Capitolo 8

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Oggi è il grande giorno.
Il giorno più atteso da ogni studente.
Il giorno del diploma.
Appena svegliata, mi sono alzata molto tranquillamente, ho fatto colazione, mi sono preparata e ora sono in macchina con i miei zii per raggiungere il Midtown High School per l'ultima volta.
Pensavo di non farcela, ma invece, eccomi qui con la tunica blu, il tocco in testa e tra qualche ora anche con il diploma in mano.
Non so perchè ma sto cominciando ad avere ansia.
Guardo la strada piena di persone muoversi velocemente dal finestrino leggermente sporco.
Oggi finalmente si chiude un capitolo e se ne apre un altro.

Dopo circa venti minuti siamo finalmente arrivati.
Il cortile che è stato allestito con decorazioni e sedie oro e blu per l'occasione, è pieno di studenti con le proprie famiglie.
Cerco Peter con lo sguardo, con scarsi tentativi, ma riesco a vedere Elisabeth.
Negli ultimi giorni non ci siamo sentite molto, sicuro per la relazione con Harry.
Ormai è evidente che quei due stanno insieme.
-Eli!
-Ophelia!
-Scusami se ti ho trascurata in questi giorni ma...
-Eri occupata con il tuo ragazzo - la precedo.
Mi guarda sorpresa.
-Tranquilla.
-Scusami Ophelia, ma stavo aspettando il momento giusto per dirtelo... non sapevo come.
La abbraccio.
Sono felice per lei.
Ha trovato qualcuno che la ama e la accetta così com'è, oltre me.
-Ehi ragazze!- ci salutano Harry e Peter.
-Ehi!
Certo che Peter oggi è davvero bello, più del solito.
-Ci andiamo a sedere?
Ci sediamo tutti e quattro nella terza fila avanti.
-Finalmente ci siamo!- esclama Harry appena il preside Willow incomincia a parlare.
-Cari genitori, studenti e studentesse. Un altro percorso si è concluso e oggi, eccoci qui per la consegna dei diplomi.
Ora ci chiameranno uno ad uno per la consegna dei tanto attesi diplomi.

-Ophelia Grey!
Mi alzo e cammino verso il preside Willow e i professori a prendere finalmente quel benedetto diploma.
Stringo la mano e lo prendo.
Prima di tornare a posto il fotografo del Midtown High School mi scatta una foto.
Torno a sedermi e mi giro in cerca dei miei zii, ma tra tutte quelle persone è impossibile trovarli.

-Johnson Elizabeth!

-Osborn Harry!

-Parker Peter!

Dopo circa un'ora, la consegna dei diplomi finalmente finisce e non appena ci alziamo, ci abbracciamo tutti e quattro.
Siamo tutti felici e fieri di noi stessi.
-Ragazzi una foto - ci dice mia zia con in mano la macchinetta fotografica.
Ci mettiamo in posa e facciamo la foto.
-Sono fiera di tutti voi ragazzi - ci sorride zia May.
-Harry! Figliolo, congratulazioni!
-Grazie papà.
Harry rimane un po' incerto.
Non é da lui fare complimenti.
-Oggi tutti a casa nostra a festeggiare - ci invita zia May.
-Scusate io non posso - dice Elisabeth.
Harry si gira verso di lei e la guarda confuso.
-Ho già una cena in famiglia. Grazie per l'invito. Ci vediamo ragazzi - ci saluta e si allontana dal gruppo.
-Ophelia tu ci sei vero?- mi domanda Peter.
-Certo.
Rimaniamo a guardarci per un po', fino a quando Harry ci fa tornare alla realtà.

Prima di andare a casa di Peter e di sua zia, sto andando in pasticceria a prendere una torta, mi sembra male andare senza nulla.
Mentre giro la ventunesima, noto un incendio in un palazzo.
Ci sono i pompieri e gli abitati di quel palazzo.
Mi avvicino per vedere meglio, ma subito si sente uno scoppio tra il penultimo e l'ultimo piano. Si sentono delle urla.
-C'è un bambino dentro! - grida una signora.
Immediatamente esco il costume e con le ragnatele entro nel punto da dove vengono le urla.
Respiro a malapena.
Il fuoco è dappertutto e ha bruciato tutti i mobili.
Si sente di nuovo un grido molto più vicino a me.
A sentirlo meglio non sembra di un bambino.
Mi dirigo verso quel grido e vedo una sagoma incappucciata.
Mi avvicino lentamente ma ad un tratto spunta da sotto quella coperta il Green Goblin.
Istintivamente faccio dei passi indietro.
-Spidergirl! Ci rincontriamo!
-Cosa vuoi?
-Io e te potremmo fare grandi cose insieme. Sai perfettamente che sei un essere soprannaturale, come me.
-Mai. Io, a differenza tua, non uccido le persone.
-Sai che se rifiuterai sarai il mio bersaglio fino alla fine.
Il Goblin inizia a ridere e subito lancio una ragnatela per colpirlo in faccia, ma la schiva.
Prende un paio di bombe in mano e, prima di lanciarle, si aprono con due lame su ognuna.
Grazie ai miei sensi ragneschi riesco a schivarle ma mentre mi giro per andare via, una mi sfiora e mi procura una ferita tra il polso e il gomito.
Cerco di ignorare il dolore e volo via.
-PENSACI SPIDERGIRL!

Sono quasi arrivata a casa di Peter, e sono in ritardo.
Indosso un vestito semplice rosso di velluto corto fin sopra il ginocchio, in modo da coprire la ferita sul braccio.
Entro nel piccolo giardinetto, salgo i cinque scalini e suono al campanello.
-VADO IO! - si sente Peter urlare.
Appena apre la porta e mi vede mi abbraccia.
-Ophelia! Pensavo che fossi morta!
-Beh, quasi - rispondo ironicamente anche se è la verità.
-Oh Ophelia!- mi accoglie zia May in un caloroso abbraccio. E lo stesso fa Harry.
Appena ci dirigiamo in cucina noto che è tutto pronto e stavano aspettando solo me.
-Harry tuo padre?- domanda Peter.
Dovrebbe essere qui a momenti.
E dopo neanche un minuto eccolo qui.
-Buongiorno a tutti, scusate il ritardo, ma ho avuto un piccolo imprevisto.
Si siede vicino ad Harry e dopo le preghiere prima di mangiare di zia May, cominciamo a mangiare.
Parliamo di varie cose, tra cui i nostri progetti futuri, visto che ora abbiamo finito definitivamente il Midtown High School.
-Ophelia, tesoro, cosa hai fatto al braccio? - mi chiede May ad un tratto guardandolo.
Noto che la parte sul braccio coperta dal tessuto di velluto è diventata più scura.
Mi alza la manica e tutti vedono la mia ferita quasi profonda.
-Oddio Ophelia!- esclama Peter.
-Sto bene, è stato solo un piccolo incidente.
Noto che Norman Osborn guarda intensamente la ferita e senza distogliere lo sguardo mi domanda - Come te la sei procurata?
Lo guardo un pò stranita, visto che la guardava in modo quasi ossessivo e aveva un tono di voce un po ' strano.
-Sono caduta per strada -  rispondo.
Alza lo sguardo dalla ferita e si alza di scatto.
Sembra che si sia impanicato.
-Scusate, mi sono ricordato che devo fare una cosa. Zia May grazie per il pranzo, ma ora devo andare.
Neanche il tempo che qualcuno di noi potesse aprire bocca che già è scomparso dalla cucina.
-Ehi papà!- lo rincorre Harry.
E' un pò strana questa situazione... o forse è solo una mia impressione.

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