Capitolo 9

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< Perché è finita tra voi due?> 

Il professor Kaint si alzò dalla gradinata e si mise in piedi appoggiato alla ringhiera che si affacciava al campo.

Poi si girò a guardarmi amorevolmente.

< Aspettava una bambina , dal suo compagno > sorrise

Scattai in piedi e strinsi le mani a pugno. 

Ma il professor Kaint non ci diede importanza e continuò, guardando sempre verso il campo e non degnandomi più di alcun sguardo, come se la storia se la stesse raccontando più a se stesso che a me.

< Tuo padre l'ho conosciuto, beh, all'epoca non era ben visto da nessuno anzi lo temevano molto, spacciava e aveva a che fare con la mafia. Tua madre l'ha conosciuto perché andava a comprare la droga da lui, è entrata in un brutto giro e io ho fatto di tutto per farla uscire> si girò verso di me con le lacrime agli occhi e ripeté sottovoce le ultime parole.

< Quindi eravate amanti?>

< Si. In realtà io e tua madre ci frequentavamo già prima che lei conoscesse Jack>

Jack. Per la prima volta in diciannove anni di vita, conobbi il nome di mio padre.

Non era per niente come lo ero immaginato da piccola, sorridente e amorevole, premuroso. Lui era una bestia, tale e quale a mia madre. Un conato di vomito mi venne su dallo stomaco al pensiero di essere stata messa al mondo da due tossici depravati.

< Sai il cognome di questo Jack?> gli risposi con un filo di voce

Kaint si girò osservandomi con uno sguardo perplesso, alzò un sopracciglio e si mise accanto a me. I suoi occhi azzurri mi scrutarono.

< Tua madre non ti ha mai parlato di lui?>

< No. Io e Cathrine non abbiamo mai realmente parlato in realtà, diceva che non sapeva chi fosse mio padre, ma io sapevo che in realtà lei l'ha sempre saputo.. ora capisco perché me l'abbia tenuto segreto. Si vergognava.>

Kaint scosse la testa in segno di disapprovazione.

< No io penso che lo abbia fatto per proteggerti>

Mi misi a ridere dandogli una pacca nel braccio. Lui mi guardò perplesso dalla mia reazione.

poi mi feci seria e lo guardai dritto negli occhi.

< Mi faceva molestare quando avevo appena otto anni dai suoi amici al parco, lei non mi ha mai voluto proteggere>

Kaint si passò una mano sul cuore e splancò gli occhi da quella affermazione. Si mise a sedere affianco a me e mi appoggiò una mano sulla coscia, mi ritrassi disgustata e lui mi chiese scusa per quel gesto troppo confidenziale.

< Mi dispiace Joy, non sapevo nulla del tuo passato.. ora capisco tante cose di te> sussurrò guardandomi negli occhi.

Quello sguardo mi entrò dentro, in quei due paia di occhi mi sentì per la prima volta capita. Non so cosa sia stato precisamente a scatenare la mia reazione, se il suo guardo così dolce, il fatto che lui aveva frequentato mia madre , l'aveva vissuta e conosciuta più di quanto la conoscessi  io, fatto sta, che appoggiai la mia testa al suo petto e quando lui appoggiò delicatamente una mano sui miei capelli nero corvino , scoppiai in un pianto inarrestabile. 

< Va tutto bene Joy, ci sono io con te, non ti lascerò sola> mi sussurrò con le lacrime agli occhi stringendomi sempre più forte al suo petto.

Quelle parole mi fecero stare bene e mi diedero la forza di riprendermi e guardarlo in viso. I miei occhi erano gonfi e rossi, il mio trucco era sfatto, per un secondo mi resi conto che avevo fatto vedere la parte più fragile di me a un signore sconosciuto, mi ritrovai bambina di fronte ai suoi occhi.

Rebel - Non puoi cambiarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora