POV JIMIN:
Tiro un respiro di sollievo appena tutti lasciano la mia camera per continuare a vivere normalmente le loro vite ma la mia? Come procederà la mia vita dopo tutto questo che mi sta accadendo?
Una lacrima solca il mio viso ma mi costringo ad essere forte e mantenere i nervi saldi.
Ce lo siamo promessi, d'altronde.
Non dovevo troncare il rapporto con Jungkook, ancora non gli ho confessato di amarlo anche più della mia stessa vita ma questa è stata una decisione costretta, necessaria per lo svolgimento della trama della mia vita che a tratti, può apparire quasi come un film horror.
Mi giro sul fianco meno dolorante e fisso il mio sguardo verso il cielo stellato ma da questa angolazione, purtroppo, non riesco a vedere la luna. La mia amica, la mia mia dimora.
Non sono ancora consapevole del perché la luna mi tranquillizzi e mi faccia sentire, allo stesso momento, protetto e amato. Rammento solo che, durante la mia infanzia, quando mia madre veniva selvaggiamente picchiata da quel mostro che definivo padre, io mi rifugiavo in camera e mi perdevo nella lucentezza della luna. A volte sembrava persino sussurrarmi parole di conforto.
Non me ne vogliate, non mi giudicate pazzo ma quando non si ha alcun appiglio a cui aggrapparsi, ci accontentiamo delle minime cose ed io volevo costringermi a cercare un sostegno per continuare a sperare, vivere.
Il flusso dei miei pensieri viene interrotto dal chiudersi della porta della mia stanza, mi giro e vedo Jin, dapprima fissarmi per poi correre da me ed abbracciarmi, sussurrandomi:<cazzo Jimin non farmi preoccupare mai più così, intesi?> e lo sento tirare su con il naso.
Io ancora dolorante e traumatizzato, annuisco cercando di tranquillizzarlo:<la colpa è mia hyung, è mia se la sua famiglia si è ridotta al lastrico e lui è stato ucciso. Merita giustizia e l'unica cosa che io posso fare è acciuffare quel bastardo>
Jin si stacca dall'abbraccio e si siede al mio fianco, sul lettino, cominciando ad accarezzarmi dolcemente la guancia:<ce la faremo Jiminie ma tu...sei sicuro di quello che stai facendo?>
So a cosa si sta riferendo:<sono sicurissimo, devo proteggere Jungkook e per poterlo fare devo tenerlo lontano dai giochi>
Lui annuisce e poi sussurra:<anche se questo vorrà dire affrontare tutto da solo?>
io tento di alzarmi per sedermi e poterlo guardare meglio negli occhi ma i miei movimenti vengono bloccati da un dolore lancinante in tutto il corpo, lasciandomi fuoriuscire un urlo poco virile dalle mie labbra. Jin, palesemente preoccupato si alza e cerca di aiutarmi a sistemarmi:<a volte io credo che tu voglia farti del male. Non devi muoverti, riesco a capire ciò che vuoi dirmi anche se lo fai rimanendo disteso>Io annuisco silenziosamente e con voce roca per il dolore e la stanchezza, rispondo:<sai che non sono solo. So troppo bene che voi ci sarete e sarete pronti ad aiutarmi e proteggermi qualora ne avessi bisogno>
Dopo attimi di silenzio, cambia completamente discorso:<sai, proprio il giorno scorso ho sentito Namjoon per telefono e gli ho chiesto che fine avesse fatto siccome noi..bhè...sai...> e diventa tutto rosso.
Io sorrido maliziosamente:<voi scopate>
Lui sembra strozzarsi con la sua stessa saliva:<non ti ho insegnato essere così maleducato con un tuo hyung, piccolo impertinente!> e tenta di coprirsi il viso ma io intercetto la sua mano e la stringo alla mia:<hyung a volte sembri un bambino. Quindi cosa dicevi? Hai sentito nam? Che fine ha fatto?>
Lui sospira:<è stato molto vago, ha detto che aveva delle questioni urgenti da sistemare con Yoongi ma mi è parso alquanto sospettoso>
Io alzo un sopracciglio:<cosa intendi con "sospettoso", pensi che stiano scopando?>
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MASKS
FanfictionDue ragazzi, due personalità tanto simili quanto contrastanti. Park Jimin, è tra i ragazzi più desiderati e agognati dall'intero campus universitario. Jeon Jungkook è il suo più grande rivale: bello quanto stronzo. Entrambi sono fidanzati, nonos...