Capitolo 17

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CAPITOLO 17

Jungkook

Nell'intervallo di tempo in cui fui costretto a fermarmi come allenatore, ebbi l'opportunità di lavorare fianco a fianco con Taehyung e Namjoon per le mosse da fare di lì a breve con il Consiglio. Ognuno proponeva strategie su strategie, ciascuno compiva uno step per ricostruire in modo consono il da farsi.

Trascorrevamo sempre più ore nell'ufficio del leader e la concentrazione era alta. Non avevamo più tempo da perdere e dovevamo decidere come portare la questione al Consiglio rendendo la discussione lineare, così sensata che nessuno avrebbe avuto da ridire. Stavamo giorno per giorno avvicinandoci sempre di più alla soluzione, ma richiedeva cura di ogni minimo particolare, ogni minimo cavillo legale e umano. Mi ero reso conto che, diversamente da quanto avevo appreso negli studi del mondo umano, intrecciare le due cose non era facile: proporre la tutela di un soggetto spesso poteva significare svantaggio per l'altra persona, quindi bisognava riguardare le norme, i principi, le soluzioni e i possibili intoppi. Quelle settimane furono più impegnative che mai.

I 14 giorni di veto che il dottore mi aveva dato per riprendere ad allenare erano trascorsi, ma per la prima volta ero stato io a decidere di prolungare il periodo, in primo luogo perché il mio corpo non era ancora in grado di riprendere a pieno regime come tutti meritavano di poter allenarsi e in secondo luogo per concentrarmi sugli studi e sulla soluzione del caso. Mi rendevo conto che ci eravamo dentro con tutte le scarpe ma stavolta non ero solo io a crederci.

Eravamo io, Taehyung, Namjoon, Jimin, Jin, Yoongi, Hobi, gli adolescenti, i genitori dei lupetti.

Ma, soprattutto, a crederci era il popolo: gli Omega ma non solo.

Nessuno lo avrebbe mai detto, ma nel mezzo di una delle riunioni era entrato un Hobi trafelato e ci aveva detto che agli allenamenti si erano presentati anche gli altri rank, Beta e Alpha. E sembrava impossibile, ma erano stati i primi a dirsi disponibili ad imparare e ad aiutare i più deboli.

Lì era partita una ola di speranza e di idee e non ci eravamo più fermati. Eravamo vicini.

Quel pomeriggio nell'ufficio di Taehyung era presente anche suo padre, Siwoo; Tae lo aveva voluto per chiedergli consiglio e proprio in quel momento gli stava spiegando il piano.

Per la sua visita Tae aveva fatto portare due divani, così come gusto del padre, ed ora su uno eravamo seduti io e lui, sull'altro, Siwoo e Namjoon. Tutti gli altri ne erano già a conoscenza.

«E' un buon piano ragazzi.»

«Abbiamo studiato tutte le alternative possibili e abbiamo preso quelle che sono sembrate più efficaci e a livello giuridico garantiste», spiegò Taehyung.

Annuì.

«Io sono d'accordo con tutto, su di me potete contare e anche il Consiglio, sono sicuro, vi appoggerà. L'unico intoppo che potreste trovare è l'ultima proposta di cui mi avete parlato.»

«Perché?» chiese Namjoon,

«E' abbastanza radicale e per quanto sia giusto, dovrete convincere i Consiglieri.»

«Il consigliere» mi intromisi. «E' il consigliere Doonim il vero problema. E' un Alpha conservatore e disprezza gli Omega.»

Tornai in silenzio, chiedendomi se non avessi esagerato, ma poi ripresi, perché era la verità e tipi come lui in Consiglio neanche dovevano esserci.

«Siwoo, so che potrebbe offendersi e mi scuso in anticipo per questo, poiché è parte del Consiglio da anni, ma ha visto anche lei come mi tratta nelle riunioni. Se potesse, mi caccerebbe via a calci, così come agli altri Omega. Lui crede nella supremazia degli Alpha.»

Upside down || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora