POV JIMIN:
Ho paura, questo è vero.
Ho una paura tremenda da non riuscire a muovere un arto e non so per quale motivo sto cercando un appiglio nel ragazzo che mi ha incasinato il cervello. In tutti questi anni ho cercato di trovare un mio equilibrio per evitare di rimanere di nuovo deluso, sconfitto, ferito. Non ho fatto mai avvicinare nessuno così tanto a me da permettergli di scalfire questo scudo indistruttibile, Jin è stata l'eccezione perché lui, con quel suo sorriso genuino, con la pazienza infinita e le spalle larghe pronte a sorreggere il mondo, mi ha dimostrato di essere vicino a me non per il mio aspetto, non per denigrarmi, non per usami, non per deludermi, semplicemente mi è accanto perché ci tiene, il suo sentimento è reale. Come potrei non ricambiare? In lui rivedo quasi quella figura paterna che mi è sempre mancata, in lui ho riposto tutto il mio cuore, o almeno quel che ne è rimasto.
La cosa che adesso mi fa rabbia è che qualcuno, oltre Jin, è riuscito a farsi un piccolo spazio dentro di me, dentro questo cuore tanto scuro quanto bisognoso di affetto. Sembro una mammoletta, è vero ma io non sono mai stato un ragazzo forte, piuttosto mi definisco un debole, un vigliacco. Non sono stato in grado di aiutare mia madre, non sono stato in grado di evitarle le percosse e le violenze, non sono stato in grado di cacciare quel mostro dalla nostra casa, dalle nostre vite.
Perché Jungkook? Cos'ha questo ragazzo di così interessante da smuovere tutto il mio essere? Ne vale la pena? Posso mettere da parte la mia maschera per svelare il mio vero volto, per lui? Credo di no.
O almeno, non sono ancora pronto.
Fisso il mio sguardo nel suo e lo vedo subito ricambiarmi e ciò che i suoi occhi gridano mi fanno tremare come una foglia.
Non guardarmi così, non guardarmi come se credessi di potermi aiutare, di potermi salvare. Non puoi salvarmi, non puoi farlo.
Potresti romperti anche tu con me e sinceramente, non sono così stronzo da augurarti una vita come la mia.
Tolgo velocemente lo sguardo e fisso il cugino di Jin che ancora è qui e aspetta una nostra reazione:<bene adesso che ci hai informato di questa novità non hai intenzione di andare?>
Goong Yoo alza lo sguardo al cielo e scoppia a ridere:<sei sempre così ospitale con i tuoi ospiti?>
Questa volta subentra Jin in mia difesa:<hyung capiscilo, è stanco e la situazione non è delle migliori. Credo sia un bene per tutti andare a dormire, no?>
Annuisco ma Goong Yoo mi precede:<sì ragazzi meglio che riposiate. Domani abbiamo un'assemblea nella palestra dell'università. Ci sarò io con il vostro professore di danza, abbiamo bisogno di tranquillizzarvi e darvi qualche dritta>
Riprende parola Jungkook, dopo un silenzio quasi assordante:<come pensate di tranquillizzarci? Due ragazzi sono morti e adesso c'è il pericolo che non ci sia un solo assassino fuori di testa a fare piazza pulita, ma ben due!>
È sempre stato un fifone, come pretende di volermi aiutare? Se solo sapesse quanto scuro è l'abisso del mio cuore, ne sarebbe terrorizzato. A proferire parola, questa volta sono io:<è giusto così, è questo il vostro lavoro, no? Spero solamente che la situazione si risolvi così senza ulteriori vittime perché non ce la faccio più a vedere tutte queste morti così precoci davanti ai miei occhi. Vorrei riprendere la mia vita in mano e continuare a fare ciò che ho sempre fatto>
Jungkook sorride e risponde:<la troia?>
Poi sono io quello che soffre di bipolarismo? Non voglio urlare perché non ne ho minimamente le forze ma sembra doveroso dargli una risposta all'altezza dell'incoerente che è:<però la troia te la scoperesti appena apri gli occhi, no?>
STAI LEGGENDO
MASKS
FanfictionDue ragazzi, due personalità tanto simili quanto contrastanti. Park Jimin, è tra i ragazzi più desiderati e agognati dall'intero campus universitario. Jeon Jungkook è il suo più grande rivale: bello quanto stronzo. Entrambi sono fidanzati, nonos...