– Cavoli! È tornata la mamma! – gridò Steve tenendosi la testa tra le mani.
– Ora che facciamo? Si infurierà e vi caccerà!
Billy non perse la calma, si alzò e corse alla porta sul balcone. – Presto. Nascondetevi fuori!
I ragazzi uscirono mentre la porta di casa si spalancò e Sarah, con due pesanti buste, entrò nell'appartamento.
– Steve, Billy! Venite ad aiutare. Prendete le buste di mamma e portatele in cucina.
I due fratelli obbedirono e uscirono sul pianerottolo per aiutare la mamma. Sarah fece solo due passi dentro casa e poi si arrestò di colpo. Come un segugio annusò l'aria e lasciò scivolare le buste in terra. – C'è qualcuno qui con voi? – domandò guardandosi intorno.– Ma chi vuoi che ci sia. Siamo soli. – Mentì Steve, mentre trasportava due pesanti sacchetti.
Nel frattempo sul balcone gli altri, in silenzio, cercavano di capire cosa si stessero dicendo dentro. – Se n'è accorta! – sussurrò Fabio.
– Come fa a scoprirci sempre?
Orzowei annusò l'aria. – Forse dovremmo lavarci più spesso.
– Sta zitto! – lo riprese Ettore.
– E ora che facciamo?
– Aspettiamo.
Sarah entrò nel salone e notò che le sedie non erano tutte al solito posto quindi si avvicinò per sistemarle, ma la sua attenzione fu catturata da un oggetto poggiato sul tavolo accanto alla statuetta.
– Ah ha! – Lasciò andare una sedia e con passo deciso si avvicinò al tavolo con un sorriso beffardo. – Bene bene. Guarda qui cosa ho trovato. – Sollevò in alto un paio di occhiali tenendoli tra il pollice e l'indice, quasi temesse di sporcarsi.
Ettore si mise le mani nei capelli. – Mannaggia! Li ho dimenticati sul tavolo.
– Siamo fregati. – chiosò Orzowei.
– Allora? – Sarah si rivolse a Steve – Che hai da dirmi su questi cosi?
– Cosi? So-sono occhiali.
– Ma davvero? Non me ne ero accorta. E a chi appartengono questi occhiali?
– Ehm, sono di... Ah sì! Stamattina è venuto quello della merceria.
– Quello chi? Il signor Amedeo?
– Sì! Sì, proprio lui. Ha portato qualcosa e ha dimenticato gli occhiali.
– E cosa ha portato il signor Amedeo?
– Dei... dei lacci per le scarpe.
– Lacci? Ma noi non abbiamo ordinato dei lacci. Ne abbiamo un cassetto pieno.
– Vero, ma quelli erano lacci speciali... svedesi. – Steve sudava come una fontana.
– Lacci svedesi? Ti prendi gioco di me?
– No! È tutto vero e Billy lo può confermare!
Billy annuì, a bocca aperta.
– Comunque mamma non ha mai ordinato dei lacci... figuriamoci svedesi.
Steve era diventato più pallido di un lenzuolo bianco. – Ah no? Ehm... infatti. Il signor Amedeo si era confuso e non erano per noi. Quando ha capito di aver sbagliato ha chiesto scusa e se n'è andato portandoseli via e ha dimenticato gli occhiali.
Detto questo si lasciò cadere su una sedia, stremato come se avesse appena terminato di correre una maratona. Sua sorella lo osservò per qualche secondo in silenzio accarezzandosi il mento. – Non mi convince affatto questa storiella strampalata. Sai cosa penso invece? Penso che questi occhiali appartengano a qualcuno che è ancora qui, nascosto in casa!
STAI LEGGENDO
La banda degli americani in pigiama
AventuraIn un sereno pomeriggio di inizio estate, Andrea e i suoi amici stanno giocando quando il pallone finisce casualmente nel cortile di un vecchio casolare abbandonato. La loro partita terminerà qui, ma inizierà un'avvincente avventura che li porterà a...