Cap 28

225 7 0
                                    

BLAKE.
Ero talmente incazzato che dovevo andarmene e riflettere su cosa fare, lei mi aveva solo raggirato e io stupido ero caduto nella sua trappola...aveva ragione Theo quando mi disse di stare attento, ma io testardo come sono non l'avevo ascoltare.
«Blake dove stai andando?» urlò Ethan, feci finta di nulla uscendo dal locale, avevo bisogno di stare lontano da tutti, così salgo in machine e a tutto gas partì ritornando a casa, avevo decisamente bisogno di bere e di dimenticarmi di lei anche se sarebbe stato difficile, presi una bottiglia di Jack e me la scolai come un pazzo per poi tirarlo contro il muro,la casa sapeva di lei e sta cosa non andava bene. Iniziai a rompere ogni cosa che vedevo, poi entrai nel mio studio, mi misi seduto, e presi dal mio casetto la coca mettendolo sul tavolo, ormai era da molto tempo che non ne facevo uso e sapevo che riprendendo ad usarlo avrebbe rovinato ogni cosa, ma in questo momento ne avevo davvero bisogno, così con la carta di credito suddivido in varie strisce sniffandone una riga, e dopo averlo fatto mi lasciai cadendo all'indietro con la testa per sentire l'effetto. Nel momento in cui ne stavo per fare un'altro senti il campanello, così con fatica andai ad aprire trovandomi davanti la persona che non voleva assolutamente vedere.
«Che cosa vuoi?» chiedo seccato.
«Volevo passare e vedere come stavi» disse lei sorridendo, entrò in casa mia guardandosi intorno notando il disastro che avevo combinato,ma non disse nulla, anzi senza neanche darmi il tempo di rispondere mi saltò addosso baciandomi, e in quel momento non riuscivo a fermarla perché avevo bisogno di sfogarmi e lei si trovava nel posto giusto al momento giusto.
«Mi sei mancato» disse felice ma francamente non riuscivo a focalizzare su di lei e su ciò che stava dicendo perché ero talmente ubriaco e fatto, che non vedevo niente se non la mia Amelia.
✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨
Il giorno seguente mi svegliai con un gran mal di testa e con la sbornia che non passava, così entrai in bagno vomitando ogni cosa sentendomi un disastro, mi guardai notando che ero completamente nudo non capendo il perché, ma tolsi quel pensiero dalla testa entrando nella doccia e aprendo l'acqua fredda, poi dopo aver finito, mi lavai i denti uscendo dal bagno cercando di sbrigarmi dato che dovevo recarmi alla base per il piano che io e mio padre avevamo messo in atto. Mi vesto elegante mettendo il mio Rolex al polso,mi spruzzo un po' di profumo per poi uscire dalla mia camera, man mano che mi avvicinavo al piano terra sentivo un profumino come se qualcuno stesse cucinando e la casa era decisamente pulita, così tirai fuori la mia pistola muovendomi con cautela finché non puntai l'arma alla persona in questione spaventandola e capendo che era Olivia.
«Blake mi hai spaventato..puoi mettere via quella pistola?» disse lei portando i piatti a tavola e guardandola con indosso una mia camicia.
«Che ci fai in casa mia? E perché indossi la mia roba?» chiedo non ricordando di averla invitata.
«Non ricordi?»
«Ricordarmi di cosa?» chiedo perplesso.
«Mi hai chiamato dicendomi che mi volevi vedere quindi sono venuta da te» disse sorridendo.
«Se questo è uno scherzo non è divertente, Io non ricordo di averti chiamato» non aveva senso ciò che stava dicendo.
«Beh se non mi credi guarda sul tuo telefono vedrai che è vero, poi dormire insieme è stato magico non facevi altro che nominare il mio nome» disse chiudendo gli occhi come se stesse rivivendo quel momento. Presi il telefono e vidi che era vero ma com'era possibile? il problema più grave era che non ricordavo di essere andata a letto con lei ne di averla chiamata, però in questo momento non avevo tempo per discutere con una persona del genere.
«Ora vieni a fare colazione»
Non riuscivo a tollerarla specialmente per il fatto che facesse finta che tra noi ci fosse qualcosa.
«Chiudi quella cazzo di bocca, in questo momento non voglio sentire la tua voce,mi fai venire il mal di testa più di quanto non ce l'abbia adesso. E mettitelo bene in testa che quello che è successo tra noi o se è mai successo non vuol dire nulla perché tu per me sei stato solo un inutile puttanella che non facevo altro che comandare a mio piacimento» dissi avvicinandomi talmente tanto a lei da volerla uccidere.
«Blake non ti credo»
«Pensala come vuoi, ora è meglio che vada e quando torno non ti voglio vedere in casa mia, spero che sia stato abbastanza chiaro» dissi facendole capire quello che le poteva succedere se la trovavo qua al mio ritorno, mi allontanai da lei andando alla porta e aprendola, ma mi trovai davanti Amelia o meglio Darya.
«Blake..possiamo parlare?» chiede un po' ansiosa.
«Di che cosa vorresti parlare? Perché a quanto vedo non abbiamo nulla di cui parlare» dissi freddo.
Lei cercava di avvicinarsi a me, ma io feci un passo indietro.
«Lo so, so che quello ho fatto è sbaglia ma..»
«Ma cosa? hai approfittato di me per aver le informazioni che cercavi...brava! sono contento per te, ora se non ti dispiace ho degli affari da concludere» dissi inespressivo cercando di andare via ma venni fermato da lei.
«Non mi devi toccare» le urlai contro spaventandola.
Ero davvero deluso e furioso che
non riuscivo a mettermelo in testa che questa ragazzina mi avesse fatto una cosa del genere, quando stavo con lei nonostante cercasi di allontanarla dalla mia vita mi faceva sentire al sicuro da tutto, provavo per lei un cosa che non avevo mai provato per nessuno e scoprire che tutto questo era solo una menzogna e una finzione mi a davvero fatto sentire di merda.
«Perdonami....è vero all'inizio ti odiavo e volevo talmente vendicarmi che davo le informazioni a mio zio ma in questi mesi passati con te mi ha fatto realizzare che stavo provando per te un sentimento che non capivo e che non avevo mai provato per nessun uomo, e di fatti mi sono resa conto che non potevo andare avanti con quella storia, per questo mi dispiace che non te l'ho detto prima» disse in lacrime,da una parte avrei tanto voluto andare da lei e abbracciarla e baciarla, ma il mio ego era piu forte e non riuscivo a perdonarla.
«Ormai è troppo tar..» cercai di dire ma la voce di Olivia mi sovrappose.
«Amore» disse lei uscendo dalla porta, "come cazzo mi aveva chiamato?", avrei tanto voluto prenderla a pugni per ciò che aveva detto ma non avevo tempo da perdere com lei dato che i miei occhi erano puntati sulla donna che avevo di fronte che non faceva altro che guardare me, per poi portare il suo sguardo verso Olivia con una faccia indecifrabile.
«Wow mi hai dimenticato subito a quanto vedo... e scusami e se vi ho disturbati ero solo venuta da dirti questo e a comunicarti che tornavo da mio zio per scoprire di più» disse lei andando via di corsa.
Sospirai lasciando Olivia lì ,andando via e recandomi alla base trovando mio padre e tutta la squadra ad attendermi, parliamo per tutto il tempo di come avremo incastrato quei bastardi dei russi e di come avremo poi eliminato i bulgari dopo averci dato le armi.
«Lascio questa missione a mio figlio...ora Blake ci dirà cosa fare» disse mio padre spostandosi in parte da potermi dare spazio, e questo era il mio momento per far capire a tutti che potevo diventare il capo e superare il maestro.
«Bene ora al piano...Andrew tu dovrai solo stare sul tetto e dirci quando arrivano, poi per il resto ci penseranno Dave e Steven. Darren, Benjamin, Paul, Ethan, Theo, Luke voi sarete all'interno con me per accogliere gli ospiti..Shark tu dovrai manomettere le loro macchine così non potranno scappare e dovrai chiudere tutti gli ingressi del magazzino...avete capito tutti cosa dovete fare?» chiedo deciso e autoritario.
«Si capo» dissero tutti in coro.
Dopo aver messo in chiaro le cose, tutti loro andarono via a prepararsi.
«Papà aspetta»
«Che c'è figliolo»
«Che ne sarà di Darya?» chiedo
«Non lo so ancora, ma ho fatto in modo che Willam la portasse e la sorvegliasse quindi non ti devi preoccupare. Poi lei è ingamba» disse lui andando via, ma non so come avevo un brutto presentimento.

HOW TO LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora