Il giorno seguente, Andrea, Ettore e Fabio se ne stavano spaparanzati sui gradini delle scale del portone di casa a chiacchierare, quando sopraggiunse Tommy. Correva trafelato e grondava sudore: sembrava sconvolto. Prima di riuscire a dire qualsiasi cosa si appoggiò al muro e rimase fermo per qualche secondo a riprendere fiato.
– Ragazzi... li ho visti. – ansimò – Sono lì. Giocano nel cortile!
Andrea, Fabio ed Ettore si scambiarono sguardi interrogativi.
– Ma di che cavolo stai parlando? – disse Andrea.
– Spiegaci meglio cosa sta succedendo. – aggiunse Ettore.
Tommy prese due profondi respiri. – Sono al casolare, nel cortile di Angelina!
– Chi è nel cortile di Angelina? – chiese spazientito Fabio.
Tommy alzò il capo e li fissò, uno a uno, scuro in volto.
– La Banda Paurosa.
Questo era il nome che avevano dato a un gruppo di ragazzi, della loro stessa età, che vivevano nella zona sud del rione. I rapporti con loro non erano mai stati dei migliori e più di una volta si era sfiorato lo scontro.
Non erano numerosi e, di solito, andavano a zonzo in cinque: i tre fratelli De Santis più altri due.Eduardo De Santis era il maggiore ed era il capo. Alto, sempre ben pettinato e curato, portava un paio di occhiali rotondi e neri che gli donavano un aspetto da intellettuale. Veniva considerato antipatico per via dei suoi modi altezzosi, ma anche perché, quando parlava con la sua vocina stridula e irritante, usava sempre parole difficili da comprendere.
Il secondo fratello si chiamava Massimo ed era il più burbero del gruppo. Di poche parole, con capelli crespi come una lattuga e neri come il carbone, sembrava avercela con il mondo intero e nessuno aveva mai capito il perché; i ragazzi pensavano che la causa della sua rabbia fosse un fastidioso apparecchio ortodontico che portava da tempo. Orzowei, invece, non era d'accordo perché credeva che Massimo De Santis fosse nato con quel marchingegno già appiccicato ai denti.
Infine c'era Silvio, il più piccolo. Assomigliava molto al fratello maggiore anche se la sua acconciatura a caschetto lo rendeva inconfondibile. Indossava, quasi sempre, pantaloncini corti e calzini alti fino alle ginocchia e ai piedi portava delle lucide scarpe nere con gli occhietti. Quando era in compagnia dei suoi fratelli diventava arrogante e irriverente.
Quasi sempre, al fianco dei De Santis c'erano Leonardo De Luca e Gianluigi Ferrari.
Leonardo era per tutti "il fratello di Margherita", la ragazza più carina del rione. Il fatto che quasi nessuno lo chiamasse per nome lo faceva uscire dai gangheri. Gianluigi, invece, era un ragazzo di buona famiglia sempre pronto a esibire costosi giocattoli per godere dell'invidia suscitata.Per Andrea e i suoi amici questi erano la 'Banda Paurosa'. Li consideravano dei vigliacchi anche se, in realtà, nonostante i continui attriti, non c'era mai stato un vero e proprio scontro.
– La banda paurosa? Nel nostro casolare? – tuonò Ettore scattando in piedi.
– Sì! – esclamò Tommy. – Li ho visti giocare nel cortile! Swishhh! Fciuuu! – gesticolò in modo incomprensibile.
– Non possiamo permetterlo! Quello, ormai, è un nostro territorio. – ringhiò Ettore.
– Dobbiamo fare subito qualcosa! – esclamò Fabio.
Andrea pensò che quell'atto oltraggioso non poteva rimanere impunito e bisognava agire. Il vento della giustizia soffiò forte alle sue spalle e, come un aquilone che si libra nel cielo, si alzò in piedi e guidò i suoi amici alla riconquista del casolare. Ne seguì una battaglia cruenta, senza esclusione di colpi, che vide gli invasori scacciati; Andrea fu portato in trionfo per le strade del rione tra ali di folla che urlavano il suo nome: Andrea! Andrea!
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La banda degli americani in pigiama
AventuraIn un sereno pomeriggio di inizio estate, Andrea e i suoi amici stanno giocando quando il pallone finisce casualmente nel cortile di un vecchio casolare abbandonato. La loro partita terminerà qui, ma inizierà un'avvincente avventura che li porterà a...