Cap 31

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2 ANNI DOPO.

HARPER.
Ormai la mia vita era decisamente cambiata dopo tutto quello che era successo, erano passati ben due anni da quando avevo perso l'uomo della mia vita per via di un mio errore, non ero riuscita a fidarmi di lui rovinando ogni cosa, avevo chiesto più volte il suo perdono ma senza risultato. Lui del resto dopo che ci fu il funerale di Andrew divenne totalmente un'altra persona e da quel giorno me ne andai senza mai voltarmi.
«Amore è ora di tornare a casa» dissi a Ezra, il mio piccolo angioletto.
«Mammina..un po' » disse a modo suo per farmi capire che voleva rimanere al parco.
«No amore, Nolan arriva tra un po' e devo preparare la cena» dissi, così lui corse verso di me prendendomi la mano.
Ci incamminiamo e dopo qualche minuto arriviamo a casa, lo porto in bagno e gli faccio il bagnetto.
Ezra era la mia vita, il bambino più bello che potessi avere, era un angioletto a volte, e avevo fatto bene a tenerlo perché alla fine mi rendeva una mamma migliore, una mamma che un tempo non riuscivo ad essere, ma quando faceva i capricci mi ricordava molto il carattere del padre.
«Harper dove sei?» sentì la voce di Nolan.
«Sono in bagno con Ezra» urlai per farmi sentire.
Lui entrò nel bagno sorridendo e camminando verso di noi.
«Chi è il bambino più bello del mondo?» disse mettendosi in ginocchio e giocando con Ezra, mi alzai lasciandoli da soli e andando a preparare la cena.
Nolan non era il vero padre di Ezra ma si comportava come tale, si prendeva cura di lui come se fosse suo e non gli faceva mai mancare nulla. Lo avevo conosciuto così all'improvviso in una situazione davvero brutta dove non riuscivo neanche ad andare avanti con la mia vita e in quella circostanza avevo scoperto di aspettare un bambino complicando le cose, lui decise così di aiutarmi e sinceramente non so come era riuscito a sopportarmi, perché ero davvero depressa e senza voglia di vivere ma lui si dimostrò paziente e mi aveva sostenuto in tutto.
Era un bel uomo di trentacinque anni, alto con un fisico normale ma allenato, aveva gli occhi verdi, i capelli neri come il carbone e la pelle di un bianco pallido, non era sposato ne aveva figli suoi, quindi decise di prendere il mio come suo rendendomi al quanto sorpresa, vivevo nella sua casa a Washington, ebbene sì, me nero andata via da Manhattan per dimenticarmi di tutto, anche se era difficile farlo perché Darren era ancora nella mia testa e cuore e guardare mio figlio era davvero impossibile dimenticarlo completamente, lui assomigliava così tanto a Darren che certe volte quando lo guardavo le lacrime mi bagnavano sempre la guancia.
«Il cibo è pronto» urlai per farmi sentire, i due dopo un po' entrarono in cucina così presi in braccio Ezra e lo misi sul seggiolino portando poi tutto il cibo a tavola.
«Com'è andato la giornata?» chiedo mettendogli nel piatto la pasta e imboccando mio figlio.
«È andato bene come al solito» disse vago e come al solito lui non era un uomo che mi faceva capire molto di sè, e soprattutto che vita stava conducendo ma l'unica cosa che mi disse era che era un imprenditore, ma ogni volta che gli chiedevo qualcosa in più tendeva sempre a non dirmi nulla, ma da l'altra parte non volevo obbligarlo a parlarmi di sé se non voleva, perché avevo vissuto con una persona del genere quindi potevo capire.
«Mi fa piacere» dissi sorridendo.
«E te invece? come sta andando con il lavoro?» chiede pulendosi la bocca con il tovagliolo.
«Sta andando bene anche se è molto impegnativo»
«Te l'ho detto che se vuoi puoi anche non lavorare ci penso io a voi, non mi piace che tu faccia le pulizie» la cosa che non avevo detto a Nolan era che non lavoravo realmente come donna delle pulizie, ma in realtà facevo la stripper in un locale, so che dovevo dirglielo ma non ci riuscivo proprio perché non sapevo come avrebbe reagito alla notizia e sinceramente come lavoro non mi lamentavo anche perché mi pagavano molto bene.
«No, hai già fatto abbastanza per me e Ezra quindi non ti preoccupare che ce la posso fare» dissi guardandolo in faccia, perché dopo quello che aveva fatto per me non riuscivo anche a farmi mantenere.
«Per me voi due non siete un peso e lo sai bene..però va bene rispetterò la tua decisione» disse finendo il suo piatto.
Lui diceva sempre che non era un problema, ma io ne dubitavo a volta.
Dopo aver finito di mangiare misi Ezra a letto e scesi giù da Nolan guardando un film fino a quando non era tempo di andare a dormire.
Il giorno dopo lasciai Ezra dalla babysitter andando a fare qualche compere prima di iniziare il turno di lavoro, dopo aver finito mi recai all'uscita del negozio ma in quell'istante sentì una voce chiamarmi, all'inizio pensai fosse una mia immaginazione, ma la voce si avvicinava sempre di più così mi girai e notai che era..
«Oh mio dio Chloe, sei proprio tu?» chiedo sorpresa di vederla qua.
«Si Harper, sono così contenta di vederti» disse lei abbracciandomi forte ma era davvero strano, perché noi non siamo mai andate d'accordo, cosa sarà cambiato?
«Hai per caso da fare? vorrei fare due chiacchiere se per te va bene» chiede ma in realtà ero indecisa perche tra un ora e mezza avrei iniziato il turno ma alla fine accettai la sua richiesta.
Ci sediamo in un bar, ordiniamo qualcosa e sinceramente non sapevo da dove iniziare la conversazione. Lei era una ragazza bella, con un viso da bambina nonostante avesse quasi 30anni.
«Harper voglio chiederti sinceramente scusa per come mi sono comportata con te. Quando lavoravamo insieme, in realtà ero davvero invidiosa di come eri riuscita a conquistare il signor Darren, una cosa che non ero riuscita a fare, quindi per questo ce l'avevo con te, ma alla fine avevo capito che tu non centravi nulla ma ero io il problema quindi per questo ti sto chiedendo di perdonarmi e spero tanto che tu possa accettare le mie scuse» disse abbassando la testa guardando il suo bicchiere.
Non sapevo che dire perché alla fine avevo messo tutto alle spalle ed ero andata avanti quindi non ce l'avevo con lei.
«Non ti devi preoccupare ormai è acqua passata» dissi stringendole la mano e guardandola alzare la testa dall'imbarazzo.
«Grazie mille» disse sorridendo.
«Come mai ti trovi a Washington?» chiedo curiosa.
«Beh dopo tutto quello che era successo il signor Darren ci ha lasciati andare ricompensandoci, ovviamente chi voleva restare poteva farlo senza problemi , ma io avevo deciso di andare via e crearmi una nuova vita quindi ho scelto di trasferirmi qua.» disse sorseggiando la sua bevanda.
«E lui..ecco come..»
«Intendi il signor Darren?» chiede e feci cenno di sì.
Lei mi raccontò tutto, di come lui fosse cambiato da quando suo figlio era morto e di come era diventato più spietato e fredda di prima, mi disse anche che mia sorella era finita in un centro per malati di mente perché non aveva retto la perdita, mi parlò anche di Blake e di come avesse avuto un figlio da parte di Olivia ma che chiese ad un'altra donna di sposarlo. Rimasi al quanto scioccata dal fatto che Olivia fosse riuscita nel suo intento, non me lo aspettavo proprio da lei, anche se una volta mi aveva accennato che voleva un figlio da Blake, ma pensavo che erano solo parole e che alla fine non avrebbe fatto nulla, e invece ci era riuscita.
Ritornai dai miei pensieri guardando l'ora rendendomi conto che se non andavo sarei arrivata tardi a lavoro, così mi alzai dalla sedia ringraziando Chloe del suo tempo scambiandoci poi i numero.
«Sai Harper, il signor Darren ha bisogno di te» disse.
«Cosa te lo fa pensare?» chiedo sentendo il mio cuore battere forte.
Lei di conseguenza si alzò dalla sedia venendo dalla mia parte e abbracciandomi.
«Perché l'ho visto...» mi sussurrò solo quelle parole nell' orecchio andando poi via e lasciandomi con i miei pensieri.

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