Cap 21

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QUESTO CAPITOLO L'HO FATTO LUNGO APPOSTA spero vi piaccia...Buon anno a tutti✨😍❤️

ALISON..
Mi trovavo in salone con la mia famiglia dove Darren aveva richiesto una riunione, non sapevo di cosa si trattasse ma avevo la netta sensazione che non fosse nulla di buono, così mi misi seduta.
«Perché questa riunione?» chiede mio figlio Andrew.
«Beh vi ho chiamati tutti qui perché voglio fare un annuncio importante» si mise comodo sulla sedia.
«Quale sarebbe?» ero impaziento.
«Ho deciso che è tempo che vostra madre ed io divorziamo»
«Che cosa?» mi alzai di colpo dalla sedia, non poteva essere vero.
«Hai sentito bene, il mio avvocato ti manderà le carte e stanne certa che non avrai nulla da me» lo disse in un tono calmo da intimorirmi.
«Ma come ti viene in mente? Spero che tu non sia serio?» lo guardai confusa, ma era così serio che capì che non stava affatto scherzando.
«Non puoi farmi questo. In tutti questi anni ti sono stata vicino nonostante mi tradivi, non ho mai detto nulla se nonché volevo un po' di rispetto da parte tua, non mi toccavi più da quando abbiamo avuto Sophia, sapevo che non mi amavi ma ti sono stata comunque accanto e, adesso che fai? vuoi il divorzio? così io possa vivere in povertà? Non ci penso proprio, soprattutto senza neanche consultarmi..non lo farò mai» ero furiosa perché non poteva chiedermelo per davvero, siamo stati insieme per così tanto tempo che non avrei mai pensato che saremo arrivati a questo punto, cosa sarà cambiato? O forse è per colpa sua?
«Si che lo farai, non hai altra scelta. Sai, sentire la storia di ciò che avevi fatto mi fece rimanere esterrefatto dalla tua astuzia e caparbietà di portare a termine un piano del genere, uccidere la mia prima moglie e, rovinare la vita di tua sorella. Te lo devo riconoscere sei stata davvero brava» disse fumando tranquillamente.
Rimasi estremamente scioccata da ciò che sentì, le mie mani iniziarono a tremare e il caldo che sentivo non aiutava affatto.
«Di che cosa stai parlando?»
«Si papà, di che cosa stai parlando? perché accusi la mamma di una cosa del genere?» chiede Sophia.
«Lei lo sa bene..vero Alison?» aveva quell'espressione da puro stronzo, dio mio lui sapevo, come cazzo lo aveva scoperto? a meno che...
«Dov'è mio padre?» chiedo agitata perché era l'unico a conoscenza di quello che avevo fatto e se aveva parlato voleva solo dire che lo avevano preso.
«Non ti preoccupare è in un posto sicuro» disse appoggiando il sigaro sul posa cenere.

HARPER.
Nei giorni che passavano non mi sentivo del tutto al cento per cento delle forze e dopo quello che era successo tra di noi non l'ho più voluto vedere e, lui d'altro canto non mi aveva cercata, "orgoglio del cazzo", pensai..ma forse era meglio così per entrambi, ormai non era più il Darren di cui mi ero innamorata e avevo capito con il tempo che a lui di me non gliene mai importato e questa cosa mi feriva molto, ma oggi stranamente mi aveva chiesto di venire nella villa dove stava con mia sorella e, inizialmente non volevo andarci ma lui non mi lasciò altra scelta dato che aveva ordinato ai suoi uomini di prelevarmi, così salì in macchina arrivando poi all'abitazione.
Arrivata davanti alla porta le guardie mi aprirono ed entrai dentro non trovando nessuno ad accogliermi così seguo le voci che sentivo fino ad arrivare al salone. Rimasi nascosta ad ascoltare ciò che dicevano e non potevo credere alle mie orecchie, iniziai a sentire cose strane su mia sorella e mi chiedevo cosa avesse fatto? e cosa centravo io o mio padre?, alla fine decisi di entrare e vidi tutti gli occhi puntati su di me, soprattutto lui, rivederlo mi faceva sempre quello strano effetto.
«Che ci fai qui?» chiede mia sorella e non sembrava felice di vedermi.
«L'ho invitata io...»parlò Darren prima che potessi farlo io.
«Ora che ci siamo tutti posso continuare da dove ero rimasto, ahh già, ero al punto di dire che...quando ho catturato vostro padre volevo solo dargli una bella lezione per quello che aveva fatto ma torturandolo non avrei mai pensato che dietro a tutto ci fossi proprio tu...Alison» aggiunse facendomi andare in confusione
«Dove vorresti arrivare con questo?» chiedo cercando risposte perché davvero non ci stavo capendo nulla, Alison non preferiva parola e sembrava al quanto turbata o forse seccata.
«Quello che mio padre sta dicendo è che è stata proprio tua sorella ha rovinarti la vita minacciando tuo padre affinché lui abusasse di te...ora è chiaro?» parlò Blake appoggiato al muro con le braccia conserte come ad essersi stufato, guardai Alison in cerca di risposte, ma non arrivò nulla da parte sua.
«Alison di che cosa sta parlando? Perfavore dimmi che quello che sta dicendo non è vero.» andai verso di lei disorientata.
«Parlaaaaa...» la tenevo per il braccio e in quell'istante le lacrime hanno preso il sopravvento, sentivo il mio cuore andare in mille pezzi.
«Toglimi subito quelle luride mani di dosso...insignificante puttana» disse lei irritata e liberandosi dalla mia presa, rimasi scossa da come mi aveva chiamato che in quel momento capì che era tutto vero, mi sentì distrutta e tradita dall'unica persona che pensavo mi volesse davvero bene.
«Dio mio quindi è vero...» dissi piangendo per il dolore che provavo, non mi sentivo bene e non riuscivo a respirare che mi appoggiai sulla sedia.
«E anche se fosse?, beh ora che sapete la verità non c'è più bisogno di fingere (fece un respiro profondo sistemandosi i capelli) ..Dio mio se è stato così semplice manipolarti, talmente eri così stupida e ingenua che manco ti sei mai accorta di nulla, io ti ho sempre odiato e recitare la parte della sorella premurosa e gentile mi faceva vomitare, tu non meritavi le cose che avevi e non sopportavo di vederti felice. Stranamente il destino mi voleva talmente bene che quel giorno vidi cosa fece nostro padre. All'inizio rimasi sconvolta ma poi mi resi conto che potevo sfruttare una cosa così grande a mio vantaggio» disse sorridendo, era come se stesse ricordando quello che aveva fatto e che gli piacesse, ma la cosa peggiore era che non riuscivo a comprendere come poteva una sorella fare una cosa del genere al suo stesso sangue.
Non pensavo potesse essere così spregevole da far sì che mio padre mi facesse quelle cose..solo per cosa?essere migliore di me?, che assurdità, aveva così tanto odio nei miei confronti che se ne aveva l'occasione mi avrebbe sicuramente uccisa.
«Come hai potuto farmi questo?» ero in piena crisi, non riuscivo a smettere di piangere, le lacrime mi bagnavano la guancia, ero devastata, mi aveva fatto crollare il mondo addosso.
«Come ho potuto io? E tu invece?» aggrottò la sopracciglia.
«Cosa avrei fatto?» dissi trovando la situazione del tutto incomprensibile.
«Pensi davvero che non sappia che ti scopi mio marito?» ero al quanto in imbarazzo e basita, addirittura mi sentivo a disagio per il fatto che tutti mi stavano fissando.
«Io..ecco...» non riuscivo manco a formulare una frase.
«Tu cosa? Ora non sai cosa dire? Te lo dico io, sei solo una piccola puttanalla che non sa stare al suo posto, pensavi davvero che non lo avrei scoperto? l'ho capito subito che c'era qualcosa che non quadrava quando ti avevo invitato per la prima volta a casa mia e dal modo in cui guardavi mio marito, ma non dissi nulla perché pensavo che era impossibile che un uomo come lui preferiva una come te, poi tutto venne a galla quel giorno quando vidi Sophia guardare qualcosa nel bagno così quando corse via andai a sbirciare trovando voi due scopare nel mio cazzo di bagno, brutta troia che non sei altro. Non ti è bastato essere la preferita della famiglia ora dovevi entrare nella mia vita e rovinarla scopandoti pure mio marito? per questo non mi pento minimamente di ciò che ho fatto» venne da me e mi tirò uno schiaffo, sentì la guancia andare a fuoco, misi la mano e massaggiai quel punto, ma le lacrime non volevano smettere.
«Hai fatto tutto questo solo per gelosia? Ma io sono tua sorella o per lo meno lo ero, come hai potuto mettermi in questa situazione, come dormivi la notte quando quel maniaco entrava nella mia camera e mi violentava ogni volta che gli andava, come facevi?. Tu mi hai rovinato la vita, ho iniziato a prostituirmi per colpa vostra, e per caso tuo marito era uno dei miei clienti e la cosa è andata avanti, ma sai una cosa? sono felice che tu sappia la verità almeno non vivrò con il senso di colpa nel sapere che ti ho tradito scopando tuo marito» dissi con tutta la rabbia e la frustrazione che avevo. Potevo vedere quanto fosse incazzata ma non mi importava più..fin dall'inizio era il mio nemico numero uno e io stupidamente pensavo che era l'unica che mi proteggeva.
«E devi sapere una cosa, continuerò a scoparmi tuo marito ogni volta che vorrò e tu non potrai farci nulla a riguardo» aggiunsi fregandomi minimamente se le persone presenti avrebbero sentito..volevo provocarla e credo di esserci riuscita.
«Ha del fegato la ragazza» disse Blake ridendo.
«Blake chiudi quella cazzo di bocca....e tu lurida puttan..» mi stava per tirare un altro schiaffo ma venne bloccato da Darren.
«Ora basta..» disse lui lasciando poi la presa.
«Quindi papà si scopa la sorella di mamma, mamma ha fatto tutte quelle cose con il padre per rovinare la vita alla sua unica sorella e ha anche ucciso la prima moglie di papà, madre di Blake e, lo sapevate tutti tranne me?, Dio mio ma in che razza di famiglia mi son trovato?» disse Andrew andando in confusione.
«Pure io ero allo scuro di tutto, beh tranne la parte in cui nostra zia si scopa papa, ma ad ogni modo mamma sei davvero una donna malvagio e senza cuore» disse Sophia schifata.
«Vi posso spiegare» disse avvicinandosi a loro.
«Credo che ne abbiamo sentite abbastanza..ora me ne vado» disse lei andando via e la stessa cosa fece il fratello.
Mise la mano sulla fronte andando avanti e indietro sconvolta per quello che disse sua figlia.
«Te la farò pagare, fosse l'ultima cosa che faccio, schifosa nullità, ti disprezzo e spero che prima o poi bruci all'inferno» disse stringendo i denti dalla rabbia, era spietata con le parole che non riuscivo a dire niente, adesso avevo capito il suo lato peggiore che nascondeva da sempre.
Così guardai per un istante Darren e distinto corsi via perché mi aveva ancora una volta ferito e avevo decisamente paura di lei...pensavo di poterle tener testa ed essere forte ma non c'è l'ho fatta.
«Harper, fermati» senti la sua voce ma non volevo assolutamente vederlo perché se no forse ci sarei cascata di nuovo, ma sentì di scatto una presa sul braccio facendomi girare, mi strinse a se con una presa sicura da non lasciarmi andare, cercai di liberarmi ma era tutto inutile, il mio cuore batteva forte e non riuscivo a controllarlo.
«Guardami» ordinò deciso e mi chiedevo perché ogni cosa che diceva non mi faceva ragionare.
«Ti prego lasciami andare» dissi, ma più che sembrare una persona che non volevo avere niente a che fare con l'uomo difronte a me, sembravo più che altro una donna vogliosa di lui..."Harper ricordati ciò che ti ha fatto"..pensai tra me, ma era anche difficile.
«Non fartelo ripetere» disse e in quell'istante non so come, alzai la testa e lui mi asciugò le lacrime guardandomi con quegli occhi che mi erano mancati da morire e, senza preavviso mi baciò rimanendo scioccata dal suo gesto, così mi lasciai andare subito dato che ne avevo davvero bisogno, poi mi prese in braccio non lasciandomi andare baciandomi con fogo come se gli fossi mancato in qualche modo..dio se era straordinario sentire il suo sapore nettamente forte di sigaro, mi strinse forte i capelli andando ancora più a fondo che gemo sulla sua bocca, poi ci stacchiamo cercando di prendere fiato.
«Perdonami» lo senti dire a pochi centimetri dalle mie labbra, rimasi meravigliato da ciò che disse che pensai di aver sentito male.
«Cosa?» chiedo sorpresa.
«Quel giorno ti potevo uccidere, ero così arrabbiato che non stavo pensando lucidamente ed ero anche così accecato che ti dissi quelle cose, ma in queste settimane passate senza toccarti ne sentirti mi ha fatto andare fuori di testa che non sapevo che fare, potevo benissimo ordinarti di fare ciò che volevo ma non sarebbe stato lo stesso, potevo scoparmi donne diverse ma anche quello non sarebbe stato lo stesso..tu mi appartieni e tutto di te è mio e non ti lascerò andare di nuovo, mettitelo bene in testa» disse quelle ultime frasi in modo da farmi capire che ero sua e di nessun altro facendomi roteare gli occhi, ma forse mi bastava per perdonarlo, però volevo fargliela pagare un pochino.
«Sinceramente non lo so se posso perdonarti» dissi cercando di fare la seria.
Lui allora mi mise giù trascinandomi all'interno della sua macchina e partendo per chi sa dove, in quel momento vidi mia sorella guardarci molto infuriata, ma dopo quello che mi aveva fatto non volevo assolutamente aver niente a che fare con lei.
«Dove mi vuoi portare?»
«Lo vedrai» disse guardandomi per un'attimo per poi concentrarsi alla guida.
✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨
Mi portò in una delle più belle suite che avessi mai visto anche migliore dell'altra volta, con all'interno una piscina e un idromassaggio, era stupendo ogni cosa, ma ciò non toglieva quello che mi aveva fatto.
«Non fate entrare nessuno» disse alle sue guardie chiudendo la porta.
Io intanto mi guardavo ancora in giro finché non senti il suo calore sul mio collo così chiudo distinto gli occhi.
«Bambina...non sai cosa ti farei adesso» disse dandomi piccoli baci sul collo.
«Mmm..fa di me ciò che vuoi»
Mi tolse con calma il vestito che avevo addosso lasciandomi in intimo, ero decisamente eccitata tanto che mi sentivo bagnata, mise la mano all'interno del mio reggiseno stuzzicandomi, e con l'altra mano all'interno delle mie mutandine toccandomi lì, così facendo appoggiai la testa sul suo petto assaporando ogni minima cosa, poi tolse la mano, mi girai verso di lui guardandolo portare il dito alla bocca.
«Sei buonissima.» disse succhiando ancora il dito e dall'immagine che stavo guardando non smettevo di mordermi il labbro inferiore trovandolo dannatamente sexy, poi mi sollevò prendendomi dalla coscia facendo si che mi stringessi a lui, si incamminò verso il letto non togliendo il contato visivo, mi appoggiò sul letto staccandosi da me e prendendo qualcosa dal cassetto.
«Cosa vuoi fare?» chiedo ormai in estasi notando che aveva in mano una corda.
«Fidati di me» disse e fu la cosa che mi fece sciogliere.
Mi tolse il reggiseno passando alle mutandine, si spogliò anche lui rimanendo nudo, era una visuale incredibile, il suo corpo era scolpito in una maniera da farmi andare fuori di testa, i suoi tatuaggi e il suo pene...cazzo se non smettevo di guardare come era ormai duro. Lui mi tirò in su rimanendo in ginocchio sul letto e legandomi la mano destra da un parte del letto e facendo la stessa cosa con la mano sinistra, poi si posizionò difronte a me rimanendo con lo sguardo sul suo cazzo in tiro.
«Bambina ora succhia, fammi vedere cosa sa fare questa magnifica bocca» disse tirandomi un tantino i capelli e toccandomi le labbra, senza esitare iniziai a leccare e bagnandolo un po' per poi prenderlo in bocca, lui mi teneva i capelli per aiutarmi dato che ero legata e man mano che succhiavo sentivo il suo cazzo colpirmi la gola riuscendo a prenderlo del tutto in bocca.
«Cazzo..si...così» disse gemendo dall'eccitazione sentendomi ormai là sotto fradicia.
Volevo tanto toccarlo ma non potevo e ovviamente lui non me lo avrebbe permesso, dopo un po' che succhiavo venne nella mia bocco ingoiando il tutto come piaceva a lui.
«Brava bambina» lui tolse il suo pene dalla mia bocca stendendosi sul letto.
«Mettiti sulla mia faccia, voglio sentire di nuovo il tuo sapore» disse e così senza pensarci due volte feci ciò che mi disse mettendo la mia vagina sulla sua faccia.
Gemo quando sento la sua mano sul bordo della mia vagina
«Sei fradicia per me» disse guardandolo sorridere per l'effetto che mi stava facendo.
Sentì la sua lingua calda leccarmi lì per poi succhiare la clitoride facendomi gemere come non mai e, in più la barba toccava il mio intimo da farmi anche essa perdere, mi inclinai un po' per sentire ancora meglio poi lo senti infilarmi un dito complicando le cose, ero ormai fuori controllo non riuscivo a resistere ma cercavo in tutti i modi di farlo..cazzo se sapeva usare bene la lingua, poi con l'altra mano lo mise sul mio sene strizzando e stuzzicando i capezzoli come piaceva a me .
«Oh mio dio, vengo» gemo di piacere quando sentì dentro di me al posto del dito la sua lingua, si muoveva in modo esperto mi stava mangiando che ormai non aspettai molto a venire, era l'unico che sapeva come farmi arrivare al culmine.
Respiravo a fatica per quanto fossi eccitata poi lui si tolse da sotto prendendo un altro oggetto e senza lasciarmi il tempo di tornare in me, mi piegò allargandomi le gambe e colpendomi sulla vagina e sul culo non facendomi ovviamente male, ero così eccitata per i colpi che mi dava che sinceramente non volevo che finisse.
«Darren..ti prego» chiudo gli occhi assaporando ogni tortura che mi stava dando.
«Bambina..cosa vuoi?» chiede sussurrandomelo in modo sensuale nell'orecchio.
«Poterti...Aahh toccare» dissi balbettando da un altro orgasmo quando lui riuscì a beccarmi nel mio punto giusto con quella frustra. Tenevo strette le corde per la troppa sensazione che stavo provando, mi sentivo bene e non mi faceva pensare a niente poi ad un certo punto sentì il suo pene entrarmi dentro così mi morsi il labbro inferiore per non urlare troppo, ma era impossibile, iniziò a muoversi senza sosta come un animale e mi piaceva un sacco i movimenti che faceva, era incredibile a letto, poi decise finalmente di slegarmi piegandomi con la testa sul cuscino e la schiena inclinata e il culo completamente all'insù in bella vista, mi strinse i capelli scopandomi in quella posizione.
«Quanto mi è mancato sentirti dentro» disse in estasi per me tenendomi dal collo e girandomi di poco la testa baciandomi con passione.
«Per favore, non fermarti» dissi staccandomi da lui, erano immense le cose che provavo che non riuscivo a controllarmi, poi capovolse la situazione trovandomi sopra di lui, mi muovevo con decisione che non smettevo un'attimo di ansimare, lo stavo scopando a modo mio e questa cosa mi piaceva un sacco, la mia fronte era sulla sua e i nostri respiri erano forti, mise le mani sul mio culo palpandolo e schiaffeggiandolo da stimolarmi ancora di più, poi dopo un po' lo spinsi giù facendolo stendere, appoggiai le mani sul suo petto sporgendomi verso di lui, mi muovevo..muovevo così tanto che persi il controllo.
«Darren...» gemo più che mai.
«Bambina godi per me» disse, così lo baciai, ma ero quasi al culmine così andai un po' indietro con la schiena, appoggiando le mani sul letto facendo la posizione della sponda sentendo la penetrazione ancora di più, riuscivo a muovere il bacino mentre lui mi teneva per la vita spingendomi delicatamente e afferrandomi da sotto, il contatto visivo era anche quello che mi uccideva.
«Sto..sto aahhh»
«Vieni..vieni per papino» senza esitare venni in un forte orgasmo stancandomi, così lui prese le redini scopandomi piano affinché anche lui non venne.
Si accasciò accanto a me e misi la mia testa sul suo petto sentendo il suo battito.
«Credo di averti perdonato» dissi alzandomi di poco la testa per guardarlo. Era bellissimo non smettevo di osservarlo, lui di fatti mi mise una sciocca di capelli dietro l'orecchio dandomi un bacio sulla fronte.
«Lo so» disse alzandosi e andando verso il bar così lo raggiunsi guardandolo bere del whisky e dopo aver finito mi prese la mano conducendomi nell'idromassaggio .
L'acqua era così calda che mi sentivo rilassata ma sapevo che la nostra giornata era appena iniziata.

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