Inizio ad incamminarmi a piedi a casa, guardo la batteria del telefono, 8%.
Provo a chiamare mia nonna per sapere se devo fermarmi a prendere qualcosa da mangiare per pranzo. Dopo il quinto squillo a vuoto inizio a preoccuparmi. Di solito lei risponde subito. Inizio ad aumentare il passo verso casa, come se avvertissi qualche cosa di brutto. Mi accorgo che ho preso a correre, il battito del mio cuore ha iniziato anche lui a velocizzarsi sempre di più, sento i piedi formicolare e la paura inizia a prendere il sopravvento.
La strada è ancora lunga per arrivare a casa e inconsciamente quasi in automatico continuo interrottamente a chiamare mia nonna, ogni squillo senza risposta è sempre un colpo dritto al cuore, il mio cervello cerca di tranquillizzarsi e mette a disposizione davanti a me vari scenari.
Magari si è fermata a chiacchierare con la vicina e si è dimenticata il cellulare in casa. No. La vicina è andata a trovare i suoi nipoti in Australia è impossibile che si sia fermata a parlare con lei. Magari forse è sotto la doccia e non può rispondere. No. Aspetta sempre che ci sia qualcuno in casa per lavarsi per paura di scivolare. Allora forse si è addormentata. No. Non dorme mai di mattina.
Ogni scenario che immaginavo per darmi una calmata mi provocava invece ancora più agitazione in quanto riuscivo a negarlo trovandoci risposte. Mi accorgo di avere poco fiato, i polmoni mi bruciano da quanto sto correndo veloce, ma questo non mi ferma, i miei piedi vanno spediti verso la direzione di casa. Ma sono ancora così fottutamente lontana. Gli squilli cessano, guardo il telefono, si è completamente spento. Lo metto in tasca e inizio a piangere, piango tutte le lacrime che mi sono tenuta in questi minuti dentro, piango perché ho paura.
Ho paura di perderla, perché lei è l'unica cosa che mi è rimasta, l'unica persona che mi ha sempre amato. Le lacrime mi annebbiano la vista e sfinita cado per terra senza neanche accorgermene. Non riesco ad alzarmi e continuo a piangere come una bambina. Sento una macchina che si accosta.
< J, che cazzo fai? che cosa è successo?> la voce di Amber è terrorizzata
Mi alzo in piedi e salgo subito in macchina.
Amber mi segue senza proferire parola.
< Portami a casa > gli ordino piangendo.
In tutto il viaggio Amber non mi parlò mi teneva stretta la mano mentre con l'altra guidava.
***
Arrivate a casa scendo di corsa dall'auto e apro la porta di casa.
< NONNA > urlo
nessuna risposta, salgo le scale con il cuore a mille continuando a chiamarla.
Ispeziono ogni angolo della casa ma lei non c'è. Spero di rivedere i suoi occhi verdi che mi guardano con disapprovazione e sentire il suono della sua voce che mi fa la sua solita ramanzina perché è tardi e sono tornata a casa a piedi da sola. Ma niente. Lei non c'è.
< Dammi il telefono Amber> allungo la mano verso di lei
Amber è paralizzata davanti alla porta, gli occhi spalancati dalla paura.
<Che cazzo fai Amber dammi il tuo telefono> gli urlo
Gli occhi azzurri di Amber sguizzano velocemente nei miei, sono pieni di terrore.
< J, ascolta ora calmati.. io chiamo un ambulanza tu ora stai tranquilla> scandisce le parole lentamente e non capisco perché.
< Che cazzo serve che chiami l'ambulanza perché..> vengo interrotta quando lo sguardo mi cade sul pavimento della cucina.
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Rebel - Non puoi cambiarmi
RomanceJoy Smith è considerata la classica ragazza bella e dannata, antisociale e ribelle, odia le regole e cerca qualsiasi modo per trasgredirle tutte. Nonostante sia conosciuta per la sua affascinante bellezza Joy non vuole nessun tipo di relazione stabi...