Capitolo I

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Vivere in una cittadina del Missouri è veramente noioso, così almeno diceva Jade prima degli avvenimenti della settimana appena trascorsa.

Nadia Rosbow era scomparsa nel nulla. Nessun biglietto lasciato per suo padre e nessun oggetto personale portato via. Di sicuro non una fuga volontaria, pensava Jade. La polizia però non aveva seguito il suo stesso ragionamento. Nadia era scappata spesso, era un'adolescente scapestrata che odiava le regole. Allontanamento volontario.

Branco di idioti, si ripeteva nella mente Jade mentre vedeva suo padre, lo sceriffo della città abbandonare il caso. Sembrava quasi come se a Kilburgh, piccola cittadina del Missouri di appena duemila anime, non potesse succedere nulla, pena il dimenticatoio. L'oblio.

«Jady, tesoro, fai colazione» la richiamò sua madre appena la vide scendere le scale di casa. Si sedette al suo solito posto - lato destro, proprio di fronte a sua madre- e addentò un waffle.

«Che piani hai per oggi?» chiese suo padre senza degnarsi di guardarla. Howard non era una persona cattiva e si poteva dire che amasse la sua famiglia come era giusto che facesse un uomo bianco. Era distaccato, preferiva leggere il giornale che complimentarsi con sua figlia o sua moglie per fare iniziare bene la giornata.

«Dopo scuola credo che andrò da Flynn»

Suo padre abbassò di scatto il giornale sul tavolo per guardarla dritta negli occhi «Non puoi evitare?»

«Howard, non fare il geloso. Flynn è di famiglia ormai» provò a difenderla Cordelia, sua madre.

«Non vorrei che diventasse troppo di famiglia»

In quel momento Jade decise di averne avuto abbastanza dei suoi genitori. Non li salutò neanche mentre prendeva lo zaino dal pavimento dell'ingresso e sbatteva la porta di casa con rinnovato ardore.

Quando arrivò a scuola trovò il suo gruppo di amici intento a parlare animatamente di qualcosa.

«Te l'ho già detto: Luke Skywalker è il peggior protagonista di sempre» stava dicendo Josh al suo migliore amico, Flynn.

«Disse quello che sbava per Anakin»

«Politica, di prima mattina?» gridò ad alta voce per farsi vedere dal resto del gruppo.

Il suo arrivo fermò la convenzione per pochi secondi. Flynn le liberò il posto che le aveva riservato dal suo zaino per farla sedere accanto a sé. Nancy le rivolse un sorriso sornione e Josh fece scontrare i loro pugni in segno di saluto.

«Stavo dicendo al tuo amico qui presente-» iniziò Josh venendo subito interrotto da Flynn.

«Che non hai il minimo gusto in fatto di personaggi preferiti»

Nancy la tirò per un braccio per avvicinarla a sé «I nostri ragazzi sono due intellettuali»

Suonò la campanella e Jade seguì Nancy fino alla loro prima lezione del giorno. Josh e Flynn erano dell'ultimo anno e non si sarebbero rivisti fino alla pausa pranzo.

Si posizionò al suo posto accanto alla finestra. Aveva scelto quel banco il primo giorno di scuola. Le piaceva guardare fuori dalla scuola, vedere la gente che passava e immaginarsi mille vite diverse, anche se conosceva tutti in quella piccola città.

Elsa Greenward stava passando in quel momento davanti al cancello della scuola diretta per chi-sa-dove. La signora Greenward era un'ottantenne arzilla e spensierata, come se avesse dato tutto quello che poteva al mondo e avesse finalmente deciso di prendersi la meritata pausa. Da piccola, quando stava male, sua madre la portava sempre da lei e Jade non vedeva l'ora perché i biscotti della signora Greenward erano i più buoni che le sue giovani papille gustative avessero mai provato.

Vide Elsa Greenward sparire all'angolo della strada insieme a quella ondata di nostalgia che la sua visione aveva risvegliato in Jade.

Il ricordo della signora Greenward venne scacciato via da quello che vide dopo. Le volanti della polizia sfrecciavano per le strade con le sirene spianate. Tutti i suoi compagni udirono il passare delle auto e si fiondarono alle finestre per vedere meglio cosa stava accadendo, ignorando il professor Neeson mentre cercava di riportarli all'ordine. Ma come avrebbe potuto fare calmare quell'avido bisogno che covavano tutti nei loro cuori? Curiosità, voglia di nuovo, di rimanere stupiti dalla vita ancora una volta, perché il mondo non poteva essere uguale alle strade grigie di Kilburgh, doveva per forza esserci dell'altro.

Gli occhi scuri di Jade si posarono su un punto dell'aula. James Donovan sedeva tranquillo con la testa rivolta verso il libro di letteratura come se l'intera classe non fosse affacciata alla finestra. James non era mai stato un ragazzo studioso, ma non era questo che la turbava. Quell'auto della polizia potevano indicare che Nadia era finalmente tornata a casa o almeno questo era stato il suo primo pensiero. Non era successo nulla di eclatante in città a parte quello, le auto della polizia dovevano per forza essere per lei. Ma cosa più importante, James e Nadia stavano insieme. Come poteva essere così disinteressato alla faccenda? Jade scosse la testa. Magari era solo una sua fantasia e suo padre era andato semplicemente ad arrestare il solito ubriacone.

Le ore continuarono a passare inarrestabili, ma Jade rimase con la mente a quel momento e sapeva che per i suoi compagni valeva lo stesso. E si insospettì ancora di più quando la preside comunicò agli insegnanti di farli uscire prima della pausa pranzo. Doveva essere successo qualcosa di davvero grosso per bloccare l'orario scolastico e non vedeva l'ora di andare a casa del suo migliore amico per parlarne e fare delle teorie in merito.

Quando uscì da scuola, cercò con lo sguardo Flynn e lo vide sbracciarsi nella sua direzione.

«Andiamo?» chiese appena Jade fu abbastanza vicina per sentirlo.

Fece cenno di sì con la testa, ma il suo cellulare cominciò a vibrare nella sua tasca. Suo padre la stava chiamando, fatto più unico che raro.

«Pronto?»

«Jade, torna immediatamente a casa» le ordinò con fare agitato.

«Papà, devo andare da-»

«Stiamo diradando un ordine di coprifuoco per voi ragazzi. Torni a casa» disse perentorio «Non voglio che tu stia fuori per adesso»

«Ma perché?»

L'inconscio di Jade riuscì a far combaciare i pezzi ancora prima che la risposta si palesasse nella sua mente chiara e limpida. Le sirene della polizia che non l'avevano abbandonata per tutto il giorno. James impassibile, mentre sfogliava distrattamente un libro come se nella classe non si fosse scatenato il panico.

«Abbiamo trovato un cadavere» spiegò suo padre a bassa voce «È Nadia Rosbow»

Valley Of Secrets || Rudy PankowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora