Sono passati un bel po' di giorni dal mio compleanno.
Negli ultimi giorni non sono molto presente con la testa.
Mi sveglio per via dei raggi del sole che vengono dalla finestra aperta.
Sono nella camera di Elisabeth.
-Sei sveglia?
Mi giro e trovo Peter accanto a me.
Lo guardo, cercando di metterlo a fuoco e poi annuisco assonnata.
-Ieri sera ti ho trovata sull'Empire State e così ti ho presa e ti ho portata di nuovo qui.
-Infatti non ricordavo di essere qui ieri sera.
Mi guarda con i suoi occhi da cucciolo e mi sorride.
Si sporge verso il mio viso e lascia un bacio sulle labbra.
Che bel buongiorno eh!
Prendo il cellulare e lo accendo.
Sono le sette di mattina.
Ci sono varie notifiche, ma nessuna è quella che speravo di ricevere.
Trovo un messaggio da parte di Eddie."Ti ricordo che oggi abbiamo il turno dalle 8.00 alle 13.00"
Cazzo!
L'avevo dimenticato!
Subito mi alzo di scatto dal letto e scappo verso la porta del bagno.
Prendo uno dei due spazzolini, metto sopra un pò di dentifricio e comincio a lavare i denti.
Mentre mi lavo la faccia, mi accorgo che Peter mi stava guardando confuso da non so quanto.
-Oggi ho il turno di mattina- gli spiego rapidamente.
-Escimi dei vestiti, subito!- gli ordino quasi urlando.
So che sono ancora le sette del mattino, anzi, le sette e venti, e ho ancora un po' di tempo, ma devo per forza arrivare prima di "J.J."
Lego i capelli in uno chignon basso e subito corro a cambiarmi.
Peter ha scelto una felpa oversize lunga fino alle ginocchia rossa e le mie converse nere che indossavo già da ieri mattina.
-Ti amo!
Mi cambio velocemente.
Prendo la borsa e subito corro verso il Daily Bugle.
Sono le otto meno venti, quasi meno un quarto.
Rischio di essere investita quasi tre volte in soli dieci minuti.
Esco il badge dalla borsa, lo passo all'entrata e corro verso il mio ufficio.
Lancio la borsa sulla scrivania e mi butto a peso morto sulla sedia di pelle nera.
Neanche il tempo di respirare che la porta viene aperta da Eddie.
-Mi dispiace romperti di prima mattina anche di persona, ma J.J. ci vuole entrambi nel suo studio.
Annuisco.
Con un po' di fatica mi alzo e, insieme a Eddie, raggiungo la porta dell'ufficio del capo.
Bussiamo e la porta viene subito aperta da J.J in persona.
-Era ora!- dice con il suo solito tono quasi irritante.
-Salve- lo salutiamo Eddie e io.
-Allora, dovete fare un articolo su tutto quello che è successo negli ultimi giorni, in particolare sulla distruzione del tuo amato College, Grey. Deve essere pronto entro la fine della giornata.
Rimaniamo immobili a guardarlo mentre accende uno dei suoi sigari.
Subito alza lo sguardo verso di noi e fa segno con le mani di uscire.
-Io potrei fare la parte dell'Mit, mentre tu potresti fare tutto il resto- propongo io.
-D'accordo. Tra poco ti faccio arrivare un caffè di Starbucks.
-Eddiee! Dobbiamo lavorare, lo sai.
-Ma è stancante! Un po ' di caffè non fa male a nessuno!
-Portami della cioccolata calda, non amo molto il caffè, lo sai- dico mentre apro la porta del mio ufficio.
-Va bene!- lo sento urlare.
Ritorno alla mia postazione da scrittrice e comincio ad abbozzare qualche idea sull'articolo.
Potrei scrivere anche dei miei scontri con Andrew.
Ovviamente non in maniera dettagliata, solo un accenno, e poi continuare con l'intervento della polizia e del capitano Stacy.
Vedo una sagoma dietro la porta trasparente e opaca.
-Eddie entra prima di fare casini!
Subito apre la porta e mi porge la cioccolata calda.
-Certo che scotta più del caffè, eh!- si lamenta mentre scuote la mano dove teneva il mio bicchiere.
-Grazie.
Chiude la porta, prende una sedia e si siede di fronte a me.
-Mi rompo a scrivere da solo. Da quando Emily se n'è andata, non so più con chi parlare.
-Perché non provi con il muro?- gli dico ironica.
-Molto divertente!
Rimaniamo un attimo in silenzio, concentrati a bere i nostri bicchieri di caffè e cioccolata calda.
-Ho saputo della scomparsa della tua migliore amica, mi dispiace- mi dice accennando un sorriso.
Subito abbasso lo sguardo.
-Ci sono novità?- gli domando un po' speranzosa, anche se so che non è così.
-No. Gwen mi ha detto che stanno controllando tutte le telecamere di Manhattan, ma nulla. Appena ci sarà qualcosa di nuovo, ti chiamerò subito.
Fa un sorriso cercando di tirarmi un po' sù di morale.
-Grazie- gli sorrido tristemente.
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Spidergirl
FantasyCiao a tutti, sono Ophelia Grey. Questa è la mia storia, di come una semplice diciottenne del Queens è diventata un qualcosa di sovraumano, che la gente chiama supereroe, che prova a dare speranza, anche quando tutto sembra perso. (In revisione)