Capitolo 20

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JOY 

Ero davanti a Lionel tremante, se lui mi avesse confermato i miei presentimenti sulla morte di mia nonna, sarei partita e sarei andata a uccidere Jack Purple, l'avrei ammazzato con le mie stesse mani.

Lionel spalancò gli occhi e si grattò la testa in segno di agitazione. Non mi guardò negli occhi guardava ovunque intorno a lui ma mai nella mia direzione. Le mie lacrime scendevano copiose sul mio viso e avevo paura di sentire la sua risposta uscire da quella fottuta bocca.

< Quindi?! > lo incitai 

Lionel si avvicinò a me ma io feci due passi indietro per stargli a debita distanza. Non mi sarei avvicinata mai più a lui e alla sua famiglia.

< Joy io non lo so... > mi rispose 

< Come cazzo fai a non saperlo ??? non sai tutto sulle questioni della famiglia?> gli domandai aggredendolo

< Quasi tutto Joy, come ti ho detto poco fa, io non sapevo della tua esistenza> mi rispose con un filo di voce

< Pensi che Jack sarebbe stato in grado di compiere un atto simile per i soldi?> gli domandai di getto

Lionel si grattò il mento pensieroso, poi mi fisso serio

< Jack è in grado di fare di peggio Joy > ammise

Il mio sangue si gelò dentro alle vene e il mio cuore perse un battito. Non avevo la certezza ma Lionel mi aveva appena ammesso che c'erano buone probabilità che quella mattina Jack Purple fosse entrato a casa mia e avesse ucciso mia nonna per vendicarsi dei debiti di Cathrine e fargli avere una scusa per ripresentarsi a New York.

Non sarei potuta  stare in quella situazione , con quel dubbio che mi assillava, dovevo andare da lui... da Jack e farmi dire tutto. Così senza dire niente salii sul lato del guidatore e feci segno a Lionel di entrare in macchina.

<Joy fammi guidare a me, sei ancora ubriaca> mi rispose preoccupato

< Taci Lionel, se ti dicessi dove ho intenzione di andare non mi ci porteresti e io devo andarci > 

< So già dove vuoi andare > replicò sedendosi accanto a me sul lato del passeggero.

Partii sgommando a tutta velocità con il cuore che mi martellava nel petto e l'adrenalina che scorreva interrottamente dalla testa alla punta dei piedi.

Dopo qualche minuto mi ritrovai davanti al grande cancello dei Purple, questa volta suonai senza esitare.

< Aspetta > mi disse Lionel toccandosi le tasche per poi estrarre un telecomandino grigio che aprì immediatamente il cancello.

Parcheggiai la macchina proprio davanti all'entrata della maestosa casa bianca. Scesi di fretta e ad attendermi sulla porta ci fu Marilyn, con un completo viola e ai piedi delle scarpe con il tacco nere. Mi sorrise e io senza degnargli di alcuna attenzione la superai con una spallata per dirigermi dentro casa senza chiedere permesso. Lionel mi venne dietro senza proferire parola.

< Che succede?> domandò preoccupata Marilyn

Entrambi non rispondemmo , entrai in sala e guardai ovunque. Jack non c'era.

< Jack Purple!> urlai a squarcia gola

< Dove sei Purple!! è arrivata la tua amata figlia!! vieni papalino!!!> continuai a urlare e ridere... e piangere sembravo isterica o forse lo ero davvero diventata

< Lionel non gli avrai detto..> si intromise Marilyn sempre più angosciata dalla situazione

< Ho dovuto > gli rispose Lionel senza farla finire di parlare

Rebel - Non puoi cambiarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora