A quattro giorni dal matrimonio erano arrivati i rinforzi per Margherita.
Elena, che Giulia aveva invitato al perché era oramai di famiglia, era arrivata a casa loro direttamente dalla stazione e dopo una breve conversazione in cui aveva detto a all'amica che aveva avuto una discussione con sua madre, la padrona di casa aveva insistito affinché la ragazza rimanesse a casa con loro.
"Ma sarò tra i piedi!" aveva protestato Elena.
A quel punto Giulia aveva detto all'amica della figlia che se proprio si sentiva in difetto avrebbe potuto dare una mano con delle piccole commissioni e la ragazza aveva accettato volentieri.
Così un paio di pomeriggi dopo il suo arrivo, Elena si era offerta di andare a fare la spesa e preparare la cena per quella sera.
Ma al ritorno del supermercato, Margherita, appena incrociò il volto di Elena, capì che ne aveva combinata un' altra delle sue. Aveva l'aria colpevole e, in più, le aveva fatto capire che le doveva parlarle da sola.
Giulia però, era tra i piedi e stava sistemando la spesa con lentezza metodica.
"Ce ne occupiamo noi!" esclamò all'improvviso Elena.
L'entusiasmo forzato lasciò, però, perplessa Giulia.
"Se ci tieni tanto..."
"Tu, vai pure a fare un bagno."
"Non faccio il bagno, Elena. Faccio la doccia." rispose la donna ridacchiando "Che ti prende?" aggiunse subito dopo.
"Allora fai una doccia, e rilassati in salotto, poi."
Giulia si mise a braccia conserte e guardò Elena, sospettosa.
"Che succede?"
"Niente, Giu'." rispose la ragazza con aria innocente.
Giulia guardò la figlia, ma Margherita alzò le spalle. Non aveva idea che passava per la testa dell'amica.
"Allora perché mi vuoi fuori dalla cucina?"
"È un po' imbarazzante...." cominciò a dire Elena, ma venne interrotta da Giulia che cambiò repentinamente tono ed espressione.
"Oddio! Si tratta del mio addio al nubilato, vero?" esclamò eccitata.
"Ehm....più o meno."
"Ho capito, vado via! Spero solo che la sorpresa sia bella!"
Fece l'occhiolino a Elena e lasciò la stanza.
"Tu dici che si aspetta uno spettacolo alla Magic Mike?" chiese Margherita "Perché se hai in mente una cosa del genere, non so se sono disposta a partecipare. Un conto è andare all'addio al nubilato della propria madre, un altro è guardarla mentre un uomo le si struscia addosso... Elena mi stai ascoltando?"
L'amica era appoggiata al frigorifero con una mano sopra la bocca.
"Che hai fatto?"
"Diciamo che ci sarà una sorpresa al suo addio al nubilato, ma non sarà per lei."
"Cioè?"
"Si tratta di Lina."
Margherita per lo stupore fece cadere la padella che aveva appena preso per terra, causando un gran baccano.
Elena si chinò a raccoglierla, visto che lei era rimasta immobile.
"Ho incontrato Lina al supermercato," cominciò a raccontare Elena "a dire la verità ci siamo scontrate. L'ho fermata e le ho detto che se voleva poteva venire all'addio al nubilato di Giulia. Lei non era convinta che fosse la cosa giusta, ma ho insistito dicendole che ti faceva piacere vederla."
"Tu sei tutta scema!" disse a denti stretti, Margherita, che voleva gridare senza essere sentita da sua madre che era di là.
"Ho pensato di farti un favore." si giustificò l'amica.
Margherita fece un enorme sforzo per mantenere la voce a un volume non udibile per la madre.
"Mia madre crede che io mi sia presa una stupida cotta e che Lina non ne sappia niente. Se ci vede assieme e percepisse della tensione, potrebbe capire che le ho mentito. Non mi hai fatto un favore, Elena; tutto il contrario!
"Mi era sembrata una buona idea, me la sono trovata davanti, ho pensato che fosse destino. Insomma, quante probabilità c'erano di incontrarla al supermercato?"
"Più di quanto credi, considerato che se non ho capito male sia casa di sua madre che quella di sua sorella, sono da queste parti!"
"Oh cazzo!" commentò Elena sedendosi al tavolo.
La ragazza aprì il frigo e cominciò a tirare fuori delle verdure.
"Dì qualcosa!" supplicò Elena
"Sciacqua peperoni, zucchine e melanzane, per favore." rispose inespressiva.
"Margherita...."
"Così poi li tagliamo a cubetti."
Nel frattempo, aveva tirato fuori due taglieri e ne diede uno a Elena.
"Margherita ti fermi?"
L'amica la prese delicatamente per il braccio.
"Stai bene?" le chiese.
"Boh non so. A mia madre farà piacere vederla, però..."
"Però?"
"Non lo so, Elena. Mi ero abituata all'idea che l'avrei rivista il giorno del matrimonio, in mezzo a molte altre persone. Sarebbe stata vicina, ma allo stesso tempo abbastanza lontana, così da non essere costretta a parlarle o starle vicino, nel caso fossi sul punto di sclerare, non so se mi spiego. L'addio al nubilato è un'altra storia, ci sarà un atmosfera più informale e intima, ci sarà dell'alcol e. E se dicessi o facessi qualcosa di sbagliato? O se mi ignorasse? O se boh? So che per te magari non ha molto senso."
Elena rimase zitta per qualche secondo, per poi dire qualcosa che sembrava totalmente scollegato.
"È qui da sola e con la donna del bar è finita ."
Margherita ci mise un po' a capire cosa intendesse l'amica.
"Aspetta, non le avrai raccontato che l'abbiamo vista in quel bar?"
"Mi ha riconosciuta."
"Quindi sa che ero lì quel giorno?"
"Sì, ma non ha fatto nessun commento in proposito, mi ha detto solo che quella donna non fa più parte della sua vita. Credo che voleva te lo dicessi."
"Ah!"
"Quello che intendo è che, secondo me, non dovresti farti tante paranoie, tutto qua."
Margherita emise un profondo sospiro. Come al solito, era più facile a dirsi che a farsi.
Alla fine, Elena si lasciò estorcere da Giulia che Lina sarebbe stata al suo addio al nubilato e ne era stata felice. L'entusiasmo della madre procurò alla ragazza, però, una strana ansia anticipatoria e il giorno dopo a poche ore dall'addio al nubilato, dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non dare i numeri.
E per poco non li diede quando quella sera vide Lina scendere dall'auto e avanzare verso di loro sotto casa, come concordato. Per fortuna c'era Elena vicino a lei, il cui braccio si ritrovò nella stretta dell'amica.
"Buonasera a tutte. Ditemi che non sono l'ultima." esordì Lina, mentre quasi tutte le presenti ricambiavano il saluto.
"No tranquilla, mancano ancora due colleghe di Giulia." la tranquillizzò Elena.
Lina si girò verso Margherita e le rivolse un impacciato sorriso.
"Ciao." disse.
La ragazza ebbe l'impressione che se fossero state sole avrebbe aggiunto qualcos'altro e prima di ricambiare il saluto, aveva dovuto schiarirsi la voce, tanto era secca la sua bocca, facendo suonare il suo ciao un po' gracchiante.
Lina era bellissima, come sempre, indossava un paio di pantaloni beige a vita alta che cadevano dritti sulle sue lunghe gambe, e un top nero con lo scollo a barca che lasciava le spalle scoperte. E Margherita trovò quel particolare piuttosto eccitante; avendo le spalle scoperte, la donna non aveva potuto mettere un normale reggiseno, e adesso stava provando a immaginare che tipo di biancheria avesse sotto quel top.
Lina fece qualche passo verso la sposa tendendo le braccia:
"Congratulazioni, cara." disse, ma Giulia esitò. Aveva, infatti, con sguardo indecifrabile, guardato prima la vecchia amica mentre salutava Margherita e poi la figlia e adesso sembrava leggermente disorientata.
Alla fine, però, forse per la presenza delle altre donne, concesse a Lina il suo abbraccio e la presentò alle altre.
"Signore, questa è Lina, eravamo molto amiche ai tempi dell'università. Ci siamo perse di vista, ma ci siamo ritrovate di recente e sono felice che abbia accettato di venire al matrimonio."
Giulia ancora una volta guardò la figlia con un espressione ermetica e per un attimo Margherita credette che il genitore potesse leggerle nel pensiero. L'arrivo delle ritardatarie la distrasse, lasciò perdere la figlia, con sollievo di quest'ultima, e si immerse nel chiacchiericcio generale.
"Signore, se per voi va bene, io darei inizio alla serata." disse Elena a voce alta richiamando l'attenzione di tutte. Poi, tirò fuori dalla borsa una benda e continuò:
"Niente coroncine o fasce perché nessuna di noi ha dodici anni, ma una cosa me la devi concedere, Giulia."
La donna adesso aveva un'espressione che a metà strada tra il preoccupato e il divertito.
"Sì," disse Elena interpretando la domanda che le stava per essere rivolta "la dovrai mettere così non saprai dove ti stiamo portando."
"Oddio!"
"Per le altre" disse la ragazza mentre bendava Giulia " vi ho mandato l'indirizzo nel gruppo whatsapp."
Margherita vide Lina guardarsi intorno, lei era stata invitata all'ultimo e non era nella chat di gruppo. La ragazza stava per andare ad aiutarla ma qualcuno la precedette.
"Lina può venire con noi, se ti va," disse una collega della madre "sei sola in auto, o sbaglio?"
Lina accettò e si allontanò con le altre donne.
Margherita rimase delusa, avrebbe potuto essere più tempestiva, avrebbe potuto inoltrarle l'indirizzo o meglio ancora offrirsi di andare in auto con lei. Da quando era arrivata, però, era come bloccata e la presenza di sua madre non aiutava.
Appena salita in auto, sfogò la sua frustrazione con l'amica.
"Ti sei preoccupata di invitarla ma non di dirle dove saremmo andate."
Era una critica sensa senso, se ne accorse dall'espressione confusa di Elena.
"Ti ricordo che ieri non avevamo ancora deciso dove andare, Margherita." ribatté l'altra, la quale, approfittando della momentanea cecità di Giulia, le lanciò uno sguardo di intesa attraverso lo specchietto retrovisore.
Margherita colse subito il significato di quell'occhiata. Più parlava, più possibilità ci sarebbero state che si tradisse. E quando Giulia un secondo dopo, disse gelida: non preoccuparti per lei, è abbastanza adulta da non perdersi, le venne il sospetto che fosse già troppo tardi.
Arrivate a destinazione, dopo aver aiutato Giulia a fare le scale del locale, Elena le tolse la benda.
"Drag queen, Elena! Sul serio?" esclamò la festeggiata.
Margherita scoppiò a ridere, non tanto per lo stupore della madre che si stava guardando in giro divertita, quanto per le facce deluse di due delle partecipanti che avevano detto che loro si aspettavano di vedere uomini nudi.
La ragazza incrociò casualmente lo sguardo di Lina; rideva anche lei, ma la ragazza non sapeva se fosse la situazione o perché fosse stata contagiata dalla sua risata.
"Dai! Ci divertiremo!" disse Elena.
Il gruppo si diresse verso il tavolo. Poi, qualcuno fermò una delle cameriere, anche loro quasi tutte in drag, e ordinarono da bere.
"Mi spieghi come ti è venuta in mente questa idea?" domandò Giulia, che però ora sembrava gradire l'atmosfera.
"Volevo fare qualcosa di diverso, e poi, perdona la franchezza. Sei una bella donna di più di quarant'anni al secondo matrimonio, se ti avessi portato in un locale di spogliarellisti non avresti visto niente che non conosci già."
"Elena!" la rimproverò Margherita.
"Che ho detto di male?"
"Puoi evitare di dire queste cose di mia madre? Grazie."
Risero tutte, ma Margherita continuava a sentirsi in imbarazzo, e fu lieta quando la cameriera tornò con i loro drink.
Elena non diede tempo al gruppo di finire il primo cocktail che già aveva ordinato un altro giro.
"A proposito di matrimonio, Lina tu sei sposata?" disse una delle amiche di Giulia, visibilmente su di giri dopo appena un drink.
"Lo sono stata. Ho divorziato tre anni fa." rispose Lina.
"Ahia!" commentò qualcun altro.
"Nessun ahia." ribatté la donna "Alla fine è stato meglio così."
"Come mai avete divorziato?"
"C'era un'altra donna, che alla fine è diventata sua moglie."
"E tu? Nessun uomo nella tua vita? Sei molto attraente" chiese maliziosa l'amica ubriaca.
"No, nessun uomo."
"Donne, invece?" chiese improvvisamente Giulia, quasi atona.
A Margherita si gelò il sangue, mentre Elena basita si girò verso Giulia. Nel frattempo, l'affermazione aveva provocato un brusio generale.
"Wow, ti piacciono le donne!" commentò una delle colleghe di Giulia, un po' troppo compiaciuta, secondo Margherita.
"In effetti, sì." disse Lina, intimidita dall'eccessivo entusiasmo delle presenti.
"Com'è stare con una donna?" tornò alla carica l'amica ubriaca.
Lina assunse un'espressione un po' allarmata.
"Che vuoi sapere esattamente?"
"Non parlo di sesso! Non sono così ubriaca da domandarti una cosa del genere, voglio sapere se è meglio o peggio di stare con un uomo."
"Non si tratta di meglio o peggio, ho amato mio marito per un bel po', perciò ti dico che non credo che c'entri il genere, se una persona è giusta per te."
"Quindi stai con una donna, adesso." disse la collega di prima.
Improvvisamente quelle quattro pettegole, che in realtà erano sei, da brave provinciali quali erano, erano tutte all'ascolto solo perché a Lina piacevano le donne. A Margherita adesso il sangue ribolliva.
"Non più."
"E come mai? Non era la donna giusta?"
"Non c'è niente di avvincente da raccontare."
"Dai, Lina, dicci qualcosa." la supplicò qualcuno.
Lina sbuffò, e disse:
"Stavo con questa donna, ma è stato un errore iniziare la relazione con lei, tornassi indietro non lo farei, perché non era la persona giusta per me. Tutto qui."
Dall'altra parte del tavolo arrivò un'altra domanda inopportuna.
"E adesso cerchi un uomo o una donna?"
"Perché? Ti stai candidando?" intervenne Elena, provocando la risata generale, tranne quella dell'autrice della domanda e di Margherita che ne aveva abbastanza.
La ragazza, infatti, si alzò di scatto e, mormorando una scusa si allontanò dal tavolo. Sentì Lina rispondere qualcosa e forse Elena ribattere, ma ormai era troppo lontana per distinguere le parole, ne voleva farlo. Non voleva sentire la donna sminuire la loro loro relazione in quella maniera.
Si rifugiò in bagno, dove una cameriera con un look anni cinquanta si stava ritoccando il trucco,
Una volta dentro uno dei cubicoli, finalmente lasciò andare le lacrime e insieme ad esse la tensione accumulata per tutto il giorno.
Erano passati pochi minuti, quando sentì la porta del bagno aprirsi e qualcuno che bussava a quella del cubicolo.
"Ele, ho bisogno di rimanere un altro po' da sola, se non ti dispiace."
"Non sono Elena."
Era la voce di Lina.
"Apri, ti prego." disse la donna subito dopo.
Margherita riluttante aprì la porta e Lina, appena la vide, le fece un timido sorriso.
"Perché sei scappata cosi?" le chiese.
"Perché non mi va di ascoltarti mentre racconti a un gruppo di casalinghe disperate, il cui unico fatto eccitante capitatogli negli ultimi cinque anni sei tu che gli racconti di avere avuto una relazione con una donna, che sono stata un errore per te."
Eccole di nuovo le lacrime, riuscì a ricacciarle indietro, mentre Lina la guardava con un'espressione un po' confusa.
"Margherita, quelle domande mi hanno spiazzato e ho cercato di essere più vaga possibile, ma non stavo parlando di te, ti giuro. Mi riferivo a un'altra persona, e se non fossi scappata te ne saresti accorta. Di là erano insistenti, allora ho tirato fuori Serena, per dare loro un contentino. Non avrei mai parlato di te per soddisfare la loro curiosità, anzi mai avrei parlato di te in quel modo. Non sei stata un errore."
Margherita aveva percepito una certa reticenza in quell'ultima frase e credette che doveva essere costato fatica a Lina ammettere una cosa del genere.
Contro ogni buon senso e istinto di autoconservazione, la ragazza le si gettò addossò, le mise le braccia intorno al collo e nascose il viso nell'incavo dello stesso.
"Mi manchi, Lina." disse, senza questa volta riuscire a trattenere le lacrime.
Ci volle qualche secondo prima che sentisse le braccia stringere il suo corpo. Alla fine, la donna si era arresa e adesso la stava tenendo quanto più possibile premuta a sé.
"Anche tu." ammise Lina.
Rimasero così, abbracciate in silenzio per qualche minuto; Margherita, i cui singhiozzi stavano diminuendo, aveva il volto premuto sul collo di Lina e ne respirava il confortante profumo, Lina invece aveva le braccia intorno alla vita della ragazza non accennava ad allentare la presa.
Il rumore della porta del bagno che si apriva, spezzò la magia e le costrinse a separarsi. La donna che entrò non fece caso a loro e si chiuse in uno dei bagni.
"Dovremmo tornare di là." disse Lina.
"Sì, mamma comincia ad essere sospettosa."
"Le hai detto qualcosa?"
"Sa solo che ho una cotta per te."
Lina sussurrò un "ok" e le mise una mano sulla guance e asciugò una lacrima superstite.
Margherita scorse la propria immagine allo specchio oltre la spalla della donna.
"Oddio, non posso tornare di là così. Che diranno le altre?"
Il trucco era sbavato, e gli occhi decisamente gonfi, tradivano il fatto che aveva pianto.
"Diremo che ti sei emozionata perché tua madre si sta per sposare, è plausibile. Per quanto riguarda il trucco...."
Margherita vide Lina fare una piccola smorfia.
"Oddio, sono messa proprio male!
Lina prese un foglio di carta dal dispenser attaccato alla parete, e dopo averlo inumidito un po', lo passo sul viso della ragazza per rimuovere il trucco sbavato.
Mentre Lina cercava di renderla presentabile, Margherita le posò le mani sui fianchi.
"Sai che sei bellissima?" disse incoraggiata dal sorriso della donna.
"Anche tu."
Margherita si specchiò di nuovo.
"Il trucco è andato via, ma si vede che ho pianto."
"Lo so, ma vedrai che di là sono abbastanza ubriache per accorgersene. Andiamo su."
Margherita avrebbe voluto tanto che Lina le prendesse la mano, ma non lo fece. Si domandò, però, se Lina lo avrebbe fatto se in sala non ci fosse stata sua madre. Si dovette accontentare di una mano sulla schiena, che la donna saggiamente tolse, quando furono arrivate in prossimità del tavolo.
Il resto del gruppo era troppo preso dalle chiacchiere per padare agli occhi rossi di Margherita. Facevano eccezione Elena, che le rivolse un sorriso affettuoso, e sua madre che stava, invece, guardando Lina con espressione contrariata.
Mantenendo la stessa espressione dura, lasciò il suo posto e si diresse verso la vecchia amica. Dopo averle messo una mano sulla spalla, si chinò e le disse qualcosa all'orecchio.
Anche se non ci fosse stata la musica, erano, infatti, troppo lontane affinché Margherita potesse sentire, dall'espressione che Lina aveva fatto, la ragazza capì non doveva essere stata una cosa amichevole.
Lina annuì e seguì Giulia fuori dal locale.
Margherita, mentre stava guardando sua madre e la sua ex uscire dal locale, non ebbe bisogno di girarsi verso Elena per sapere che anche lei aveva assistito alla scena.
Infatti, come l'amica aveva fatto mille altre volte ancora, compreso la sera prima, la senti esclamare:
"Oh cazzo!"
Se le cose continuavano ad andare così, quella frase sarebbe diventata una specie di mantra.
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Il mio giorno luminoso
RomanceLa vita di Lina, quarantasei anni e divorziata dal marito, subirà una scossa grazie a Margherita, una giovane ragazza che Lina ospiterà per qualche tempo a casa sua. La presenza di Margherita permetterà a Lina di realizzare che non si possono metter...