Ciao ragazz*,
come va, tutto bene?
Qui di seguito potrete leggere il primo capitolo di questa storia.
Voglio avvisarvi che le dinamiche saranno un pò lente, nonostante questo non farò mai mancare un momento Jikook, nonostante siano capitoli iniziali.
Dobbiamo ancora entrare nel vivo della storia ma ci vuole un pò di tempo, poichè le tematiche che saranno toccate, saranno molteplici.
Ripeto: ci saranno tematiche e argomenti forti, quindi chi non vuole è meglio che si fermi qui.
So che siamo agli inizi ma ringrazio comunque chi mi sta leggendo
Un consiglio: quando arriva il momento dell'esibizione di Jimin in discoteca, ascoltate "like crazy" (UK Garage mix), vi allegherò il link quando sarà il momento di premere start. Buona lettura :*
E sia io che lui, ci ritroviamo ad essere d'accordo su qualcosa, urlando: <COSA HAI DETTO?>
Mia madre, visibilmente scossa, si poggia con la schiena sul petto del suo nuovo fidanzato o "quasi-marito", mentre lui le accarezza una spalla:<Jimin... ti sembra il caso di comportarti così? Io ti ho insegnato ad urlare contro tua madre di fronte a degli ospiti?>
Mi avvicino a lunghe falcate, nonostante le mie gambe corte e sbatto entrambe le mani sul tavolo, facendo sobbalzare tutti i presenti:<madre, devo ricordarti come sono stato cresciuto, mh? Devo ricordarti cosa io, sin da piccolo ho dovuto subire? Ops... scusa non volevi che ne parlassi di fronte al tuo nuovo e perfetto marito? E poi... sono così poco importante per te, da non chiedere nemmeno il mio parere su una cosa talmente importante?>
So di aver colpito nel segno, so di aver toccato un tasto assai dolente sia per me che per lei, ma adesso la rabbia guida i miei pensieri e le mie parole, seppur troppo forti e devastanti:<Jimin... amore di mamma... non eri tu quello a ripetermi ogni giorno di guardarmi intorno e dimenticare tuo pad-..>
Urlo e tiro un pugno al muro, facendo cadere gocce di sangue sul pavimento. Mia madre visibilmente preoccupata, tenta di avvicinarsi ma io con una mano le intimo di rimanere lì, ferma, lontana da me:< non permetterti mai e dico mai più di nominare quella bestia. Intesi? Sai cosa ti dico? Va bene mamma, sposati. Sii felice. Almeno tu puoi esserlo. Io non potrò mai, mai più tornare il ragazzo spensierato che ero e questo solo a causa tua. Mi hai messo al mondo tu! Tu mi hai creato con questo DNA deviato! Va bene mamma, hai ragione. Tu ti ci sei solo trovata in mezzo, d'altronde non sei tu a condividere quel sangue, sono io, Cristo. Io!> e così dicendo volto le spalle a chiunque e lancio un'ultima occhiata di fuoco a quel bastardo di Jungkook che adesso non appare più così spavaldo, anzi sembra guardarmi quasi con compassione.
Guidato dalla collera, prima di abbandonare quella casa, mi volto un'ultima volta e dico:<non aspettarmi sveglia, stanotte vado a fare ciò che un mostro fa di solito>
E richiudo alle mie spalle quella porta, riversandomi in strada e facendomi investire dalla temperatura settembrina. Prendo un grande respiro e caccio il cellulare dalla tasca dei miei pantaloni, facendo partire subito una chiamata:<Hobi, ci sei per una scopata?>
Cosa lo chiedo a fare? Mi direbbe di sì anche se morente.
Dall'altro lato del cellulare avverto uno sbuffo e una risata:<Jimin se sai... perché chiedi? Sono a casa da solo. Ti aspetto>
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MASKS
FanfictionDue ragazzi, due personalità tanto simili quanto contrastanti. Park Jimin, è tra i ragazzi più desiderati e agognati dall'intero campus universitario. Jeon Jungkook è il suo più grande rivale: bello quanto stronzo. Entrambi sono fidanzati, nonos...