Buio. Solo buio. Apro gli occhi. E' sera. Mi trovo nelle strade di New York con indosso il mio costume. Le strade affollate come di abitudine, non sembrano le stesse.
L'aria di città non è la stessa della mia New York.
Nessuno sembra essersi accorto di me.
Chiudo gli occhi e mi ritrovo sul tetto del Midtown High School.
Mi guardo intorno per cercare di capire qualcosa, ma nulla.
Sento solo la necessità di aiutare qualcuno, ma non so chi di preciso.
A circa un metro da me si creano delle leggere scintille in aria.
Scompaiono e dopo un paio di secondi si creano scintille molto più grandi.
Ad un tratto si apre una specie di portale.
Cosa sta succedendo?Ad un tratto apro gli occhi e sento la sveglia suonare, odiosa come sempre.
La spengo e mi metto a fissare il soffitto.
Cos'era quel sogno?
Non ne ho mai fatto uno del genere.
Sembrava...reale.
Decido non farci più caso e prendo il cellulare.
Ci sono molte notifiche tra instagram,tik tok,whatsApp e mail.
Spengo il telefono, mi alzo tutta assonnata e scendo in cucina a fare colazione.
Trovo il tavolo pieno di biscotti, una torta di mele al centro già tagliata in fette, un succo all'arancia, una bottiglia di latte, tre piatti bianchi opachi in ceramica e una ciotola rossa e bianca.
Zio Stan stava già mangiando una fetta di torta mentre sfogliava il suo giornale del Daily Bugle, mentre la zia Adelaide stava riempiendo la mia ciotola di latte.
Scendo l'ultimo scalino e subito mia zia mi accoglie a tavola con il suo solito buongiorno.
Mi siedo al mio solito posto tra i miei zii e, dopo aver preso una fetta di torta alle mele, incomincio a mangiare.
-Pronta per oggi tesoro?- mi domanda mia zia.
-Si, voi verrete vero?
-Ci piacerebbe molto...ma seguiremo tutto dalla tv.
-Zio, ci sei?
E' talmente tanto concentrato a leggere quel giornale che neanche ha aperto bocca.
Appena lo chiamo, scuote leggermente la testa e alza lo sguardo verso di me.
-Buongiorno tesoro, ma ero concentrato a leggere le notizie su oggi. Dicono che ci saranno molte guardie e poliziotti oggi alla parata.
-New York non è più al sicuro come una volta- dice la nonna mentre asciuga uno dei piatti appena lavati.
-Beh, con Spidergirl non proprio- dice mio nonno ad un tratto.
Alzo subito lo sguardo verso di lui. Abbasso lo sguardo e sorrido.
-Si caro, però come puoi pensare che Spidergirl possa arrivare sempre al momento giusto.
La pensavano bene su di me, anzi, su Spidergirl. Se sanno che sono io non so come reagirebbero. E preferisco non saperlo.
Guardo l'orario e vedo che ho poco tempo per prepararmi.
Abbandono i miei zii in cucina e corro in camera a prepararmi.
Lego i capelli in una treccia e poi passo a scegliere l'outfit.
Opto per una gonna a pieghe rossa con sopra una maglietta nera e, per concludere, le mie amate converse nere.
Mentre chiudo l'armadio guardo il mio costume da eroina.
Devo metterlo sotto?
Insomma tutto può succedere oggi.
Forse no...o forse sì.
Lo indosso, per sicurezza.
Applico il mio solito make up: correttore sulle occhiaie, cipria,blush,illuminante, sopracciglia, eye liner, mascara e rossetto rosso sfumato.
Prendo la borsa e mi dirigo al solito bar in cui io e Peter andiamo a fare colazione quando non andiamo a scuola.
Esco di casa e dopo quindici minuti io e Peter stiamo mangiando i nostri cornetti, partendo a parlare di argomenti seri ad argomenti stupidi.
-Oggi sarà una giornata bellissima- dice ad un tratto.
-Perchè?
-Non lo so.
-Senza motivo?
-Forse.
C'è qualcosa che mi puzza.
Comunque io penso l'esatto contrario. Oggi sarà una giornata pericolosa.
Finiti di nostri cornetti, paghiamo e ci avviamo alla fermata del bus per andare a Times Square.C'è tantissima gente, tra cui molti stranieri. Le strade sono state bloccate dalle transenne. La zona è piena di vari stendardi, camioncini di caramelle, sandwich e hot dog e musica varia. Il cielo è pieno di palloncini grandi colorati di varie forme e personaggi.
-Ehi signorina- mi chiama Peter.
Mi giro e mi scatta una foto.
-Peter no, daii. Fammi vedere almeno come sono uscita.
Mi avvicino a lui e mi mostra la foto. Non era male. Peter è molto bravo a fare foto.
Subito noto quanto i nostri visi sono vicini.
Mi sento subito avvampare il viso. Peter mi guarda e, notando la mia situazione, si allontana leggermente e mi sorride.
-Pensa a fotografare la zona invece di fotografare me.
-Impossibile non fotografare le belle ragazze.
-Oh! Smettila P!
-Che c'è? E' la verità.
Sorrido a quello che aveva appena detto.
E se prova qualcosa per me?
Nono, scherzo. Tra migliori amici si dicono queste cose no?
Scaccio via questi pensieri e osservo sul balcone di uno dei grandi palazzi della zona alcuni dei rappresentanti militari accompagnati da alcune guardie e Harry...con Elisabeth.
-Cosa è successo tra quei due?- dico al mio migliore amico indicandoli con lo sguardo.
-Secondo me sono ufficialmente una coppia.
-Si,anche secondo me e non ce la dicono giusta.
Peter annuisce e scatta una foto in quella direzione.
-Manchiamo solo noi- dico quasi in un sussurro.
-Cosa?
-No, niente.
Mi guarda misterioso per qualche secondo avvicinandosi pian piano al mio viso.
Cosa fa?
Aiuto.
Ad un tratto in lontananza si vede una piccola figura verde volante farsi sempre più vicina.
Il Green Goblin.
-Peter fa andare via tutti- ordino- vado a cambiarmi.
-Hai il costume?
-Si.
-Ophelia... sta attenta.
Lo abbraccio e mi allontano.
Indosso la maschera e, non appena volto l'angolo, Il Goblin aveva appena lanciato una delle sue bombe sul palazzo.
Immediatamente una parte del palazzo esplode e molti pezzi iniziano a crollare.
Tutti cominciano a scappare impauriti.
Corro verso quella creatura e nel frattempo lancia un'altra bomba dove ci sono i rappresentanti militari.
I loro corpi spariscono.
Lancio una ragnatela in direzione del goblin cercando di colpire la mano con dentro un'altra bomba.
Il Goblin mi guarda e si libera della ragnatela.
-Spidergirl! Finalmente ci incontriamo.
-Cosa vuoi?
Il Goblin comincia a ridere con una risata roca e grossa.
Lancia una bomba verso di me,ma subito corro nella direzione opposta.
La creatura continua a ridere.
Ne approfitto per avvicinarmi all'aliante e provare a staccare i fili.
Il Goblin posiziona il suo sguardo su di me, ma cade insieme all'aliante.
Mi allontano un pò e subito intervengono i poliziotti.
-Ehi tu! Mani in alto!
Alza le mani.
-Va bene! Mi arrendo!
Un poliziotto si avvicina ma riceve un pugno in piena faccia.
Subito intervengo e grido di non sparare.
Inizia un duello tra me e il Green Goblin, pieno di colpi, ferite e un pò di sangue, ma ottengo la meglio.
Il Goblin sembrava essere intatto per via della sua armatura dura e resistenze verde lucido misto ad un opaco.
Ritorna verso il suo aliante e incomincia a volare nei cieli azzurri sfumati all'arancione di New York.
-CI RIVEDREMO SPIDERGIRL!
Lo spero, perchè questo è stato solo l'inizio.
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Spidergirl
FantasyCiao a tutti, sono Ophelia Grey. Questa è la mia storia, di come una semplice diciottenne del Queens è diventata un qualcosa di sovraumano, che la gente chiama supereroe, che prova a dare speranza, anche quando tutto sembra perso. (In revisione)