Capitolo XVI

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James le offrì un passaggio con la sua macchina e Jade si ritrovò costretta ad accettare. Erano diretti all'ospedale e dentro l'abitacolo aleggiava la tensione che li aveva travolti prima.

Jade stava ragionando su tutto quello che sapeva di quel caso e si ricordò di quando Flynn le aveva detto che Nadia e Malcolm si seguivano sui vari social. Aveva creduto che fosse solo una coincidenza e invece era la risoluzione del caso.

Malcolm aveva una relazione clandestina con una ragazza di sedici anni, che rimane incinta di lui. Nadia non aveva detto nulla a James per quel motivo. Forse era spaventata, forse non voleva mettere nei guai l'uomo. Non lo avrebbe mai saputo.

«Perché credevi che fossi stato io?» ruppe il silenzio James mentre svoltava verso l'ospedale.

«Perché non avrei dovuto? Mi hai inseguito!»

«Solo per poter parlare. Non sono un tipo violento» sbuffò «Avevo il diritto di difendermi, siamo in un paese libero»

«Allora rispondi a questa domanda: come ti sei fatto quelle ferite?» chiese indicandogli la spalle e l'addome.

James la guardò con la coda dell'occhio, ma aveva capito perfettamente a cosa si riferiva «Ho dovuto proteggere Matt»

«Dai bulli?»

«Da mio padre» entrambi si ammutolirono. Jade non si aspettava una confessione del genere e guardando il volto del ragazzo alla guida percepì che neanche lui si aspettava di sentire la sua voce dire quelle parole «Lui non ha mai accettato... non ha mai accettato Matt. Si è rifiutato anche di imparare la lingua dei segni, si infuria ogni volta che gli parla e Matt non gli risponde»

«Mi dispiace tanto, James»

Lui scosse la testa, forse provando a scacciare i ricordi della sua infanzia, sempre in lotta con il padre.

Nella sua mente, Jade depennò il suo nome dalla lista dei sospettati. Non era stata Nadia a ferirlo nel tentativo di difendersi e nessuno mentirebbe su una cosa simile. O almeno non James.

Entrarono dentro l'ospedale e si fiondarono davanti alla camera di Nancy.

Howard era lì di guardia insieme a Stevenson e quando la vide scosse la testa «Non puoi stare qui, Jady» poi il suo sguardo si affilò alla vista di James Donovan dietro di lei.

«Per favore, papà. Sappiamo chi ha ucciso Nadia e fatto questo a Nancy»

«Vai a casa»

«Ti prego, papà. Dammi cinque minuti, mi serve solo il telefono di Nancy»

Howard rivolse uno sguardo arcigno a James, poi sbuffò e scosse la testa «È in centrale, lo stanno già controllando»

«Non sapete dove guardare. Ti prego» lo supplicò guardandolo negli occhi. Era tornata quella bambina con le codine e gli incisivi mancanti che pregava suo padre di darle le attenzioni che meritava.

Howard sembrò accorgersi di quello che succedeva nella mente di sua figlia «Stevenson, io vado in centrale. Tu» disse indicando James «Torna a casa»

«Ma papà-»

«No, Jade. Ha ragione, sarei solo di intralcio»

Con occhi tristi vide il ragazzo andarsene con le mani nelle tasche. Si ritrovò sorpresa a dispiacersi perché non sarebbe stato con lei.

Lei e Howard andarono alla centrale di polizia di Kilburgh e lo sceriffo ordinò di fargli vedere subito cosa c'era dentro il telefono di Nancy.
Jade analizzò ogni ogni foto fino a quando non incappò nella prova definitiva.

Valley Of Secrets || Rudy PankowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora