Capitolo IX

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Per spiegare la sua ossessione a Flynn, doveva andare indietro nel tempo. Proprio alla sera dell'omicidio. Nancy era una delle ragazze più popolari e amate della scuola, per non dire della città intera. Dava una mano agli anziani ad attraversare la strada, portava loro la spesa, aiutava i vicini con i bambini piccoli, ma soprattutto organizzava le feste migliori.

E quella sera erano proprio a casa sua, una villa enorme con i muri tinteggiati di bianco e la bandiera americana che svolazzava sui balconi. Accanto alla casa si estendeva un bosco immenso che separava la città dall'autostrada. Quando erano bambini erano soliti giocare a nascondino e spesso usavano come base la catapecchia che si nascondeva in mezzo agli alberi. I genitori di Nancy la usavano come ripostiglio e permettevano loro di giocarci. Crescendo avevano smesso di farlo e sospettava che ormai fosse diventata il rifugio per eccellenza dei barboni.

I genitori di Nancy erano militari ed erano quasi sempre in viaggio e dopo gli ultimi lavori che avevano fatto fare alla casa avevano lasciato quella accozzaglia di assi di legno a marcire tra gli arbusti.

Quella sera c'erano tutti a quella festa, nessuno escluso. Anche Nadia.

Jade stava bevendo un po' di birra da quei bicchieri rossi che tanto odiava. Nessuno sembrava interessato all'ambiente, quei cosi erano un agglomerato di plastica inquinante e non riciclabile e comunque si era dovuta abbassare al livello dei suoi compagni di scuola per bere qualcosa. Aveva visto di sfuggita la chioma rossa di Nadia e sapeva che era lei solo perché era l'unica ad avere quel colore di capelli in città. I capelli rossi sono rari, certo, ma Nadia lo era per non altro motivo ancora. Era estremamente socievole. Troppo per i suoi gusti, parlava letteralmente con chiunque le capitasse a tiro e per questo quella sera attirò la sua attenzione. Nadia non stava parlando con nessuno. Se ne stava sola soletta in un angolo del salotto a bere qualcosa dal suo bicchiere rosso. Esattamente come lei.

Josh si mise accanto a jade e sospirò «Amo queste feste»

Sorrise appena «Dimmi qualcosa che non so»

«Va bene, allora. Oggi sei veramente carina»

«Ho detto qualcosa che non so. Non farmi perdere tempo»

Gli fece un cenno di saluto e si allontanò dalla cucina. Josh non sembrò essersela presa, era già intento a parlare con i suoi compagni di squadra, anche loro ubriachi quanto lui.

Si avvicinò al punto in cui Nadia si era fermata e qualcuno la spintonò senza nemmeno chiederle scusa. Maledetti ubriachi. Era quasi arrivata, riusciva a riconoscere le striature scarlatte dei ricci di Nadia, quando una chioma bionda la investì.

«Allora, ti stai divertendo?» Nancy aveva una corona di fiori in testa e dei brillantini sparsi per tutto il viso. La teneva stretta per un braccio e Jade si divincolò.

«Smettila di toccarmi, mi riempi di glitter»

«Così ti illumini un po', tenebrosa come sei»

Jade sorrise e prese un altro sorso dal suo bicchiere. Nancy venne distratta da un rumore in cucina e corse subito a vedere cos'era successo «Se avete rotto il vaso di mia madre, giuro su dio...»

Non sentì il resto della minaccia e onestamente non le importava nemmeno. Il suo sguardo era fisso su Nadia Rosbow. E lei faceva altrettanto.

Sentì il suo cuore battere a ritmo della musica, il suono ovattato delle chiacchiere inutili delle persone intorno a lei. Le girava la testa e dovette chiudere gli occhi per un secondo. Tornò a guardare verso Nadia, ma vedeva solo due ragazzi che stavano pomiciando, ubriachi marci. Era sparita. Jade aveva notato qualcosa in lei, ma cosa?

Perché non riusciva a ricordarlo?

Vide sparire tutto sotto i suoi occhi. Le luci, la musica, le persone. La casa. Vide solo buio e desolazione.

Era sdraiata a terra e avvertiva l'erba fresca accarezzarle la pelle e un alito di vento richiamarla dal sogno che aveva appena fatto. Era ad una festa e Nadia Rosbow la fissava in maniera inquietante. O forse era lei quella inquietante che aveva fatto scappare la ragazza dalla chioma di fuoco?

Aprì gli occhi e si tirò subito a sedere. Era in mezzo al bosco ed era buio pesto. Sentiva in lontananza la musica provenire dalla casa di Nancy. Si guardò intorno e notò che il suo vestito era strappato in alcuni punti e alzato fino ai fianchi. Prese dei respiri profondi per evitare di mettersi a piangere, ma fu tutto inutile. Cercava di ricordare cosa fosse successo, ma non le veniva niente in mente. Un flash della catapecchia in mezzo al bosco la fece piangere ancora più forte. Ormai non si conteneva più. Voleva morire e non ci sarebbe stato nulla da fare per farla stare meglio.

Quando finì di raccontare la storia, Flynn aveva gli occhi arrossati, come se stesse trattenendo le lacrime.

«Jade...»

«Non voglio la tua compassione, voglio il tuo aiuto»

«Ma credi che... quello che ti è successo...»

«C'entri con l'omicidio di Nadia? Sì!» sospirò, era stata davvero dura raccontare tutto a Flynn. Erano in camera sua, sotto c'era suo padre, lo sceriffo di Kilburgh eppure lei non riusciva a sentirsi sicura.

Flynn parve avere lo stesso pensiero «Tuo padre lo sa?»

«No, non lo sa nessuno. Tu sei il primo a cui lo dico»

Flynn le accarezzò una mano e lei si ritrasse al suo tocco.

«Ascolta, Nadia è stata ritrovata in mezzo al bosco, uccisa da un oggetto contundente e se io avessi visto qualcosa quella sera e non lo ricordassi per via della droga?»

«E pensi che sia per questo che ti hanno fatto del male, sei una testimone» Jade annuì e Flynn abbassò lo sguardo «Se solo sapessimo con cosa l'hanno uccisa»

«Ho sentito mio padre dire che le ferite potevano combaciare con un martello. Dubito che troveremo l'arma del delitto lì, ma la vecchia catapecchia che usavamo per giocare a nascondino quando eravamo piccoli veniva usato dal padre di Nancy come ripostiglio. È abbastanza vicino alla casa»

Flynn sospirò «Possiamo provare»

Jade annuì e si alzò dal letto. Imitò i suoi movimenti e piano piano si avventurarono verso il bosco. Quando arrivarono davanti alla piccola casetta in legno rovinato dal tempo e dalle termiti, Jade sentì il suo cuore battere più veloce di quanto non avesse mai fatto.

«Te la senti?» le chiese apprensivo.

Jade sospirò e annuì «Troviamo quel bastardo»



Valley Of Secrets || Rudy PankowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora