Non appena chiuse lo sportello dell'auto, Stiles si pentì di aver accettato il passaggio. L'aria fuori era gelida, nonostante la pioggia e i fulmini; in quel momento, si sentiva più sicuro con un palo di ferro in mano fuori che all'interno dell'auto.
Cercando di mettere da parte il suo sarcasmo, provò a fare conversazione con il lupo, ma ogni tentativo fu ucciso da risposte monosillabiche. Sembrava di essere tornati al loro primo incontro.
Non c'era bisogno di parole, sapevano entrambi che in quel momento Derek stava ripensando a cosa era successo l'ultima volta che si erano visti, perché Stiles lo stava facendo anche. Aveva paura di incrociare quegli occhi verdi, perché l'ultima volta che lo aveva fatto si era rivisto riflesso, nudo, e implorante il lupo di spingere più forte.
- Derek... - Stiles iniziò a parlare quando l'altro lo interruppe.
- So cosa vuoi dire. Lasciamo perdere quello che è accaduto. Eravamo entrambi confusi, ed io ero spinto dal senso di colpa a causa degli incubi che facevo su di te, ma ora non li faccio più. Non so cosa significhi, ma va bene così. -
Quando Derek finì di parlare, fece cenno al ragazzo che erano arrivati a casa di Stiles. Quest'ultimo non si era minimamente accorto che l'auto era ferma davanti alla sua abitazione. Con un semplice cenno della testa, salutò Derek e corse dentro casa.
Non ripensò al discorso del più grande fino a quando non si ritrovò sotto il getto dell'acqua calda, e i suoi muscoli si rilassarono al calore. Non sapeva di essere stato così teso nell'auto, credeva di essere piuttosto calmo. Sospirò e posò la testa contro le mattonelle della doccia. Effettivamente, si sentiva piuttosto stanco, anche se la giornata non era stata pesante. Erano andati a trovare il padre, ma avevano fallito miseramente. Per il resto, non aveva fatto granché durante la mattina, tutto era stato concentrato su quel breve passaggio in auto durato poco più di 10 minuti.
"Eravamo entrambi confusi" - si chiese - lo erano? Lui non si sentiva confuso, era certo di aver voluto, anzi desiderato, fare sesso con lui quel giorno. Il non sentire più nulla per Derek lo straniva parecchio. All'inizio aveva dato la colpa ai farmaci che gli avevano dato in ospedale, ma ormai quei farmaci li aveva smaltiti. Anche se non lo dava a vedere, non faceva altro che pensare a Derek, al perché all'improvviso non provasse più nulla per lui.
Il bussare insistente del padre sulla porta del bagno lo fece tornare in sé. Non vedeva l'ora di cenare e buttarsi a letto, era davvero esausto.
Nonostante la stanchezza, la notte la trascorse in bianco. Non appena chiuse gli occhi, nella sua mente apparvero immagini di morte e sangue, e a morire era sempre lui per mano di Derek. Conosceva quel sogno, era quello che il lupo faceva fino a un po' di tempo fa, quello che lo aveva fatto sentire in colpa e lo aveva fatto finire a letto con lui.
Quel pensiero lo aveva irritato non poco. In pratica, era come se gli avesse detto che aveva fatto sesso con lui per pietà. Si rigirò nervoso nel letto. Tutto quella faccenda stava diventando un'ossessione. Doveva fare come aveva detto Derek, lasciar perdere e andare avanti.
Qualsiasi cosa stesse per iniziare fra loro, era chiaro che era morta sul nascere. Fece un respiro profondo e prese il cellulare per distrarsi. Eran le due di notte e lui era troppo sveglio. Notò che c'era un messaggio di Ethan, dopo aver ricaricato il telefono non lo aveva guardato affatto, rispose nonostante l'orario. Lo avrebbe letto appena sveglio, ma con suo stupore il ragazzo rispose subito.
Cominciarono a chiacchierare e la tensione di Stiles svanì. Senza rendersene conto, si addormentò sereno con il sorriso sul volto.
La sveglia non fu altrettanto serena, il padre lo aveva buttato giù dal letto perché dovevano andare di fretta. Lo avevano chiamato dal lavoro con urgenza perché avevano trovato un altro corpo. La notizia del ritrovamento lo fece saltare dal letto, così da poter prendere più informazioni possibili.
Appena arrivato a scuola, raggiunse i suoi amici e diede loro la notizia del ritrovamento.
Lidia era conosciuta come la ragazza più intelligente del gruppo eppure, da quando Stiles si era ripreso, non aveva smesso di scrutare le mani del ragazzo, in cerca di un indizio che lo collegasse a Derek. Aveva anche notato come l'interesse di Stiles fosse scomparso all'improvviso. Lidia sapeva che c'era qualcosa di soprannaturale intorno a loro e li osservava. Il suo potere la teneva costantemente in tensione, pronta a gridare per il dolore di una perdita. Da quando avevano trovato la prima ragazza morta, i suoi nervi erano sempre tesi. Ogni volta che il suo telefono squillava, temeva sempre il peggio.
Ma la sua più grande preoccupazione era Stiles. Percepiva qualcosa di oscuro avvicinarsi a lui, come se l'episodio del sangue fosse solo l'inizio per il suo caro amico. In qualche modo, la sofferenza di Stiles era solo l'inizio di un dolore ancora più grande che avrebbe dovuto affrontare in futuro.
Non aveva condiviso i suoi dubbi e pensieri con nessuno. Aggiungere ulteriori domande avrebbe solo generato più paure. Erano ancora nel buio, con solo un disegno di fili che rappresentavano un nodo, morti inspiegabili e incubi. Non avevano praticamente nulla tra le mani.
Nonostante la sua preoccupazione per Stiles, Lidia non poteva fare a meno di sorridere quando lo vedeva chiacchierare con Ethan. Segretamente, aveva iniziato a fare il tifo per quei due, sperando che uno dei due si svegliasse e iniziasse a fare il primo passo. Le mancava pensare a cose così frivole, ma, sebbene fosse grata di avere un gruppo di amici come loro, sentiva anche la mancanza della sua migliore amica e desiderava di essere solo una semplice liceale che pensa solo al ballo.
Era l'ora della pausa pranzo, e tutti erano seduti in sala mensa a parlare del più e del meno. Come al solito, Stiles ed Ethan erano persi nel loro mondo, Scott e Isaac discutevano di chi avrebbe dovuto fare le pulizie quella settimana, mentre lei si ritrovò a scarabocchiare un tovagliolo di carta. Ma all'improvviso intorno a lei c'era uno strano silenzio. Quando alzò lo sguardo, si accorse che i suoi amici la stavano fissando.
Cosa? Non è che ogni volta che ho una penna in mano faccio disegni mistici. - disse sarcasticamente la rossa.
Certo che no! Però, se fossi in te guarderei in basso. - commentò Isaac, sempre schietto.
Lydia fece come le era stato suggerito e sul foglietto aveva scritto più volte "Morirà per mano dell'uomo che ama per riportare equilibrio, una vita per una vita." Aveva già detto questa frase una volta, ma ora l'aveva scritta più volte, riempiendo un tovagliolo di carta. Il dubbio su chi fossero i due amanti della sua frase le era venuto quando aveva visto quel filo unire Derek e Stiles, ma era sparito e li aveva quindi esclusi, anche se pensava che Stiles non fosse del tutto fuori pericolo. Ma di chi era la vita che doveva portare equilibrio?
- Ok, forse non dovrei più prendere una penna o una matita in mano. - commentò la ragazza.
- Non sarebbe una nostra giornata normale se qualcuno di noi non facesse qualcosa di soprannaturale e inquietante. - disse Stiles prendendo il tovagliolo in mano. - Però la frase sembra uscita da un libro fantasy, uno di quei libri dove il principe salva la principessa.
- Sei il solito idiota. - commentò Isaac prima di alzarsi e andare a lezione. - Muoviti, principessa, abbiamo chimica.
Stiles, senza rendersene conto, prese il tovagliolo di carta e lo mise nel libro. "Vuoi essere il mio principe?" rispose scherzosamente all'amico, per poi seguirlo.
Gli altri scoppiarono a ridere e li seguirono, tutti loro avevano lezioni pomeridiane.

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Incubi del destino
Fanfiction"Quando il destino gioca brutti scherzi" spesso questa frase viene usata quando qualcosa di inaspettato accade, ma se per una volta fosse il contrario? Oppure semplicemente quello doveva accadere non è accaduto? E se il famoso filo rosso venisse tag...