Punizione

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Lachesi era nel suo studio nella scuola di Beacon Hills, aveva percepito qualcosa nei fili dorati del destino, quando andò a controllare cosa stava accadendo, nell'intreccio apparve un nuovo filo, si concentrò sul nuovo arrivato e vide che era Ethan, quei destini ormai camminavano soli senza alcun controllo. Atropo stava cercando di capire com'era potuta morire quella ragazza, quando si trattava di morte, lei era l'esperta, visto che era colei che taglia il filo della vita.

Dopo un giorno di ricerca però, non aveva scoperto nulla, era andata sul punto dove avevano trovato il corpo senza vita della povera ragazza, troppo giovane per morire, nel terreno aveva trovato traccia di una magia quasi pari se non superiore alla loro, un'altra forza che poteva decidere vita e morte delle persone.

Cloto si era spaventata a quel pensiero, chi altro poteva avere quel potere? Dalla ragazza era stata strappata via l'anima, non c'era più traccia della sua energia spirituale. L'idea che qualcuno con quel potere girasse per Beacon Hills le faceva raggelare.

Nonostante la paura iniziale, cercarono di capire come una entità così potente potesse essere collegata al branco di Scott McCall, era chiare che i ragazzi brancolassero del buio e non avevano idea di chi avessero contro, le tre sorelle però erano ancora decise a non intromettersi. Ormai Derek e Stiles avevano dato il via agli eventi, per loro non restava che osservare silenziosamente da lontano, come avevano sempre fatto.

Stiles e Scott erano arrivati nell'aula di detenzione e dentro c'era ad aspettarli la professoressa di letteratura nuova Lachesi, che li accolse con un enorme sorriso e l'invito a prendere posto.

Da buon figlio di uno sceriffo e dalle passate esperienze, non avevo ancora escluso le tre nuove docenti dalla sua lista di sospettati, perciò la guardava con occhio indagatorio.

- Stilinski, la smetta di guardarmi come se fossi un sospettato nella sala interrogazioni di suo padre, non sono un essere malvagio, sono un'insegnate comune. – La moira era divertita dal comportamento del ragazzo. – Visto che mi annoio, raccontatemi come siete finiti qui.

Partì Stiles con il raccontare la storia. – Scott ha avuto la brillante idea di indagare sul mio odore. – L'insegnante all'inizio era un po' sorpresa ma rimase al gioco. -Signor McCall, che odore ha il suo compagno di banco? –

- Non ho indagato sul suo odore, ho semplicemente chiesto perché ha mentito su una cosa che riguarda un nostro amico. – Scott fece spallucce.

- Ha mentito Signor Stilinski? – Lachesi stava adorando quelle due ore di osservatore dell'aula di detenzione.

- Non ho mentito ma non vedo perché devo riferire ogni cosa che faccio. –

- Sei sospetto, ti innervosisci e stai sulla difensiva. – Commentò il suo migliore amico e la professoressa si unì a lui.

- Non sono sospetto, perché all'improvviso mi sento sotto processo? Derek è venuto in camera mia, ok!? Non abbiamo fatto nulla, abbiamo parlato e poi è andato via dalla finestra, come al suo solito! – Sbottò seccato.

La professoressa ascoltò attentamente e decise di intervenire, - Ha spesso dei ragazzi che entrano ed escono dalla finestra della sua camera da letto? –

- Cos... No! Solo Derek lo fa, gli ho detto mille volte di non farlo! – Scott si mise una mano sul volto, quella discussione stava prendendo una piega molto ambigua e Stiles era diventato rosso.

- Questo Derek dev'essere una persona davvero speciale per lei se entra ed esce spesso dalla sua camera da letto. –

- Professoressa! La prego non fraintenda, siamo solo amici. – Poteva sentire il suo volto andare in fiamme dall'imbarazzo.

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