La gelosia è uno dei sentimenti più potenti. E mischiato alla rabbia spesso diventava letale.
I coniugi Donovan avevano una vita serena, un bar e un figlioletto bello come il sole, socievole e amato da tutti. Si aspettavano che anche il secondo figlio diventasse come il piccolo James e invece le loro aspettative furono tradite.
Matthew era sordomuto e la loro vita doveva adattarsi a questo. Susy e Michael ebbero due reazioni diverse. Infatti, se Susy amava comunque il suo secondogenito, lo stesso non si poteva dire di Michael che invece odiava tutto di Matthew. Si rifiutava di accettare che suo figlio non lo sentisse, non parlasse, che fosse mite e debole.
James invece era estremamente felice di avere qualcuno con cui giocare. Imparare la lingua dei segni era stato un gioco divertente e ancora più divertente era vedere gli adulti che lo guardavano meravigliati ogni volta che comunicava con Matt.
Se lui infatti era il bambino sfortunato di cui erano contenti di non essere i genitori, James era un genio. Amorevole e sensibile, parlava la lingua dei segni ed era un bambino meraviglioso.
Crescendo Matthew aveva sviluppato un attaccamento morboso nei confronti del fratello maggiore, l'unico al mondo a trattarlo da pari e a difenderlo. Quante volte si era preso i pugni di suo padre, quei pugni che erano rivolti solo e soltanto a lui. Il sordo, la disgrazia di quella famiglia.
Quando James portò a casa per la prima volta Nadia, Matthew capì subito che quella ragazza avrebbe portato solo problemi. E così fu.
Li aveva sentiti litigare in camera di James e quando la ragazza se ne fu andata, suo fratello maggiore gli raccontò tutto. Erano l'uno il confidente dell'altro.
«Sei incinta di un altro, Nadia, cosa vuoi da me?»
«Devi aiutarmi»
«Ti sbagli, io non devo fare proprio nulla»
«Certo, tirati indietro. Sai fare solo questo. Per fortuna che non è tuo figlio, lo faresti crescere come quel ritardato di tuo fratello»
James sbatté il palmo della mano sulla scrivania e sussurrò «Vattene via, cazzo, e non farti rivedere mai più»
Quella sera James lo trascinò alla festa di Nancy.
«Così ti farai degli amici» gli aveva detto, ma Matthew ormai aveva perso le speranze.
E come per dargli ragione, una volta rimasto solo venne accerchiato da alcuni ragazzi del terzo anno. Non sentiva quello che dicevano, ma dalle loro espressioni non era nulla di buono.
Iniziarono ad inseguirlo per il bosco e Matthew trovò il capanno abbandonato dei Miller. Ed è lì che vide la sua figura persa nel bosco.
Si guardò intorno e vide un martello appeso al muro. Le arrivò alle spalle e lei si voltò.
La sua bocca era aperta e Matthew poté immaginare che fossero urla di terrore. Ma presto Nadia non si mosse più. La persona che aveva fatto soffrire suo fratello non esisteva più.
Quando Howard finì di raccontare questa storia, era seduto a tavola con Cordelia e Jade rapite dalla sua voce.
«È assurdo che quello scricciolo abbia fatto questo»
«Come ve lo ha raccontato?» chiese Jade.
«James si è offerto di fare da intermediario»
Jade annuì. Era tutto tornato al proprio posto. Nancy era stata dimessa, i colpevoli erano dietro le sbarre, e lei avrebbe potuto dormire finalmente sogni tranquilli. Si sentirono dei colpi alla porta e si alzò per andare ad aprire.
Flynn la guardò con sguardo da cucciolo e le chiese se poteva entrare.
«Perché, cosa devi dirmi?»
«Ti prego, Jade, perdonami. So quello che ti è successo quella sera e mi dispiace, ma ti prego non tagliarmi fuori dalla tua vita»
«Io ti ho già perdonato, Flynn. Sei il mio migliore amico da sempre» la bocca del ragazzo si spaccò in un sorriso «Ma devo ancora riprendermi da quello che mi è successo. Puoi capirlo?»
Flynn annuì, sconsolato «Mi dispiace, sai... per Josh e tutto il resto. Che famiglia orribile»
«Puoi dirlo forte»
«CHE FAMIGLIA ORRIBILE» gridò facendo ridere Jade.
«Ora è meglio che vada. Ci vediamo in giro, allora»
Jade annuì e guardò Flynn andare via dal suo vialetto, diretto per chissà dove.
Vide James uscire da casa sua per andare a buttare la spazzatura come tutte le sere e decise che doveva parlargli. Doveva scusarsi.
«Hey» disse per rompere il ghiaccio. James le fece un cenno con la testa «Ascolta, in tutta questa storia mi sono accorta di non averti mai detto che mi dispiace. Per Nadia e adesso per Matthew»
«È stato un duro colpo» concordò James.
«Volevo solo dirti che se ti serve un'amica, io sono qui»
James le sorrise e lei si sentì sciogliere. Si salutarono con dei timidi sorrisi e Jade tornò dentro casa.
James andò nel suo giardino ed entrò nel capanno degli attrezzi. Si guardò intorno e sospirò. Tutta quella storia era finalmente finita e non vedeva l'ora di andare a dormire per dimenticarsi di tutto questo, per quanto possibile.
Passò una mano sullo spazio dove prima c'era il martello che era stato usato per uccidere Nadia. La polizia era venuta e aveva portato via tutto. Ripensò a quella sera. A quando aveva seguito Nadia dentro il bosco, a quando aveva preso il martello nel capanno dei Miller e all'espressione di Nadia quando l'aveva colpita per la prima volta. Era terrorizzata. Non si aspettava niente del genere da lui.
Quando ebbe finito, tornò nel capanno e vi trovò Matthew spaventato dai bulli.
Non aveva mai sentito il senso di colpa per quello che aveva fatto. Aveva solo un unico rimpianto: non aver pulito bene quel martello.
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Valley Of Secrets || Rudy Pankow
Gizem / GerilimCosa potrebbe succedere in una cittadina di poco più di duemila anime, dove si conoscono tutti? Niente, avrebbe risposto Jade. Almeno fino al ritrovamento di un cadavere. Tra di loro si aggira un assassino e Jade si ritroverà catapultata nei suoi ro...