prove, le visite, saremo impegnati»
«Troveremo il modo»
«Ma oggi siamo qui, soli, insieme. Tra poco ci sarà il tramonto. Voglio farlo adesso»
«Sei diventata super vogliosa…»
«Ti dispiace?»
«No…»
Allungo la mano sul comodino, dove ormai la scatola di Viagra troneggia. Spingo la pillola tra le sue labbra, mentre mi guarda negli occhi.
«Stavolta però facciamo a modo tuo…»
«Cioè?»
«Niente sadomaso, niente anale, niente violenza.»
«Sei sicuro?»
«Un compromesso»
«Ma a te non piace Vanilla»
«E quindi?»
«Ma sarai insoddis…»mi mette una mano sulla bocca
«Io sono felice se tu lo sei»
«Ma Till…»
«Amore è dividersi la felicità»
«Si ma…»
«Shhh» mi sussurra all’orecchio, mentre mi toglie la canotta, poi lascia che gli tolga i boxer. Mi sdraio a pancia in giù, mentre sento le sue mani che mi accarezzano la schiena e la gola. Sorrido.
«Voglio provare una cosa» dico, mentre mi giro e aspetto che si sdrai accanto a me. Mi tolgo gli slip, lentamente. Il suo sguardo si accende.
«Stupiscimi.» sorride. Salgo sul suo corpo, quasi con imbarazzo, ho il timore di fargli male, di essere pesante. Entra senza fatica, con un gemito suo che diventa mio. Inizio a muovermi piano, su di lui, con lunghi movimenti circolari , mentre le sue mani salgono, partendo dai miei fianchi per poi fermarsi sulla vita. I miei movimenti si fanno più decisi più impetuosi, mentre stringo i muscoli pelvici intorno al suo membro. Ansima.
«Sei meravigliosa» mi sussurra
«Anche tu» sorrido, mentre corre sulle mie costole, sotto i miei seni turgidi. La sua presa non è mai fastidiosa, segue il mio respiro ansante con le mani. I suoi ansimi sono bassi e rauchi, quasi ancestrali. Dio, mi fa impazzire. Inizio a muovermi più veloce, sorprendendolo, mentre finalmente raggiunge i miei seni e inizia a massaggiare i miei capezzoli con i pollici, mentre mi muovo ritmicamente e smetto di trattenermi, gemendo forte. Con una mano mi spinge giù, su di sé, mentre continuo a vibrare forte, come percossa da corrente elettrica, mentre inizia a grugnire al mio orecchio il mio nome, per poi stringermi forte e svuotarsi, pochi istanti prima di me. Mi guarda, sorride. Mi bacia delicatamente, come fosse la prima volta.
«Che meraviglia»
«Ti è piaciuto?»
«A me va bene anche solo così» mi sussurra
«Non è vero»
«Perché dici di no?»
«Perché le so le cose che fai»
«Non posso cambiare?»
«No»
«Isa…posso. Tu mi fai sentire diverso»
«Sai che non l’avevo mai fatto così?»
«Intendi…sopra?»
«Sì. Mi sono sempre sentita troppo grassa e pesante per stare sopra»
«Ma va…sei perfetta»
«Non lo sono. Tra poco inizierà il tour e io…dovrò suonare mezza nuda»
«No, se non lo vuoi»
«No?»
«No. Se noi non ci spogliamo, tu non devi»
«Sono una donna»
«Sei un membro effettivo dei Rammstein, le regole valgono per tutti.»
«C’è anche un’altra cosa…»
«Dimmi piccola»
«So che vi tengono a dieta ferrea»
«Sì. Ma non lo faranno con te»
«Perché?»
«Abbiamo deciso di opporci a sta cosa»
«Till…»
«Isa, pensi di essere l’unica ad avere un disturbo alimentare tra noi? Richard è uno yo-yo che non fa che ingrassare e dimagrire. Paul non riesce a saltare un allenamento. Flake campa d’aria.»
«Io…»
«Non pensare che stiamo cambiando le cose solo perché sei arrivata tu»
«Non intendevo questo»
«Certo, dovranno prenderti le misure per gli abiti. Ho deciso di occuparmene personalmente»
«Till…»
«Non saprai le tue misure. Non saprai il tuo peso. Non saprai le calorie ingerite.»
«Non c’è…»
«Isa, io non voglio vederti stare male, intesi?»
«Intesi…»
«Respira»
«Sto respirando…»
«Isa, ho sentito il tuo respiro cambiare non appena abbiamo iniziato a parlare di questo. Conosco il tuo corpo, conosco il tuo sguardo, conosco le tue paure». Mi stringo delicatamente su di lui e mi abbraccia piano, mentre mi sfiora il diaframma.
«Prima di te, non mi vedevo, sai?»
«Non ti vedevi?»
«Non vedevo me stesso. Vedevo la macchina da guerra, lo scopatore seriale, ma non la mia anima.»
«La tua…»
«Solo anche quando ero in mezzo agli altri. Solo nei meandri dei miei pensieri. Sperduto. Vuoto.»
«Anche io mi sento così»
«Da quando sono con te non mi sento più così» sospira forte
«I miei demoni …»
«I tuoi demoni devono vedersela con me, Isa»
«Non puoi proteggermi da loro»
«Ma posso lottare con te»
«E io con te»
«Voglio smettere di bere. Tu ce l’hai fatta.»
«Tu puoi farcela»
«E tu puoi smettere di digiunare»
«Non credo…»
«Io lo credo, invece»
«Isa non pensare che non ci sia passato»
«Non…»
«Vivevo solo di cocaina, alcool e disprezzo.»
«Ma dai…»
«Ero…perso. Il mio matrimonio era finito perché mia moglie mi aveva tradito con il mio migliore amico. Ero solo, con una figlia da crescere. Avevo ventisette anni. Non sapevo che ne sarebbe stato di me.»
«Beh ora ne hai sessanta»
«Cinquantanove.»
«Farai un party?»
«Senza dubbio»
«E mi presenterai a tutti?»
«Ti resta mezza famiglia effettivamente»
«Che diranno di me?»
«Che sei una donna meravigliosa»
«Sono così giovane»
«Ho avuto fidanzate più giovani»
«Non dirlo come se fosse una cosa positiva»
«Non lo è»
«Lo so, amore»
«È una meraviglia poter amare di nuovo con te, Isa» mi bacia. Lo stringo, prima di crollare con lui.
Ci svegliamo, sono le due di notte. Il mare è placido, sembra una tavola. Sento il profumo della salsedine, delle alghe. Il cielo è trapunto di stelle, come se fosse la notte più bella del mondo.
«È la nostra ultima notte qui, rendiamola speciale» mi dice, mentre mettiamo il costume e saliamo sul ponte. Dopo esserci deliziati con ostriche, caviale e Champagne, ci sediamo con le gambe penzolanti.
«Oggi sembra che tutto ci sorrida» dico piano
«La luna è bella quanto te»
«Quanto te, amore» dico baciandolo. Si tuffa, mi tuffo con lui. Il mare ci avvolge, quel tanto che basta a coprire i nostri corpi che danzano, nell’acqua.

Stirb Nicht Vor Mir Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora