Cap 18

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Per chi non si ricordassi di Olivia, lei è una delle domestica presente in una delle ville di Darren e amica di Harper.😉

OLIVIA.
Oggi non ero del umore giusto perché stavo pensando troppo a Blake, la mia mente era focalizzata su di lui, ormai non lo sentivo da alcune settimane dall'ultima volta che mi fece sua nel suo locale, quel giorno ero andata via con quel ragazzo solo per farlo ingelosire e dal nulla apparve lui spaventandolo e facendo si che se la dasse a gamba. Quando l'ho visto è vero non dovevo lasciarmi trasportare dalle emozioni e così facendo mi sono fatta di nuovo ingannare dalle sue belle parole e da quei dannati occhi che mi facevano impazzire, mi portò in una delle stanze e mi fece sua ancora, poi quando finì se ne andò senza neanche rivolgermi la parola facendomi sentire ancora una volta usata e stupida.
«Olivia vai nella dependance a chiamare mio figlio, ho saputo che ha trascorso la notte lì» disse il Signor Darren.
«Va bene Signor Johnson» dissi uscendo dalla sala da pranzo.
Così feci ciò che mi aveva chiesto uscendo dalla villa e andando sul retro della casa a chiamarlo, quando entrai vidi bottiglie consumati per terra, sigarette, bicchieri, era come se c'erano altre persone presenti così andai nella camera e bussai alla porta ma niente, così decisi di entrare rimanendo sconcertata da ciò che i miei occhi stavano guardando, mi venne da piangere perché mi sentivo una scema ogni volta a cadere ai suoi piedi come una povera fallita innamorata, nonostante sapevo benissimo che non ero l'unica donna con cui andava a letto ma faceva comunque male..dio perché proprio a me? E perché dovevo proprio innamorarmi di una persona del genere.
Era a letto con due ragazze e in quel momento volevo solo prenderlo a schiaffi e ucciderlo ma sapevo in cosa andavo incontro quando mi scopò per la prima volta, presi un bel respiro profondo cacciando via le lacrime e cercando di svegliarlo.
«Blake...Blake svegliati» dissi ma niente sembrava non volersi svegliare, andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua e ritornai da lui versandoglielo addosso.
«Ma che cazzo...» disse svegliandosi di colpo.
«Olivia ma sei impazzita?» chiede urlandomi contro, ma in quel momento non me ne poteva fregar di meno. Avevo una rabbia incredibile che tenevo dentro di me, ma decisi di trattenerlo per non esplodere, lui mi faceva sentire come se non valessi nulla, ma ogni volta che mi toccava mi faceva sentire protetta ma quando finiva tutto sembrava un'altra persona, lo odiavo per le cose che mi stava facendo provare, le emozioni e l'amore che provavo per lui..lo odiavo.
«Tuo padre ti vuole» dissi solo andando via, ero distrutta e vederlo lì con quelle ragazze mi fece capire che di me non gliene mai importato, e pensare che gli avevo dato la cosa più preziosa che avevo.
«Signore arriverà tra qualche minuto da lei» dissi vedendolo farmi un cenno di andare via.
Mi recai in biblioteca con la scusa di pulire e mi sfogai in un pianto silenzioso soffocandolo per non farmi sentire, avevo il cuore a pezzi.
«Hei Olivia che hai?» chiede Harper, così mi asciugai in fretta le lacrime sperando non se ne sia accorta.
Lei era la ragazza più dolce che si potesse trovare, e con lei avevo un legame così forte che eravamo diventate migliore amiche, anche se in questi giorni era strana ma mi diceva sempre che stava bene e di non preoccuparmi.
«Stai tranquilla sto bene» dissi cercando di convincerla.
Mi guardò in un modo capendo che non mi avrebbe creduta e sinceramente neppure io mi sarei creduta se fossi stata in lei.
«Smettila..si tratta di Blake?»  chiede mettendosi per terra accanto a me. Da quando lei e il signor Johnson si frequentavano era cambiata, aveva una luce che le brillava gli occhi e anch'io avrei tanto voluto averlo, la vedevo felice e serena e se lo meritava dopo tutto quello che aveva passato, anche se avevo notato che c'era qualcosa che non quadrava.
«È così ovvio?» chiedo appoggiando la testa sulla sua spalla.
«Si e molto, ma non ti preoccupare ci sono io qua con te» disse accarezzandomi i capelli.
«Lo so» dissi sospirando.
Restiamo in silenzio per un bel po' poi alzai la testa per guardarla meglio e in quell'istante mi accorsi di una cosa.
«Harper che ti è successo?» chiedo cercando di toccare il suo colla ma lei si spostò coprendosi subito.
«Non è niente...ora devo andare» disse alzandosi e andando via di corsa. Rimasi un attimo perplessa non capendo cosa le stesse succedendo ma sicuramente le avrei parlato più tardi.
✨✨✨✨✨✨✨✨✨
Mi sentivo in un certo senso di star bene nonostante ero a pezzi, ma cercai di non pensarci e di andare avanti fino alla fine della giornata, ma ad un certo punto mi spaventai quando senti una mano toccarmi il fianco.
«Dio mio...mi hai spaventato» dissi mettendo una mano sul petto.
«Scusami.» disse attaccandomi allo scaffale dei libri, non avevo via di scampo perché ormai eravamo troppo vicini che potevo sentire il suo irresistibile profumo da uomo, mi stava fottendo la testa era come se quando era vicino a me non riuscivo a farne a meno, guardare in quei occhi così azzurri mi perdevo in lui, ero attratta da lui che quando si stava avvicinando alle mie labbra non lo fermai, mi sono fatto trasportare dalle emozioni e dal cuore che mi batteva all'impazzata che mi lasciai baciare in modo rude sentendo la sua lingua entrarmi in bocca e le sue mani percorrermi lungo la coscia per finire all'interno della mia gonna, gemo a quel contatto dei suoi anelli sentendolo poi spostarmi la mutandine da una parte.
«Ti dovrei punire per avermi tirato l'acqua addosso» disse sussurrandomelo nelle l'orecchio facendomi eccitare ancora di più, lo sentì toccarmi la clitoride che ansimai, ma poi quando sentì il suo dito andare verso la mia vagina mi venne in mente ciò che aveva fatto.
«No, basta» dissi staccandolo da me.
«Non vuoi che ti faccia sentire mia?» chiede cercando di darmi un altro bacio ma non gliel'ho permesso.
«Questa volta non mi farò usare da te, e sai una cosa vederti per l'ennesima volta con altre donne mi fa capire quanto io sia stata ingenua a farmi manipolare da te, e sinceramente mi pento...mi pento di essere andata a letto con te, mi pento di aver ascoltato le tue ridicole parole ogni volta che mi scopavi, mi pento di averti detto che ti amavo e soprattutto mi pento di averti dato la mia verginità..per te non sono altro che un'altra delle tue puttane con cui andare a letto ma da oggi non mi farò più prendere in giro da te, mi sono stancata di essere presa per il culo da un uomo come te..anzi da un ragazzino che manco sa cosa vuole nella sua vita. Ora se non le dispiace avrei tante altre cose da fare..con permesso» dissi lasciandomi andare in uno sfogo che da anni avevo in gola. Vederlo lì impalato senza dire niente mi faceva stare bene così me ne andai senza neanche voltarmi, per la prima volta ero riuscita a dirgli cosa pensavo e provavo senza aver paura di come avrebbe reagito, mi sentivo felice di aver troncato le cose tra di noi anche se forse non c'era mai stato un "noi", ero rilassata e sollevata anche se mi faceva male ma ero comunque orgogliosa di me.

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