Capitolo 25

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Il sole dei primi giorni di aprile si riconosce subito.
Anche se ci sono dieci gradi, basta un secondo sotto i suoi raggi per scaldarti.
Le piogge sono sempre meno frequenti.
I prati nei quartieri sono sempre più vivi e colorati dalle piante e dai fiori che, per tutto questo tempo, sono stati inesistenti.
Central Park sembra essere un altro posto.
Gli alberi fioriti, con il muschio sui tronchi, lo colorano come in uno di quei dipinti che compreresti subito, che ti attrae anche se lo guardi di sfuggita.
Teli di cotone, di mille colori con sopra tante pietanze dolci e salate, riempiono i vari spazi verdi.
Gruppi di amici, famiglie e coppie di fidanzati passeggiano nel parco.
Ovviamente non mancano quelli che ne approfittano per fare attività fisica all'aperto, in mezzo alla natura.
I fiorai, finalmente, hanno messo in mostra quei fiori colorati che, oltre ad attirare le persone, attirano anche un sacco di insetti.
Finalmente, dopo tanto tempo, ritorno ad indossare quei maglioncini leggeri, con sopra un giubbino caldo ovviamente.
Fa sempre freddo.
Con la cioccolata calda in mano, sto andando all' Mit.
Si, non ho ancora abbandonato la cioccolata calda.
Elisabeth mi ha detto che era già lì insieme a Daniel.
Peter oggi non viene, ha detto che non sta molto bene.
Dice di avere una forte influenza e non riesce ad alzarsi dal letto.
Sinceramente non so se credergli visto che fino all'altro giorno era in piena forma.
Della lucertola si sono sentiti vari attacchi.
La polizia non è riuscita a fermarla sempre.
Ai notiziari si parla ogni giorno della vicina caduta delle Oscorp Industries.
Tutti i collaboratori si dividono in due parti: da una parte ci sono quelli che stanno sciogliendo i rapporti, per evitare problemi vari.
Dall'altra parte ci sono quelli che stanno facendo di tutto per non far accadere ciò, ma sembra impossibile.
Questo è quello che viene detto ai notiziari.
Ovviamente non mancano le ipotesi su dove sia Harry Osborn, l'ereditario di questa grande azienda.
Sono appena arrivata a destinazione.
Subito noto parte della struttura distrutta.
Cosa cavolo è successo?
Cerco tra la folla di studenti la chioma bionda della mia migliore amica.
E' vicino l'entrata.
Non è una cosa da lei aspettare lì.
Mentre la raggiungo, molti ragazzi si avvicinano in fretta verso l'enorme porta del College.
Non ho un buon presentimento.
-Ragazzi non potete entrare!
Riconosco subito la voce allarmata della signora White, la donna che lavora in segreteria.
-Che succede?- domando subito a Elizabeth.
-Non possiamo entrare. A quanto pare oggi le lezioni sono state annullate- mi spiega in maniera distratta.
-Buongiorno anche a te, eh!- mi saluta Daniel.
Ricambio con un cenno.
-Perchè?- chiede una ragazza dietro di me.
-C'è stato un attacco questa mattina, prima del nostro arrivo.
Sentiamo subito il suono della sirena dei pompieri e della polizia farsi sempre più vicina.
-Ragazzi spostatevi da lì!- ci ordina il capitano Stacy dietro di noi.
-Chissà chi è stato?- domanda Daniel mentre ci allontaniamo dal resto della folla.
-Sicuramente le telecamere di sicurezza sono rotte- dico io.
Vediamo un gruppo di poliziotti entrare.
Mi avvicino alla porta e vedo velocemente l'interno.
E' tutto ridotto in macerie, come se ci fosse stata un'esplosione.
Subito la porta viene chiusa.
-Dentro è tutto distrutto.
-Chissà come faranno a capire chi è stato?- domanda il corvino.
-Ah boh!- alzo le mani.
-Anche se io avrei un'idea su chi potrebbe essere stato.
-Ophelia no.
-Chi è che mi vuole fuori per aver ucciso il proprio padre?
-E perchè mai avrebbe dovuto distruggere il College?
-Forse per attirare la sua attenzione?- ipotizza Daniel.
-Esatto!
-Non lo sto difendendo, ok? Non fatevi strani pensieri, ma perché proprio l'Mit?
-Questo non lo so.
Rimaniamo qualche minuto in silenzio mentre osserviamo l'esterno.
-Che facciamo?- domanda il ragazzo della mia migliore amica.
-Non lo so. Ophelia?
-Non so. Vorrei andare un pò in giro a controllare.
-Ok, andiamo?
-Intendevo con le vesti di Spidergirl. Ci vediamo più tardi.
Vado in una parte appartata, indosso il costume, e comincio a volare tra le strade di New York.
Non mi abituerò mai alla sensazione di sentire gli occhi di tutte le persone presenti addosso.
Bambini e bambine che urlano il mio nome nella speranza di avere un mio saluto.
Sembra essere tutto tranquillo.
Non ci sono pericoli in giro.
Subito sento il telefono squillare.
Mi fermo sul tetto di un grattacielo, sfilo la maschera fino a metà viso e prendo il cellulare.
-Ophelia! Hanno trovato degli indizi!- sento la voce squillante della mia migliore amica. Allontano leggermente il telefono dall'orecchio.
-Abbassa la voce!- sento Daniel accanto a lei.
-Dove siete?
-Fuori l'Mit.
-Arrivo.
Subito mi sistemo la maschera e mi dirigo di fretta e furia verso l'angolo dove avevo lasciato le mie cose.
Indosso sopra la tuta i miei vestiti normali, stando attenta a non far vedere neanche un minimo pezzo del costume, e raggiungo i miei amici.
-Allora?- domando con un leggero fiatone.
-Dicono di aver trovato tra le macerie impronta di zampe e delle bombe che ricordano molto quelle del Green Goblin.
-Lo sapevo!
Elaboro meglio le parole di Elisabeth.
-Un momento! Ha detto anche delle zampe?
-Si.
-Oh cazzo!
-La lucertola e Harry... insieme?-  ipotizza confusa la mia migliore amica.
-Penso proprio di si. Quando se ne andranno tutti, proverò ad entrare per capire meglio.
-Forse si sono sbagliati?
-Lo spero.
Se un giorno dovrò scontrarmi con queste due creature insieme, non so se ce la farò da sola.

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