01.06

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E' da sette mesi che scrivo questa cosa, wow.

Comunque, ci sarebbero due cose di cui vorrei parlare.

Ma sto cercando di scegliere, tra le due, la migliore.

Penso che parlerò di domani, sì.

Domani ci sarà il saggio di danza, e, forse, probabilmente, chissà, sarà l'ultimo con certe persone.

Giovedì scorso era l'ultima lezione prima dello spettacolo, e non ho potuto far altro che sentirmi enormemente sollevata, anche se so che (forse) non rivedrò più la sala con le tre pareti arancioni, l'altra con lo specchio, le sbarre e lo spogliatoio. Non sentirò più (forse) l'odore che c'è quando si entra, anche se un po' familiare per me, né sentirò più il calore sulla pelle dello stanzino dove ci cambiamo, che è senza finestre e che è pieno di vestiti colorati.

Ma domani, andrò a fare le prove, e poi mi pettinerò, mi truccherò, e preparerò i costumi delle due coreografie: il vestito bianco con la gonna azzurra e quella coroncina ridicola bianca da mettere fra i capelli, e il body rosso con il pizzo nero, la gonna dello stesso colore con le roselline rosse, insieme alle calze a rete e alle punte.

Forse non le metterò più.

E poi mi riscalderò i piedi, per non farmi male, e (forse) sarò agitata (di sicuro), ballerò insieme ad altre dieci persone, poi, in neanche un quarto d'ora, avrò finito.

Mi dispiace?

Sì.

No.

Non lo so.


L.

I'm a mess;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora