Cap 1

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HARPER.
«Bambina mia voi giocare con me?» chiese mio padre accarezzandomi la guancia.
«Papà che tipo di gioco?» dissi entusiasta.
Fece un sorriso davvero strano slacciandosi i pantaloni e chiudendo la porta a chiave..
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Mi svegliai di colpo respirando a fatica, stavo sudando, guardai l'ora ed erano le 7pm realizzando di aver fatto di nuovo lo stesso sogno, quel maledetto bastardo non voleva uscire dalla mia testa, mi sentivo persa come se ogni volta che passavano i giorni peggiorasse sempre.
Lasciai correre i miei pensieri alzandomi dal letto prendendo dal comodino il mio pacchetto di sigarette e l'accendino dirigendomi verso il mio piccolo balcone, me ne accesi uno rilassandomi alla bella sensazione che stavo provando al non pensare a nulla. Erano ormai trascorsi 10anni dall'ultima volta che vidi la mia famiglia, ed erano trascorsi quei stessi 10anni da quando mia madre sapeva la verità, così un giorno dopo tutto quello che era successo trovai il coraggio di andarmene a soli 15anni vagando per le strade di Manhattan in cerca di un posto dove stare consapevole di non aver più una famiglia.
Ritornai in me quando Sentì il telefono vibrare, così rientrai in casa buttando via ciò che rimaneva della sigaretta andando a leggere il messaggio.
«Alle 9pm al plaza hotel, nome da usare è...Darren. Non tardare e fai sempre ciò che ti dice il cliente» era Stewart il mio pimp, ebbene sì, faccio la prostituta ma solo con persone benestanti che possono permettersi di pagarmi bene, lui mi diceva sempre che la mia bellezze e quelle curve che avevo non poteva sprecarli con persone con un rango inferiore, e sta cosa non mi turbava affatto.
Mi reco in bagno lavandomi i denti e facendomi la doccia tiepida depilandomi ovunque, dopo aver finito esco da lì, prendo l'asciugamano e rientro in camera mettendo un vestito corto nero con la schiena scoperta, truccandomi, lasciando i capelli raccolti e mettendo i miei tacchi alti, mi guardo per l'ultima volta mettendo un po' di profumo, prendo la giacca, esco dal mio appartamento ed entro nel taxi chiamato sicuramente da Stewart, gli dò l'indirizzo che neanche mezz'ora arriviamo davanti ad un hotel, scendo dal veicolo faccio un profondo respiro ed entro nell'edificio trovando l'ambiente molto elegante e lussuoso recandomi alla receptionist.
«Salve benvenuta al Plaza hotel»
«Mm..salve sono qua per il signor Darren» dissi.
«Aspetti che controlli..» disse schiacciando i tasti del computer.
«Ecco a lei, stanza158 al diciassettesimo piano, l'ha sta aspettando» disse porgendomi una chiave elettrica.
Presi la chiave non prima di aver ricevuto un occhiataccia da lei e da una di loro....strana gente pensai.
Salgo nell'ascensore capendo di dover inserire la chiave prima che parta, arrivato al piano l'ascensore si apre mostrandomi una bellissima suite, era decisamente la miglior suite che avessi mai visto, mi levai la giacca guardandomi intorno.
«Ti piace?» sentì una voce maschile talmente profonda da farmi un tantino rimbalzare sul posto.
Non sapendo che dire rimasi in silenzio sentendo il suo respiro sul mio collo capendo di averlo alle spalle, così mi girai rimanendo particolarmente sorpresa nel vedere quanto fosse un bel uomo, era di mezza età, capelli lunghi biondi intorno al bianco, a petto nudo, muscoloso e ricoperto di tatuaggi con gli occhi di un azzurro intenso, di solito i clienti che mi dava Stewart non erano così, potevano essere a volte giovani viziati oppure vecchi schifosi morti di figa con esigenze particolari, ma la sua regola che mi proteggeva sempre era che il mio corpo non andava in alcun modo ferito se no quella persona non mi avrebbero mai più avuta e avrebbero dovuto pagare molto per il danno subito.
Mi spogliai lasciando cadere a terra il mio vestito rimanendo completamente nuda davanti a lui, lo vidi guardarmi dalla testa ai piedi e speravo davvero che passasse in fretta questa serata perché mi immaginavo già come sarebbe andato. Lui si avvicinò piano a me accarezzandomi il braccio e andando con il dito verso il mio seno giocherellando con i miei capezzoli, mi strinse poi a sé prendendolo in bocco e succhiandolo come si deve, e stranamente sentì un brivido che non avevo mai sentito ma pensai solo che forse avessi freddo, mi prese di soffiato prendendomi in braccio facendo un verso, mi guardò negli occhi sentendomi già di essere bagnata solo con uno guardo non capendo cosa stesse facendo il mio corpo.
«Non voglio farti del male» disse appoggiandomi sul letto facendo attenzione a non schiacciarmi, credo che avesse capito il mio disagio, mi baciò con passione sentendo il suo sapore di sigaro e whisky una combinatione incredibile che mi lasciai andare stranamente a quel bacio gemando per quella sensazione che non avevo mai provato in vita mia, lui si staccò da me baciandomi lentamente il collo per poi baciarmi il seno andando sembra più in basso allargandomi per bene le gambe, non riuscivo a ragionare avevo il respiro corto e mi chiedevo cosa mi stesse facendo quest'uomo, ritornai subito in me quando senti che mi stava divorando la vagina.
«Oh mio Dio..» dissi non riuscendo a controllarmi. Pensavo che quest'uomo sarebbe stato come tutti gli altri uomini con cui sono stata e che non mi avrebbe fatto provare assolutamente nulla ma mi sbagliavo, era così esperto che non riuscivo a controllarmi. Mi aprì ancora di più le gambe appoggiandole sulla sua spalla che inarcai la schiena sentendolo andare sempre più affondo con la lingua mettendoci poi un dito all'interno, ne mise un altro e un altro ancora rendendomi le cose difficile, gli strinsi i capelli chiudendo gli occhi sentendomi su un altro pianeta
«Guardami..» mi ordinò con quella voce trovandolo irresistibile...Harper ma che ti sta succedendo? guardarlo mentre mi stava torturando mi faceva così impazzire che venni subito.
«Sei davvero buona» disse assaggiando il mio liquido.
Lui tolse poi i boxer che aveva addosso e i miei occhi andarono a guardare la sua grandezza ormai eccitato mentre si infilava un preservativo consapevole che forse sta volta sarebbe andata diversamente. Mi allargò ancora una volta le gambe penetrandomi lentamente e stranamente mi stupì molto nel vedere un uomo così grande e muscoloso penetrarmi in quella maniera, era come se non volesse farmi del male ma io ormai non potevo neanche più sentire dolore con tutto quello che mi era successo, mi mise una ciocca di capelli all'indietro accarezzandomi il viso.
«Sei bellissima» disse baciandomi con passione rimanendo scioccata dal fatto che fosse l'unico ad avermi mai detto una cosa del genere con sincerità, iniziò a muoversi provando una grande voglia di aver di più da lui, notandolo fece spinte forti e decisi facendomi gemere
«Sii così...di più» dissi in preda ad un altro incredibile orgasmo. Lui riusciva a colpire nei punti dove nessuno riusciva a fare, non stavo più focalizzando, mi stava facendo impazzire come se questa scopata fosse stata la mia prima volta.
«Cazzo..» disse facendo gli ultimo colpi forti da farmi urlare di piacere che lo sentì venire nel preservativo. Si staccò da me togliendosi il preservativo e mettendosi sull'altro lato del letto, guardandolo di profilo potevo dire che era davvero un bel uomo con dei lineamenti davvero belli.
«Se continui a guardarmi in quel modo mi sciuperai» disse alzandosi e prendendo un sigaro che poi lo accese trovandolo ancora più attraente...Harper ritorna in te è solo un cliente..pensai tra me.
«Se abbiamo finito vorrei andare» dissi seria andando a prendere i miei vestiti ma all'improvviso lui mi fermò facendomi girare verso di lui.
«Abbiamo appena iniziata..ho pagato un sacco di soldi per avere la miglior puttana e Stewart non mi ha deluso» disse stringendomi a se, e non so come ma quelle parole mi fecero bagnare nel sentirle da lui. Ci guardiamo negli occhi intensamente capendo che la serata sarebbe stata ancora lunga.

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