FEDERICA POV
Federica: Dobbiamo parlare
Simone: Mi devo preoccupare?
Federica: Nono ahahah anzi
Simone: Dimmi quando e dove
Federica: Al parco, tra 10 minuti ok?Appena ebbi finito di scrivere quel messaggio mi preparai e andai al parco per aspettarlo.
"Ehi fede" mi sentii chiamare, mi girai e vidi un ragazzo, cercavo di capire chi fosse, perché aveva un viso familiare, ma non riuscì a ricordare.
"Ti ricordi di me ?" Disse e si sedette vicino a me.
Questa voce dove l'ho già sentita, capelli neri, occhi scuri...
"Ehm.. in realtà non proprio" dissi imbarazzata.
"Sono Andrea" appena disse quel nome tutti i ricordi di quella sera si fecero spazio nella mente.
"Oh Sisi adesso ricordo.. Andrea" dissi imbarazzata, se Simone l'avesse visto si sarebbe di sicuro arrabbiato.. beh in fondo anche io mi sarei arrabbiata se l'avessi visto con Lisa.
"Sei sola?" Mi chiese Andrea.
"Ehm.. no" dissi sorridendo.
"Ma ora ti vedo sola" disse avvicinandosi a me, ma io mi allontanai da lui.
"Si, perché Simone deve ancora arrivare" dissi.
"Quando arriverà me ne andrò " disse avvicinandosi ancora a me con sguardo malizioso, io mi allontanai ancora.
Guardavo dappertutto ma non lui, so che se lo avrei guardato si sarebbe avvicinato di più a me e io sarei caduta.
"Sei proprio bella sai" disse, lo guardai e lui si avvicinò troppo, i nostri visi erano troppo vicini e le sue mani erano sulla mia pelle.
Mi alzai in piedi e lo guardai.
"Non credo sia il caso di fare così" dissi.
"Così come?" Disse alzandosi.
"Provarci con me.. " sussurai
"O ma tu sei così bella" disse avvicinandosi.
Avevo paura, il parco era praticamente vuoto e Andrea non sembrava avere buone intenzioni.
Ad un tratto mi senti prendere i polsi e chiusi gli occhi.
Quando li riaprii mi ritrovai attaccata al muro, con i polsi intrappolati tra le sue mani e lui troppo vicino a me.SIMONE POV.
Arrivai al parco, e andai verso la nostra panchina, appena arrivai trovai Federica parlare con un ragazzo, che avevo già visto, cercai di ricordare e poi ad un tratto tutto torno alla mente, quello era il ragazzo che ci provo con lei in discoteca.
Vidi che stavano parlando, lui parlava lei guardava in basso per non incrociare il suo sguardo.
Vidi che si avvicinò ancora ma lei non si spostò perché sarebbe caduta, però si alzò.
"Non credo sia il caso di fare così" disse Federica con voce tremante.
"Così come?" Disse il ragazzo alzandosi.
Non pensai a niente, volevo sentire e la rabbia era troppa.
Lei sussurrò qualcosa ma non riuscì a sentire.
"O ma tu sei così bella" disse avvicinandosi a lei.
Riuscì a capire ciò che diceva quel verme dal labiale.
Ad un tratto la prese per i polsi e la sbatte al muro, tenendola ferma.
Lei iniziò ad urlare e lui le tappò la bocca.
Io iniziai a correre verso di lui e iniziare a tirargli pugni in pieno viso, finché non cadde e gli tirai dei calci in pancia e sulle costole.
"DEVI STARLE LONTANO." dissi tirandogli ancora dei calci, sentì dei singhiozzi, mi girai e vidi Federica atterra con le gambe al petto che piangeva.
Anche se la rabbia da sfogare era troppa, lei era più importante.
"Tesoro, va tutto bene ci sono io" dissi alzandole il viso.
Lei mi abbracciò subito e nascose la testa nell'incavo del mio collo.
"Grazie" disse tra i singhiozzi.
Non risposi ma le accarezzai la schiena per farla calmare, dopo che si calmò, la portai a casa mia.
"Stai meglio?"
Annuì.
"Comunque ti volevo dire una cosa" disse.
"Amore non c'è ne bisogno, puoi dirmela dopo"
"Nono voglio dirtela adesso" disse e io annuì.
"Ho detto a mia mamma di noi due" disse tutto di un fiato.
"Davvero?" Ero felicissimo e sono sicuro che anche lei lo vedeva.
"Si"
Andai verso di lei e l'abbracciai e baciai a stampo.
Lei rise sulle mie labbra.
"Hai fame?" Le chiesi dopo aver sentito il suo stomaco brontolare.
"Si"
"Vieni ti preparo qualcosa" mi diressi verso la cucina con la sua mano nella mia.
...
Dopo che avevamo finito di mangiare tornammo su in camera e iniziammo a baciarci nel letto, si mise a cavalcioni su di me e roteo i fianchi sulla mia lunghezza.
Con le mani vagava su tutto il mio corpo, mentre continuavamo a baciarci, mi tolse la maglietta e io feci lo stesso e le tolsi anche i pantaloni, le diedi dolci e umidi baci sulla mascella fino ad arrivare sul collo e poi andare sul punto che le piaceva di più, sotto l'orecchio, baciai, diedi piccoli morsi, alla sua pelle delicata, per lasciarle il segno.
La vidi spostarsi e baciare il mio addome e scendere ancora, arrivò fino ai pantaloni e con una spinta li tolse, prese la mia lunghezza in mano e diede piccoli baci sulla punta.
"Sei sicura?" Lei annuì.
Prese la mia lunghezza in bocca e iniziò a muovere leggermente la testa, io le presi i capelli e la spinsi fino a prenderlo tutto.
"D-Dio, sei bravissima"
Leccò la punta della mia lunghezza.
"Se lo fai di nuovo vengo"
"Mhh" lo riprese tutto e mosse la testa finchè non venni.
Lei si alzò ingoiando il liquido da me rilasciato.
Si mise vicino a me e l'abbracciai sentendo il suo profumo invadermi le narici.
"Tesoro siamo a casa" una voce dal piano di sotto mi fece risvegliare dallo stato in cui ero in pace.
"Ehm.. si mamma... arrivo aspetta" ci alzammo e vidi Federica che era terrorizzata, si vesti in fretta e così feci io.
Scendemmo le scale e vidi tutta la mia famiglia al piano di sotto.
"Ciao Federica, era da tanto che non ti vedevo" disse mia madre rivolgendosi alla ragazza imbarazzata di fianco a me.
"Si signora è da un po' che non vengo " disse Federica e io risi per il controsenso nella frase.
"Oh dammi del tu cara, chiamami Rose" disse mia mamma prendendola per mano e portandola via da me.
Io andai in salone a sedermi con mio padre e mio fratello.
"Com'è avere la tua migliore amica che ti succhia il cazzo eh?". Disse mio fratello appena mia padre non sentì.
Mi girai e lo guardai con occhi spalancati.
"Dovete chiudere la porta" disse con un sorriso.
"Hai visto tutto?" Dissi diventando nervoso, solo io potevo vederla.
"No" disse con uno sguardo disgustato.
"Sono solo passato davanti la camera e ho visto, ma sono andato via, ho già le mie puttanelle che mi fanno godere"
Mi risallai, i miei genitori sapevano che io e Federica eravamo fidanzati, ma mio fratello no.
"Noi cuciniano il pranzo, voi cosa volete?" Disse Federica affacciandosi con un sorriso.
"Lasagnee" urlò mio fratello, saltando in piedi, ha sempre amato le lasagne.
"Vanno bene anche per noi" disse mio padre.
"Okay" disse ridendo Federica e tornando in cucina. Ma prima mi lanciò uno sguardo veloce e mi mandò un bacio.
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Non smettere di amarmi.
Chick-LitDopo alcuni balletti Federica si sedette ormai stanca sul divano con lui, e senza accorgersene erano a pochi centimetri una dalle labbra dell'altro. Il suo cuore iniziò a battere forte, la distanza diminuiva sempre di più, il bacio era inevitabile. ...