Capitolo 36

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JOY 

Avevo perso Cathrine, per sempre. Si era sacrificata, mettendosi in mezzo, mentre Marilyn sparava un colpo di pistola, per uccidermi e lei nel tempo stesso, ebbe la precisione e la freddezza, di sparare, beccandola dritta in fronte. Non avevo idea che Cathrine sapesse sparare così bene. In realtà, erano molte , anzi tantissime, le cose che non sapevo sul suo conto. Ed ora non avevo neanche più, la possibilità di conoscerle. Era andata via. Per sempre. 

Il mio piano era riuscito. Ero finalmente riuscita ad uccidere Jack Purple, la mia sete di vendetta si era placata, lasciandomi però dell'amaro in bocca. 

Stavo male per aver ucciso Jack Purple? No. Stavo male perché ero appena diventata un'assassina? Si, cazzo. Stavo male per la morte di Cathrine? Forse, un po'. Il dolore era presente, ma non era straziante come si possa immaginare, anzi. Ero più che sicura che dopo qualche mese, il dolore mi sarebbe passato del tutto. In fin dei conti, non è mai stata vicino a me, non l'avevo mai considerata come la  mia vera madre e mi ha portato solo tanto dolore e bugie. Ero cattiva ? Ero insensibile? Non mi importava. Era quello che sentivo. Ed era quello a cui io credevo. 

Entrai dentro al corridoio dell'ospedale, arricciai il naso per quell'odore di disinfettante che mi fece quasi venire un conato. Cercai di non concentrarmi troppo sull'odore e andai spedita verso il reparto maternità. Erano passati svariati mesi, Amber mi aveva scritto in continuazione senza mai aver ricevuto risposta da parte mia. Questa mattina però il mio cuore si fermò quando ricevetti quel messaggio 

06:30 Amber : Lei è qui con noi. E' nata. Pesa 3 chili ed è bellissima. Speravo tu fossi qui per conoscerla. Spero tanto di vederti. Ti aspettiamo 

Decisi che se fossi riuscita a sopravvivere sarei andata a trovarle. Il cuore mi batteva forte nel petto per l'agitazione di incontrarle. Che aspetto aveva? era brava?  ed Amber? aveva sofferto tanto?. Prima di entrare mi fiondai in bagno, mi lavai con il sapone la faccia e mi tolsi la polvere e il sangue che avevo incrostato addosso. La giacca la buttai nel cestino e rimasi solo con una t-shirt nera e i Jeans sporchi.

L'infermiera mi mostrò la camera dove Amber era ricoverata, mi feci forza feci un respiro profondo ed entrai. 

Amber era lì. Sdraiata sul letto, i suoi folti capelli rosso fuoco cadevano ondulati fino a sotto al seno in modo poco pettinato, il suo viso era ancora pieno, aveva le guance paonazze , era completamente struccata, sembrava stanca ma felice. Sopra di lei, attaccata al suo seno, vidi spuntare una piccola testina e una piccola manina che teneva stretta i suoi capelli in un pugno.

Affianco seduto su una sedia c'era Flynn, sorridente che accarezzava le gambine della bambina. Era proprio un bel quadretto di famiglia e per la prima volta i miei occhi iniziarono a pizzicarmi per la felicità. Amber aveva finalmente una famiglia tutta sua. Ed era felice, tanto.

Mi avvicinai e fu all'ora che Amber sollevò il suo sguardo su di me. Spalancò la bocca per la sorpresa e i suoi occhi si riempirono immediatamente di lacrime. 

< Joy > sussurrò

Mi grattai la testa, mi sentivo parecchio in imbarazzo

Flynn si girò e si alzò in piedi e con mia sorpresa mi abbracciò forte. Cercai di ricambiare a modo mio l'abbraccio non gradito e sorrisi fintamente.

< Ciao Joy, che bello che sei venuta! Amber ci teneva davvero tanto ! > sussurrò anche lui con le lacrime agli occhi.

Rimasi stupita da quelle parole, l'ultima volta che vidi Flynn mi minacciò di ammazzarmi ed ora, era così felice di vedermi che mi venne quasi la nausea per la troppa dolcezza.

Rebel - Non puoi cambiarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora