La mattina dopo la conversazione su Elena, Lina lasciò l'appartamento di fretta, dopo aver salutato appena Margherita con un bacio distratto, dato più per dovere che per effettivo trasporto emotivo.
Lina non aveva spiegato perché lei e Giorgio avessero litigato e tutte quelle domande a proposito di Elena, avevano fatto pensare a Margherita che la donna ormai, propri a causa dell'amico, avesse qualche sospetto. La zappa sui piedi, però, se l'era data da sola. Credeva infatti, che quel dettaglio sulla macchinetta del caffè fosse stata una gaffe. Lina non era affatto stupida ed era impossibile che le fosse sfuggito che l'unico motivo per cui ne era a conoscenza dipendeva dal fatto che aveva frequentato, grazie a Santa, lo studio prima di conoscerla.
Tuttavia, l'atteggiamento indifferente di Lina che era seguito, aveva lasciato dubbiosa Margherita la quale adesso, non sapeva se l'avesse fatta franca o se la donna avesse fatto finta di niente per non insospettirla e poter, quindi, indisturbata, indagare oltre.
La ragazza non dovette attendere molto prima che i suoi dubbi fossero chiariti. All'ora di pranzo, infatti, ricevette una telefonata da parte della madre e l'orario insolito le fece drizzare le antenne.
"Ehi ma', è successo qualcosa?"
"Dimmelo tu." rispose la madre un po' apprensiva "Mi ha chiamato Lina, stamattina, e mi ha detto che ieri sera ti ha sentito discutere con Elena al telefono. Dice che eri agitata. Senti, tesoro, qualsiasi cosa sia successa tra voi, non lasciare che la situazione peggiori. Va' da lei, chiedile scusa, anche se non è colpa tua ,e fate pace. Conosci Elena da una vita, sarebbe un peccato perderla per quella che presumo sia una sciocchezza."
No, non era una sciocchezza, ma il punto adesso era che Margherita era confusa. Non comprendeva, infatti, perché Lina avesse inventato una storia del genere. Se doveva fare un tentativo, però, credeva lo avesse fatto per avere un pretesto per parlare con Giulia.
"Che altro ti ha detto Lina?"
"Niente, Margherita, non ti mettere sulla difensiva. È preoccupata per te e mi ha chiesto quale fosse secondo me il motivo per cui potreste aver litigato. Io le ho detto che non ne ho idea. Però, le ho detto che tu e Elena siete molto amiche e supererete questo momento, soprattutto considerato quello che sua zia ha fatto per te."
Margherita, che stava camminando sulla strada, per tornare al corso dopo la pausa, si fermò di scatto.
"Le hai raccontato anche di come mi ha tirato fuori dalla brutta situazione di Danilo?"
"Beh sì."
Sua madre, senza saperlo, aveva dato la prova certa Lina che aveva mentito. Il cuore cominciò a batterle all'impazzata e per un attimo credette di stare avendo un attacco di panico.
"Senti, ma' ne parliamo in un altro momento, devo andare."
Margherita chiuse brusca la chiamata, doveva andare da Lina, qualsiasi fosse il danno che aveva fatto sua madre, doveva provare a rimediare. Cominciò a correre nella direzione opposta alla scuola, verso l'auto, ma prima di partire scrisse a Lina: Dove sei?
Non ottenne risposta e andò dritta verso lo studio. Abbandonò la macchina in seconda fila e salì le scale di corsa. Finse di avere un appuntamento per entrare, ma una volta dentro un uomo che sembrava conoscere Lina molto bene, le disse che l'avvocato era tornata a casa perché si sentiva poco bene, aggiungendo che sembrava piuttosto sconvolta. Quella per Margherita fu la conferma che ormai la donna sapeva tutto.
Uscì dallo studio così come era entrata e, come una furia, guidò verso casa. Ma la fretta che aveva avuto venne meno una volta che si trovò davanti alla porta dell'appartamento. Nel momento in cui avrebbe aperto la porta, infatti, la sua storia con Lina sarebbe stata compromessa, e Margherita non era pronta all'eventualità che finisse.
Con il cuore che doveva aver raggiunto oramai almeno un paio di centinaia di battiti al minuto, la ragazza entrò finalmente in casa. Trovò Lina seduta sul divano del salotto, lo sguardo vacuo e le mani nascoste tra le cosce. La donna non si girò a guardarla mentre varcava la soglia della stanza e addirittura non si mosse di un millimetro
"Lina...?" disse Margherita con voce tremante.
"Ho parlato con tua madre," rispose la donna fredda, senza voltarsi "mi ha raccontato quello che è successo con Danilo, della macchina sfasciata e di come Santa, che tu ieri mi hai detto di aver frequentato poco, ti abbia aiutata economicamente. Ha anche detto che avete raggiunto una sorta di accordo, di cui lei non sa nulla, che ti avrebbe permesso di pagare il tuo debito, è corretto?"
Margherita si sedette sul divano e allungò la mano sul ginocchio di Lina.
"Lina per favore guardami."
"Non osare toccarmi." sbottò Lina, girandosi di scatto, mentre bruscamente si sottraeva al tocco della sua mano.
"Ok, non ti tocco, ma ti prego ascoltami, non è come sembra."
"Sei venuta a letto con me perché era parte del piano di Santa per farmi fuori?"
"All'inizio sì, ma....."
"Allora è esattamente come sembra, Margherita."
La ragazza aveva gli occhi lucidi e con la voce rotta, totalmente in contrasto con la fermezza di Lina, tentò di protestare:
"È solo una parte della storia...."
"È la parte della storia che mi serve sapere! Non voglio sapere altro!"
La donna si alzò di scatto, facendola sussultare.
"Dammi le chiavi di casa." ordinò allungando una mano.
La ragazza obbedì. Lina prese le chiavi dell'appartamento e restituì il portachiavi vuoto.
"Queste non ti serviranno più," spiegò "quando varcherai questa soglia sarà per l'ultima volta."
Margherita cominciò a scuotere la testa
"No, no, no, Lina, aspetta, non essere precipitosa, parliamone, ti prego!"
La donna ignorò la supplica e continuò:
"Oggi starò via, ho già messo un piccolo borsone in auto. Tornerò domani mattina e, per quel momento, voglio te e tutta la tua roba fuori da qui."
Margherita, incapace di parlare, senza accorgersene aveva cominciato a piangere. Si mosse quando oramai Lina era arrivata a metà del corridoio che portava alla porta di ingresso. Le si lanciò addosso, cingendole la vita con le braccia e premendo il proprio volto sulla sua schiena.
"Ti supplico, Lina, non andare. Non ho mai avuto intenzione di ferirti, credimi!"
La donna le mise le mani sulle braccia e lei si illuse, per un attimo, che stesse ricambiando il suo abbraccio. Al contrario, però, si liberò della presa in maniera sgarbata e, senza neanche rispondere, andò dritta per la sua strada.
Margherita non aveva intenzione di mollare, se Lina non la voleva ascoltare, l'avrebbe costretta a farlo. La superò, quindi, e le sbarrò la strada, con la schiena appoggiata sulla porta di ingresso. Ma anche in quella posizione la donna preferì distogliere lo sguardo per non incrociare il suo.
"Lina, ti prego, guardami" disse Margherita tra le lacrime "le cose mi sono sfuggite di mano, ma non ho mentito, ti amo, solo dammi la possibilità di spiegarti."
Lina, finalmente, si voltò verso di lei.
"Mi ami, hai detto?"
"Sì, Lina, sì, non sai quanto. Ti prego, resta qui e dammi la possibilità di darti la mia versione!"
"Il problema, Margherita, è che anche se ascoltassi quello che hai da dire, dopo tutte le bugie che hai detto, non ti crederei. Adesso spostati."
Margherita non aveva avuto intenzione di arrendersi, ma il tono con cui Lina aveva parlato l'aveva fatta desistere; sembrava di ghiaccio, come se non le importasse niente. Non avendo più argomenti, la ragazza, lasciò andare la donna,
ma si concesse di darle una carezza sulla spalla mentre andava via.
Margherita, tra le lacrime, fece quello che le era stato detto, raccolse tutta la sua roba, ma non lasciò subito l'appartamento. Lina aveva detto che sarebbe tornata il giorno dopo e lei aveva tutte le intenzioni di aspettarla.
Le sue speranze, però, erano mal riposte. La donna non si fece viva e Margherita la aspetto inutilmente per un giorno e mezzo, fino a quando non ricevette un messaggio di Santa che, facendosi beffa di lei, si complimentava per il lavoro svolto e le comunicava che la sua collega aveva lasciato definitivamente lo studio. A quel puntò Margherita si rassegnò al fatto che non avrebbe rivisto Lina per un po' di tempo e si preparò a lasciare l'appartamento.
Non poteva andare via, però, sapendo di non essere stata ascoltata, perciò, recuperò dalla stanza adibita a studio dei fogli e una busta da lettera, e cominciò a scrivere. Non credeva di aver mai scritto una lettera, ma pensò che fosse più personale di un messaggio sul cellulare o una mail. Mettere nero su bianco tutto quello che provava fu dannatamente semplice, il difficile fu piegare quei fogli e sigillare la busta perché Margherita non sapeva quando Lina avrebbe letto quella lettera e, soprattutto, se dopo averlo fatto, sarebbe stata disposta a parlarle di nuovo.
Prima di andare, la ragazza aveva ancora una cosa da fare. Restituire la maglietta dei Ramones alla sua legittima proprietaria. La adagiò sul letto che avevano condiviso per molte notti e ci mise la lettera sopra.
Consapevole dell'attrazione che c'era stata tra Lina e la madre, Margherita aveva usato quella
t-shirt, mai più restituita da Giulia, per innescare i ricordi della donna e renderla più malleabile. Si vergognava di averlo fatto, ma quello che non aveva previsto era che, con il tempo, quell'oggetto, appartenuto alla persona che ora amava, sarebbe diventato importante anche per lei stessa; possedere quel semplice oggetto, infatti, era come possedere un pezzettino di una Lina che non aveva conosciuto. Ora, però, non credeva di avere ancora il diritto di tenere quella maglietta e, per quanto le pesasse, riteneva giusto separarsene.
Con il cuore più pesante delle valigie che trasportava, Margherita uscì, infine, dall'appartamento. Una volta fuori, aveva, però, una questione pratica da affrontare: non sapeva dove andare. Non voleva ritornare a casa da sua madre, avrebbe dovuto abbandonare il corso e, soprattutto, non era nel giusto stato d'animo per affrontare le domande,che sapeva che se fosse tornata a casa all'improvviso, sarebbero state molte. L'unica soluzione era affidarsi a Elena, la sua migliore amica, il suo pilastro ben piantato a terra e la persona che per tutta la sua vita non aveva fatto altro che raccogliere i suoi pezzi quando si sgretolava, senza avere mai la pretesa di essere ricambiata. Margherita, adesso, sperava solo che l'amica fosse disposta a raccoglierli, almeno per un'altra volta ancora.
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Il mio giorno luminoso
RomantikLa vita di Lina, quarantasei anni e divorziata dal marito, subirà una scossa grazie a Margherita, una giovane ragazza che Lina ospiterà per qualche tempo a casa sua. La presenza di Margherita permetterà a Lina di realizzare che non si possono metter...