Capitolo 15

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CAPITOLO 15

Jungkook

Avevo provato con tutto me stesso a stare lontano da quel campo da training in particolare. Avevo promesso a me stesso di farlo solo una volta pronto, con Taehyung al mio fianco a sostenermi e la voce che non avrebbe fatto crack al primo tentativo di parola.

Mi ero ripromesso di rivederli solo quando avessi risolto i problemi con il mio lupo e non avrei più tremato come una foglia al solo pensiero di ritornare vicino a loro e vederli spaventati, terrorizzati da me.

Era ciò che avevo avevo promesso, ci avevo provato, ma non ci stavo riuscendo in quel momento, nascosto dietro un pilastro poco lontano mentre i lupetti si allenavano.

In quelle settimane avevo anche potuto far credere a tutti che stavo bene, che era acqua passata, ma non era vero, e non lo era per la ragione che mi straziava più di tutte: i cuccioli.

Da quando ero diventato allenatore erano stati sempre il mio parte del mio cuore, ma da quando ero arrivato in casa di Taehyung avevo sviluppato un particolare affetto nei loro confronti. Certo, non si vedeva alla luce del sole, non ero il più affettuoso delle persone, ricambiavo tentennando gli abbracci e stavo sulle mie quando giocavamo, anche se in fondo gli accordavo tutto, ma li sentivo anche miei. Da quando li avevo conosciuti la mia unica preoccupazione era stata prepararli bene e pareva che ci fossi riuscito, finché il mio lupo, anzi, io e il mio lupo, non avevamo mandato tutto all'aria.

Dopo settimane dall'accaduto non avevo ancora trovato il coraggio di affrontarli ed era ironico che non riuscissi a guardare negli occhi dei bambini, invece era proprio la realtà. Capitava di incontrarli mentre entravano o uscivano dalla mansione, ma io ero bravo a scappare e a fingere indifferenza.

L'unico ad essersene accorto, chiaro come il sole, era stato Taehyung. Gli era bastato seguire il mio sguardo per potermi avvolgere tra le sue braccia e dirmi che sarebbe andato tutto bene. Non mi aveva fatto pressioni, non mi aveva costretto a parlarne, e proprio in quel frangente mi ero convinto sempre di più che ero stato uno stupido, che il mio compagno era stato troppo paziente con me, che avevo sfidato la sorte scappando via da quello che provavo per lui; per fortuna la luna non mi odiava completamente, se era ancora vicino a me, nonostante tutto. Ero davvero pronto a raccontargli qualsiasi cosa, aspettavo solo il momento giusto. Lui mi aveva rispettato anche quando non meritavo neanche un briciolo di attenzione e io avevo intenzione di fare lo stesso per lui. Le cose andavano bene tra di noi e quello al momento mi bastava.

La relazione con il mio lupo era sempre la stessa, mancava, anche in quel caso, quell'ultima cosa che permettesse ad entrambi di andare avanti e a trattenerci dal farlo era il mio terrore verso quegli esseri così piccoli che mi tenevano in tasca.

Quindi rimasi al mio posto mentre guardavo Jackson allenarli, concedendogli momenti di pause e risate.

Io non ero come lui, che comunque si stava rivelando un ottimo sostituto; quando li allenavo preferivo che restassero disciplinati ma vederli sorridere anche un secondo, quel pomeriggio, mi fece pentire di tutto, anche del più piccolo rimprovero che gli avevo mosso. Lo avevo fatto per loro, ma non mi sembrava più una giustificazione, non in quel momento, non nello stato in cui mi trovavo.

Avevo bisogno del loro perdono, doveva essere stato spaventoso vedere gli occhi colorati della mia forma animale pensando che li volessi attaccare, ma non avevo ancora il coraggio di affrontarli.

Deglutii, pensando ai mille modi in cui avrei potuto affrontare l'argomento. Non me ne venne in mente nemmeno uno.

Mi incolpai ancora una volta, perché se non avessi taciuto il mio lupo così a lungo, se invece di addormentarlo avessi cercato un'alleanza e una comunicazione con lui, tutto quello non sarebbe successo. Invece avevo creduto che il mio lupo escludesse la mia forza.

Upside down || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora